2023-10-06
Corriamo verso l’elettrico. Ma sulle batterie al litio c’è il problema sicurezza
Un eventuale incendio è difficile da spegnere e serve molta acqua In Norvegia bandite dai traghetti le vetture con questa tecnologia.Se fosse una canzone di Gaber, il guardrail sarebbe di sinistra, le batterie cinesi di destra. Le cause del tragico incidente di Mestre - e le dichiarazioni del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini - hanno scatenato l’inevitabile polarizzazione del dibattito che - lo abbiamo visto con il Covid, lo vediamo con l’emergenza climatica -, dividendo il mondo tra buoni e cattivi, impedisce preventivamente qualsiasi tipo di riflessione etichettandola a priori.Sulla strage del bus faranno chiarezza l’inchiesta giudiziaria e le perizie degli esperti. Proviamo, però, a ragionare sul fatto che entro il 2035 il parco auto circolante in Europa è destinato a cambiare radicalmente. Secondo gli studi del Bloomberg New energy finance, di Goldman Sachs e del Gruppo Wood Mackenzie, entro il 2050 il parco circolante mondiale di autovetture sarà composto per i due terzi (per la precisione il 67%) da auto a combustione interna (benzina, diesel e ibride), per il 28% da full electric e ibride plug-in e per il 5% da auto ad alimentazione alternativa (idrogeno, metano e gpl). Per quell’anno, inoltre, i veicoli elettrici a batteria diventeranno i più venduti in assoluto, con una quota di mercato che però arriverà al massimo al 56%. Possiamo, dunque, riflettere sul fatto che un passaggio così rapido all’elettrico pone anche problema per la sicurezza e per lo smaltimento? L’azienda proprietaria del bus (un modello E-12 del colosso cinese Yutong con propulsione esclusivamente elettrica e pacchi batteria per complessivi 350 kW collocati sul tetto) e il procuratore di Mestre, Bruno Cherchi, hanno sottolineato che «non risultano particolari fiamme né un incendio in senso tecnico del bus precipitato». C’è stata però, secondo il procuratore, «una fuoriuscita di gas dalle batterie al litio e su questo stiamo facendo accertamenti».Una volta infuocate, infatti, le batterie al litio sarebbero molto più complicate da spegnere, richiedono personale qualificato e possono continuare molto a lungo, persino riprendendo le fiamme dopo che sembravano essere state domate. Alcuni esperti consigliano addirittura di tenere sotto osservazione fino a 48 ore le elettriche che abbiano subito un incendio. In caso di incidente, la difficoltà di intervento risulta maggiore anche perché, spesso, i soccorsi (dai pompieri agli operatori del 118) non hanno le schede tecniche del veicolo e non sanno come staccare le batterie.Ricerche statunitensi indipendenti hanno, inoltre, scoperto che i vigili del fuoco hanno bisogno di un quantitativo di acqua maggiore di 40 volte per spegnere un incendio che coinvolge la batteria di una vettura elettrica rispetto a quella utilizzata per un’auto a benzina. Non a caso alla fine di gennaio in Norvegia - dove il 16% del parco auto circolante è già a zero emissioni - l’armatore della compagnia di traghetti, la Havila Voyager, ha espressamente vietato il trasporto sulle sue navi di veicoli elettrici e ad idrogeno: la decisione è stata il frutto del risk assessment condotto da una società di ingegneria, esperta nel settore O&G, che ha evidenziato carenze relative al rischio specifico derivante dall’incendio di batterie agli ioni di litio (Li-ion). Ovvero la tecnologia dominante nel settore del trasporto elettrico. Il rischio - che farebbe lievitare i costi assicurativi - è legato al fatto che l’incendio di un veicolo elettrico è più difficile da estinguere rispetto agli incendi tradizionali a bordo di navi, perché la reazione può continuare senza un significativo apporto di ossigeno. Alcuni studi hanno evidenziato che gli incendi delle batterie di trazione dei veicoli elettrici, qualora si innescasse il cosiddetto fenomeno del thermal runaway (quando un incremento di temperatura del sistema determina un ulteriore aumento di temperatura), potrebbero non essere estinti o soppressi utilizzando i mezzi antincendio standard di cui le attuali unità navali sono dotate.Un’altra caratteristica degli incendi di batterie al litio è la possibilità di generare jet flames (come quelli di alcuni accendini) a causa della notevole quantità di gas combustibili generati dalla reazione chimica con il rischio di rapida propagazione. Compagnie di navigazione a parte, i fronti «caldi» per le elettriche possono diventare altri. A cominciare da quelli del settore immobiliare, con imprese edili, società e hotel.
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.