2024-01-31
Lunedì inizia la Cop 10 a porte chiuse. Pronto il grimaldello contro la sovranità
Tedros Adhanom Ghebreyesus (Getty Images)
La Dg Sante vuole che le decisioni prese dall’Oms a Panama abbiano forza di legge. La linea dell’Europa esautora i governi.La prossima settimana Panama ospita la riunione Oms a porte chiuse che va sotto il nome di Cop 10. Tema dell’evento: il tabacco. Come ogni riunione in capo all’Organizzazione mondiale della sanità decine di rappresentanti degli Stati si ritrovano con tecnici arruolati con il palese compito di fornire o sarebbe meglio dire imporre linee guida sul consumo delle sigarette e delle bionde alternative. Vale a dire prodotti elettronici o non combusti. Stavolta l’obiettivo è parificare le seconde alle prime definendole altrettanto nocive e avviare una forma di censure dell’argomento da applicare alle piattaforme digitali e i social network. Grattando però la superficie dell’evento si scoprirà, come La Verità ha già avuto modo di denunciare, che con la scusa di aggredire un prodotto che non è certo nel cuore dell’opinione pubblica, si tenterà di dare una spallata molto pericolosa alle sovranità nazionali. Tutto nasce lo scorso ottobre quando Dg Sante, la direzione generale per la Salute e la sicurezza alimentare, guidata da Stella Kyriakides, diffonde a uso interno un documento con cui mette nero su bianco la posizione che Bruxelles vorrebbe adottare in sede di Cop 10. In pratica, la Commissione ha deciso di volere recepire in toto le raccomandazioni sul fumo che usciranno dalla conferenza di Panama. Secondo tre criteri che si apprestano a scardinare i modelli decisionali dell’Europa così come l’abbiamo conosciuta fino a ora. Dg Sante spiega per prima cosa che l’Ue deve parlare a una sola voce. Aggiunge che ciò che verrà deciso in quella sede dovrà essere inglobato negli iter comunitari come «acts having legal effect». Tradotto, come norme di legge a tutti gli effetti. Terzo aspetto: nel documento dei tecnici del commissario Kyriakides si chiede espressamente una delega in bianco. Per capirsi meglio: le sei pagine a cui facciamo riferimento cancellano innanzitutto il lavoro svolto dal Parlamento Ue negli ultimi anni. Nel 2022, nell’ambito della relazione sul Cancer plan Ue, i membri eletti chiedevano espressamente una differenziazione tra i diversi prodotti in modo da stimolare con nuovi investimenti quelli meno dannosi. La scelta di Dg Sante invece ci sta dicendo che il lavoro del Parlamento dovrà essere sostituito dalla decisione presa a porte chiuse (all’oscuro della stampa) in pochi giorni da un centinaio di tecnici il cui compito è sempre quello di influenzare scelte globali. Non solo. Citiamo l’ultima frase del testo: «Senza ulteriore decisione da parte del Consiglio». Per la prima volta la Commissione tenta l’assalto ai Paesi membri. A tre settimane di distanza dalla diffusione del documento e dalla rivelazione da parte della Verità, sette membri dell’Unione, tra cui l’Italia, rispondono picche. Fanno sapere di non essere disposti a fornire alcuna delega in bianco alla Commissione. Gli altri Stati tacciono e Dg Sante replica rimanendo sulla propria posizione. A quel punto arriva novembre, data in cui originariamente era previsto sempre a Panama l’evento di Cop 10. Una serie di scontri e tensioni politiche interne spingono l’Oms a rimandare l’evento. Viene scelta la settimana che va dal 5 al 10 febbraio. Nel frattempo non è dato sapere quali altre interlocuzioni ci siano state tra Dg Sante e i rappresentanti dell’Oms. Segnale che il blitz potrebbe rispuntare come un fiume carsico durante i lavori al via lunedì prossimo. Se dovesse passare questo schema, Bruxelles potrà prendere per buono un testo dell’Oms e trasformarlo in legge senza consultare i singoli Stati. E i singoli ministeri. Nel nostro caso che potere avranno il dicastero della Salute e quello dell’Agricoltura o il Mef? È chiaro che il modello di ispirazione per Dg Sante è quello della transizione green. Un device per le sigarette non produce aria? Beh, allora inquina. Stesso discorso per le auto e le case. Stesso risultato: desertificazione industriale. Ma passatecelo, non è nemmeno questa la cosa più grave. È lo schema che la Commissione sta mettendo in campo a far rizzare i capelli. Un modello mirato a creare una entità superiore che impone agli Stati le scelte, approvate da organizzazioni che nulla hanno di democratico. Ovviamente se si parla di tabacco è difficile che politici e media alzino le antenne. In fondo è storicamente un settore tabù, anche se apprezzato da tutti i governi quando c’è da spremere imposte. Immaginate, però, questo modello che prevede l’abolizione delle sovranità nazionali applicato al cibo, alla sanità e a tutti gli argomenti che tale commissione si troverà a trattare. Si va dalla regolamentazione dei prodotti agricoli e dei pesticidi, all’intera filiera agroalimentare. Senza dimenticare la struttura sanitaria per la «tutela» degli animali e degli esseri umani. Dg Sante si occupa anche di promuovere un modello di vita sostenibile e salutare e soprattutto del coordinamento cross border delle infezioni e delle pandemie. Covid-19 e vaccinazioni vi dicono qualcosa? L’aspetto ancor più inquietante è che il documento di Dg Sante - se passasse grazie alla maggioranza dei partecipanti a Panama - in futuro potrà essere esteso agli altri commissari, inserendosi nel palese scontro in corso tra Commissione e Consiglio Ue. Tra establishment e rappresentanti dei governi eletti. Il nostro governo si sta organizzando per partecipare. La speranza è che si presenti in forze e faccio ostruzionismo. Ribadiamo: non è questione di tabacco, fumo o regolamentazione delle aziende del settore. Ma di trasparenza democratica per quei 450 milioni di cittadini che risiedono nel Vecchio continente.
Marcello Degni. Nel riquadro, Valeria Franchi (Imagoeconomica)
Giuliano Pisapia, Goffredo Bettini, Emma Bonino e Anna Paola Concia (Ansa)
L’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Carlo Messina (Ansa)