2023-07-31
Il doppiopesismo dei dem sulla Corte Suprema Usa
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La Corte suprema degli Stati Uniti (IStock)
Continua a infuriare lo scontro politico sulla Corte Suprema americana. Il Partito democratico e il mondo progressista d’Oltreatlantico criticano i comportamenti controversi di alcuni giudici di nomina repubblicana, ma tendono a glissare sulla condotta tutt’altro che cristallina dei togati di designazione dem.Il giudice Samuel Alito si è opposto al tentativo dei parlamentari dem di imporre al massimo organo giudiziario degli Usa delle regole etiche più severe. “Il Congresso non ha creato la Corte Suprema”, ha dichiarato al Wall Street Journal venerdì. “So che questo è un punto di vista controverso, ma sono disposto a dirlo. Nessuna disposizione della Costituzione conferisce loro l'autorità di regolamentare la Corte Suprema: punto”, ha aggiunto. Parole, quelle di Alito, che hanno scatenato dure reazioni da parte dei parlamentari del Partito democratico. “Il Congresso vi ha sempre regolamentato e continuerà a farlo. Non siete al di sopra della legge”, ha tuonato il deputato Ted Lieu. “Che sorpresa: la persona che dovrebbe imporre controlli e bilanciamenti pensa che i controlli non dovrebbero applicarsi a lui”, ha aggiunto la sua collega Alexandria Ocasio-Cortez. Ricordiamo che la polemica è sorta dopo che, nei mesi scorsi, ProPublica aveva rivelato che Alito e il collega Clarence Thomas (entrambi di nomina repubblicana) avevano accettato in passato dei viaggi, non resi pubblici, da alcuni grossi finanziatori del Partito repubblicano. Va detto che questi episodi risalgono a molti anni fa, quando ancora le regole etiche della Corte Suprema non erano state inasprite (circostanza, questa, verificatasi soltanto lo scorso marzo). Va comunque riconosciuto che accettare quei viaggi sia stato quantomeno inopportuno. Chiarito ciò, bisogna però considerare anche un altro fattore. I dem sono sempre pronti a gridare allo scandalo, quando comportamenti controversi riguardano giudici supremi di nomina repubblicana. Non sembrano però altrettanto severi quando condotte altrettanto controverse riguardano i togati di designazione dem. Parliamo, in particolare, di Sonia Sotomayor, nominata da Barack Obama nel 2009. Secondo quanto rivelato recentemente dall’Associated Press “lo staff della Sotomayor ha spesso spronato le istituzioni pubbliche, che hanno ospitato il giudice, ad acquistare il suo libro di memorie o libri per bambini”. Inoltre, stando a quanto riportato dal New York Post lo scorso maggio, “il giudice della Corte Suprema Sonia Sotomayor non si è ricusata da più casi che coinvolgono un editore di libri - Penguin Random House - che le ha pagato più di tre milioni di dollari a partire dal 2010”. Si trattava, in particolare, di casi di violazione di copyright in cui la Penguin, qualora la Corte le avesse dato torto, avrebbe potuto subire ingenti danni finanziari: casi che alla fine non sono stati accolti dal tribunale ma, rispetto a cui i supremi togati (e quindi anche la Sotomayor) hanno comunque votato se accettare o meno di discuterli. Non solo. Secondo Fox News, il patrimonio netto della diretta interessata è significativamente aumentato dopo il suo ingresso nella Corte Suprema. “Nel 2007, la somma degli investimenti totali della Sotomayor era compresa tra 50.001 e 115.000 dollari”, ha riferito la testata, per poi aggiungere che “nel 2021, i suoi investimenti ammontavano a qualcosa tra 1,5 milioni e 6,4 milioni di dollari. Insomma, sembra proprio che non siano soltanto i giudici di nomina repubblicana ad essersi macchiati di condotte quantomeno controverse. Peccato però che i dem puntino il dito quasi esclusivamente contro Alito e Thomas. Quegli stessi dem che, soprattutto dopo il ribaltamento della sentenza Roe v Wade l’anno scorso, non hanno esitato a delegittimare la Corte Suprema, anziché limitarsi a esprimere legittimo dissenso rispetto a quella decisione. Il sospetto è che, ancora una volta, parte dell’Asinello voglia strumentalizzare le istituzioni a fini politici.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.