2021-11-02
Critica il sindaco: leghista querelato
Nicola Zingaretti e il sindaco di Livorno Luca Salvetti (Ansa)
A Livorno, il consigliere Alessandro Perini attacca la giunta di sinistra: «Si facevano foto insieme ai picchiatori». Ora può finire alla sbarra, alla faccia della libertà di parola nell'Aula.Nel magico mondo in cui la sinistra è al potere, può anche succedere che un consigliere comunale di opposizione rischi una querela, da parte di sindaco e giunta, per accuse politiche sollevate in Consiglio. La stravagante vicenda riguarda la città di Livorno, dove il consigliere leghista Alessandro Perini rischia di finire in tribunale per effetto di una delibera di giunta (che vedremo tra poco). I fatti sono recentissimi. Dopo l'assalto alla sede romana della Cgil, il Pd livornese ha presentato in Aula una mozione di condanna. In sede di dibattito (avvenuto per via telematica), l'esponente leghista ha però fatto osservare che in altri casi, quando ad essere aggrediti (proprio a Livorno) erano stati dirigenti e militanti leghisti, da sinistra era venuto silenzio. Anzi, ha insistito Perini puntando il dito contro la sinistra: in qualche occasione, esponenti dell'amministrazione comunale si sarebbero accompagnati a soggetti accusati e addirittura indagati - sostiene Perini - per lesioni volontarie, anche facendosi fotografare con loro. A quanto pare, nelle circostanze citate, Perini risulterebbe come persona offesa. Apriti cielo: le frasi di Perini hanno fatto imbufalire la maggioranza, al punto da portare la giunta alla decisione di querelarlo, sostenendo che l'affermazione di Perini abbia arrecato «un gravissimo danno alla onorabilità del sindaco in quanto finalizzata a screditarne la persona nonché l'istituzione che rappresenta».Sui fatti e sulle ragioni, decideranno ovviamente i tribunali. Ma ciò che colpisce e preoccupa è il precedente: siamo dunque giunti allo scrutinio politico-giudiziario del contenuto di affermazioni espresse in consiglio comunale da un eletto, nel pieno esercizio delle sue funzioni? Tra l'altro il passaggio chiave della delibera è quello in cui la giunta, a posteriori, ha «valutato […] che il comportamento del […] consigliere ecceda i limiti della critica politica, sia pure aspra». Dunque, una giunta e quindi una maggioranza comunale può sindacare il merito delle affermazioni dell'opposizione, addirittura agitando minacce giudiziarie?Sta di fatto che la giunta ha autorizzato il sindaco a querelare Perini. E così il primo cittadino Luca Salvetti ha preannunciato che pagherà l'avvocato di tasca propria, ma per il momento attende che sia l'avvocatura civica a dargli un parere sugli estremi per la querela. Anche qui c'è da rimanere stupefatti: leggendo le cronache locali, si evince che l'avvocatura deve ancora dare il parere al sindaco, e però la giunta si è già riunita per autorizzarlo all'azione legale.Il rischio è che si realizzi un precedente pericolosissimo per i consiglieri che fanno opposizione: con la presentazione di querele oggettivamente in grado di intimidire, e comunque tali da provocare spese legali a carico degli stessi consiglieri che ne sono oggetto (i quali - giova ricordarlo - non beneficiano di alcuna indennità, ma incassano solo 37 euro netti del gettone di presenza, arrivando a 100-120 euro mensili come media). Tutto normale? È così che una maggioranza può e deve esercitare le sue prerogative?