
Donald Trump ha rispolverato la linea dura contro il regime castrista. La scorsa settimana, il presidente americano ha firmato un memorandum che va esattamente in questa direzione.Il decreto stabilisce di “porre fine alle pratiche economiche che avvantaggiano in modo sproporzionato il governo cubano o i suoi enti o personale militare, di intelligence o di sicurezza a spese del popolo cubano”. L’ordine punta anche a “intensificare gli sforzi per sostenere il popolo cubano attraverso l'espansione dei servizi Internet, della libera stampa, della libera impresa, della libera associazione e della libera circolazione delle persone”. E’ inoltre prevista “la limitazione di determinate transazioni finanziarie e di viaggio”.“Dopo che Joe Biden ha distrutto le dure politiche del presidente Trump su Cuba durante il suo primo mandato, questo presidente sta mantenendo la promessa fatta in campagna elettorale di stare al fianco del popolo cubano e di chiedere conto al regime comunista”, ha dichiarato la Casa Bianca. “Il governo cubano ha a lungo represso le aspirazioni di libertà e prosperità dei suoi cittadini, ha detenuto dissidenti e ha tenuto prigionieri politici in condizioni disumane”, ha proseguito.Insomma, con il suo ordine esecutivo, Trump mira di fatto a smantellare l’allentamento delle restrizioni al regime castrista, che era stato promosso dall’amministrazione Biden. Alla base della mossa del presidente americano, è probabilmente possibile trovare due motivazioni: una di politica interna e una di politica internazionale. A livello interno, Trump vuole verosimilmente venire incontro all’elettorato della Florida, storicamente caratterizzato da ampie frange anti-castriste. In secondo luogo, è possibile che la Casa Bianca abbia anche fatto delle considerazioni geopolitiche. Trump teme la crescente influenza della Cina su Cuba. “Cuba ha aderito all'iniziativa cinese Belt and Road nel 2018 e da allora la Cina ha investito in diversi progetti infrastrutturali strategici sull'isola, tra cui importanti progetti nei settori dei trasporti, delle infrastrutture portuali e delle telecomunicazioni, mentre la Russia, impantanata in una guerra in Ucraina e diffidente nel prestare altri soldi a Cuba in crisi, è scomparsa come partner storico”, ha riferito Reuters la settimana scorsa. Non dimentichiamo che Trump sta scommettendo molto sul rilancio della Dottrina Monroe: un rilancio principalmente finalizzato ad arginare l’influenza di Pechino nell’Emisfero occidentale.
Il padre dell’eurodeputata ci accusa di non saper la matematica. Per lui la sinistra ha preso più preferenze. I dati lo sbugiardano.
Sergio Mattarella con Qu Dongyu, direttore generale della FAO, in occasione della cerimonia di inaugurazione del Museo e Rete per l'Alimentazione e l'Agricoltura (MuNe) nella ricorrenza degli 80 anni della FAO (Ansa)
L’organizzazione ha festeggiato ieri a Roma gli 80 anni dalla sua fondazione tra capi di Stato e premier. Presente anche il Papa. Ma la retorica è la stessa: la fame nel mondo resta una tragedia epocale con poche soluzioni. Dal 2000, invece, è calata del 35%.
2025-10-17
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Sette anni fa Draghi bloccava l’acquisto dei nostri Btp per un 2,4% di deficit, facendo lievitare lo spread. Parigi viaggia sul 5-6%, ma Francoforte acquista solo i suoi bond.
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