2024-11-30
I video scagionano i carabinieri, però nel quartiere si spara ancora
Nel riquadro, il filobus della linea 93 danneggiato nella notte tra il 28 e il 29 novembre al Corvetto (Ansa)
Colpito un bus. Flash mob leghista. Il papà di Ramy si dissocia dalla fiaccolata di stasera.A sei giorni dallo scoppio della rivolta che ha messo a soqquadro il quartiere milanese di Corvetto sono ancora episodi di cronaca a far discutere. Nella notte tra giovedì e venerdì un filobus della linea 93, fermo alla fermata di viale Omero, è stato il bersaglio di diversi colpi di arma da fuoco, anche se alcune voci raccontano di vetri frantumati con sassi o martelletti. A denunciare l’episodio è stato Riccardo De Corato, deputato di Fdi membro della Commissione parlamentare sulla sicurezza delle periferie italiane ed ex vicesindaco di Milano: «Questo atto intimidatorio è un chiaro segnale di sfida allo Stato, nonostante la zona sia da giorni sotto controllo delle forze dell’ordine». L’ex assessore alla sicurezza di Regione Lombardia ha poi attaccato l’immobilismo di Palazzo Marino: «Dal Comune non arrivano segnali incoraggianti sulla sicurezza ma, viceversa, alcuni esponenti del Pd tra cui Rozza e Majorino si sono fatti vedere per portare solidarietà agli stranieri che vivono nel quartiere». Proprio Carmela Rozza, oggi consigliere in Regione ma in passato assessore alla Sicurezza del Comune, è intervenuta al talk show Walden, in onda su Cusano News 7, per dire che quel che è successo domenica scorsa poco ha a che fare con il tema dell’immigrazione, in quanto a scatenare la rivolta sarebbero stati centri sociali e antagonisti: «I ragazzi di Corvetto io li ho incontrati personalmente» - ha spiegato Rozza - «Ci sono state due giornate diverse: una giornata di protesta spontanea, sfociata in quello che abbiamo visto, poi una seconda giornata, in cui sono arrivati quelli che per me erano centri sociali estremisti. Si è visto anche dalle immagini: erano organizzati con cappucci, bavagli, bottiglie e bastoni».Mentre proseguono le indagini per chiarire la dinamica che ha causato la morte di Ramy Elgmal, il diciannovenne deceduto in seguito alla caduta dallo scooter nel tentativo di sfuggire all’inseguimento dei carabinieri, a Milano un corteo dei Cobas si è trasformato in delirio contro i militari dell’Arma, bollati come «assassini». A Roma, sulle pareti esterne del teatro Palladium in zona Garbatella, sono comparse scritte come «Carabinieri infami, vendetta per Ramy». Secondo gli ultimi rilievi e le immagini di una telecamera di sorveglianza, il TMax non sarebbe stato speronato dalla pattuglia ma avrebbe perso aderenza e sarebbe scivolato schiantandosi sul palo del semaforo. Il padre del ragazzo si è dissociato nuovamente dalle proteste: «Non è il momento di fiaccolate. Noi siamo lontani da questa cosa, restiamo a casa. Basta violenza». Ieri sera si è tenuto in piazzale Ferrara il presidio organizzato dalla Lega, «Emergenza seconde generazioni; Milano abbandonata dal sindaco Sala». Durante il flash mob con i vertici locali del Carroccio, gli esponenti del partito hanno cancellato dai muri le scritte contro la polizia.