2023-06-10
Putin: «Il contrattacco di Kiev sta fallendo»
Mosca respinge le incursioni, ma a Bakhmut perde terreno. Continua lo scambio di accuse per l’esplosione della diga di Kakhovka e gli attacchi ai soccorritori. Nuovi aiuti Usa all’Ucraina per 2,1 miliardi. Il Cremlino: «Armi nucleari in Bielorussia da luglio».Operazioni su più fronti. Questi i primi giorni della tanto attesa controffensiva ucraina, in cui si impiegano veicoli Nato e le unità addestrate in Europa. La Russia dichiara di aver respinto numerosi attacchi nel Sud del Paese. La regione di Zaporizhzhia è la più interessata al momento, ma le forze di Mosca resistono: sono state respinte almeno sei incursioni nemiche nelle ultime 24 ore e, secondo la Cnn, le truppe ucraine avrebbero subito importanti perdite sul campo. «Possiamo dire con certezza che la controffensiva ucraina è iniziata» ha detto il leader del Cremlino, Vladimir Putin, che ha spiegato: «Le forze ucraine non hanno raggiunto i loro obiettivi in nessun settore, grazie al coraggio dei soldati russi e alla corretta organizzazione delle truppe. Ma il potenziale offensivo delle truppe del regime di Kiev rimane». Due persone sono morte e altre due sono rimaste ferite nel corso di un bombardamento russo nella regione di Zaporizhzhia, che ha colpito un ospedale nella città di Gulyaipole. A Bakhmut invece è Kiev ad avere la meglio: gli ucraini hanno ricacciato indietro l’esercito russo di un chilometro e 200 metri. A Voronezh, grande città della Russia sud-occidentale non distante dal confine ucraino, si è schiantato un drone ferendo due persone. Il Cremlino considera lo schianto un attacco di Kiev alle infrastrutture civili della Federazione Russa.Intanto, il Dipartimento delle Difesa americano annuncia un nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina da 2,1 miliardi di dollari. Gli aiuti includono anche sistemi di difesa Hawk e droni Puma.Anche la Russia però si riorganizza: «Il dispiegamento di armi nucleari russe in Bielorussia comincerà dopo il 7 o 8 luglio, quando è prevista la conclusione dei lavori di costruzione delle installazioni necessarie». L’annuncio di Putin che però ha anche spiegato: «La Russia ancora non ha armi moderne a sufficienza ma l’industria del Paese, l’industria della Difesa e il complesso militare-industriale si stanno sviluppando rapidamente». Nelle stesse ore aumenta il bilancio delle vittime del disastro della diga di Nova Kakhovka: cinque morti sulla sponda controllata da Kiev, otto sulla sponda controllata dai russi. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità, però, adesso il rischio più grave è quello di un’eventuale epidemia di colera. Come se non bastasse, le riserve d’acqua che alimentano l’impianto di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia basteranno per un mese e mezzo o due, avverte Hryhoriy Plachkov, ex capo dell’Ispettorato per l’energia nucleare ucraino: «Stiamo lavorando a tutti i livelli delle autorità statali e locali per salvare il maggior numero possibile di persone dalle aree inondate» ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Stiamo definendo ulteriori dettagli sui danni causati dalla Russia da questo disastro - ha proseguito - In più di 40 insediamenti la vita è stata spezzata. Per centinaia di migliaia di persone in molte città e villaggi, l’accesso all’acqua potabile è stato fortemente ostacolato. La Russia deve essere ritenuta responsabile di questo crimine deliberato contro le persone, la natura e la vita stessa». Da giorni infatti continua il rimpallo di accuse circa le responsabilità dell’attentato e adesso si aggiungono gli addebiti sui soccorsi e gli attacchi in quelle zone. «I russi continuano a bombardare Kherson e le comunità della regione - accusa Zelensky - che sono già state invase dai terroristi. Stanno anche bombardando i punti di evacuazione, una manifestazione di malvagità che forse nessun terrorista al mondo, tranne quelli russi, ha mai fatto». Accusa respinta al mittente da Mosca: «Le forze ucraine continuano i loro bombardamenti barbari contro i civili che vengono evacuati dalla parte della regione di Kherson sotto il controllo russo», denuncia il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Nel frattempo, l’intelligence ucraina ha rivelato di aver intercettato ufficiali russi che ammettono di aver fatto saltare la diga e che il piano non sarebbe andato secondo le previsioni avendo invece un impatto più grande di quanto voluto. Secondo il responsabile della Politica estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, tutto indica che siano stati i russi i responsabili: «Se si è verificato in una zona sotto controllo russo, è difficile credere che si sia potuto trattare di qualcun altro». In ogni caso l’istituto di sismologia norvegese (Norsar) ha rilevato «un’esplosione» proveniente dalla regione della diga ucraina di Kakhovka prima del momento del crollo. L’informazione naturalmente non attribuisce un’origine all’esplosione, ma supporta l’idea che la diga idroelettrica, situata in un’area sotto il controllo russo, non abbia ceduto a causa dei danni subiti durante i bombardamenti dei mesi precedenti.