2021-12-18
Continua l’assalto alle coste, il Viminale tace
Raffica di sbarchi tra Sicilia, Salento e Sardegna: quasi mille persone in poche ore. Anche una vittima nel barcone capovolto a Lampedusa. Molto attivi anche i taxi del mare. Sono 63.713 le persone arrivate sulle coste da inizio anno, 6 volte quelle del 2019.L’aumento del flusso migratorio ha inevitabilmente fatto innalzare anche il livello di rischio. E ieri a Lampedusa si è consumata l’ennesima tragedia, con un barcone che si è capovolto e ha provocato una vittima: una mamma che viaggiava col figlio quattordicenne. Secondo le prime ricostruzioni, la malandata imbarcazione si è rovesciata mentre arrivavano i soccorsi. I tentativi di rianimarla, all’arrivo al molo Favaloro, sono stati inutili. «Ancora oggi si continua a morire nel Mediterraneo», ha commentato il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, «una ennesima morte che si poteva e si doveva evitare e che invece sarà un altro numero che si somma a un lungo elenco, nel silenzio dell’Europa e dell’Italia». Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese compreso.Gli altri 25 passeggeri si sono salvati e sono stati recuperati dalle unità di soccorso italiane. Si sommano agli altri 475 approdati con cinque diversi sbarchi autonomi. Una carretta del mare con 70 migranti, tra cui un minorenne, è riuscita ad approdare direttamente all’isola dei Conigli. L’imbarcazione di circa 12 metri è stata sequestrata dalla Guardia di finanza. Da quel momento le segnalazioni si sono susseguite a velocità ravvicinata. Alle 2 circa c’è stato un approdo sulla più grande delle Pelagie. Poco dopo un barchino è stato intercettato a una ventina di miglia dal molo Favarolo. Alle 4.30 un altro carico: 155 persone, tra cui undici donne e 21 minori di varie nazionalità. Altri 65 sono arrivati all’alba, sempre al molo Favaloro. In totale solo a Lampedusa sono sbarcate 500 persone, finite stipate nell’hotspot di contrada Imbriacola, che può ospitarne al massimo 250. Costa presa d’assalto anche in Puglia, dove, a Santa Maria di Leuca, ieri sono approdati in 76. Sono stati intercettati in mare a 30 miglia dalla riva. Il barcone col quale viaggiavano è stato trainato in porto da un mezzo navale della Guardia costiera. Concluse le operazioni di sbarco e identificazione (23 provengono dall’Iraq, quattro dalla Siria, cinque dalla Palestina, e 44 dall’Iran) sono stati mandati nel centro di prima accoglienza Don Tonino Bello per il periodo di quarantena. Altri 82 algerini, invece, sono approdati nel Sulcis, in Sardegna. In 12 sono stati intercettati mentre cercavano di raggiungere Sant'Antioco e sono stati presi in consegna da una motovedetta della Guardia di finanza. Mentre fra ieri mattina e la notte ne sono approdati in 40, tutti giovanissimi. Un primo gruppo di cinque è stato intercettato al largo dell’Isola del Toro e condotto verso la prima spiaggia della località balneare del Comune di Sant'Anna Arresi. Poi sono arrivati altri tre barchini. E la conta è schizzata subito oltre gli 80. Ma oltre agli sbarchi autonomi sono molto attivi anche i taxi del mare. La Ocean Viking, da giovedì mattina è in viaggio con 114 passeggeri che si trovavano su un gommone in acque territoriali libiche. Ieri, invece, ha cercato per ore una barca in difficoltà. Si è scoperto, poi, che era stata soccorsa dalle autorità locali. La Ong, piccata, ha subito lanciato invettive sui social: «Le persone continuano a essere respinte in Libia, che non è un porto sicuro secondo il diritto internazionale. Nel frattempo, continuiamo a osservare e sperimentare una profonda mancanza di coordinamento e di condivisione delle informazioni da parte delle autorità marittime». La nave della tedesca Sea Eye, sempre a largo della Libia, ne ha recuperati altri 126. Ed è facile prevedere che nelle prossime ore, dopo aver fatto il solito giro per le coste maltesi, punteranno verso l’Italia. Altre 49 persone, dopo un Sos lanviato da Alarm Phone, sono state recuperate dalla Geo Barents di Medici senzafrontiere. Stando ai dati del ministero dell’Interno, finora sono 63.713 le persone sbarcate sulle coste da inizio anno. Il doppio rispetto al 2020, quando furono 33.394, mentre nel 2019 solo 11.097. Negli ultimi giorni invece ne sono arrivate 570 (esclusi gli ultimi approdi della giornata di ieri) e hanno fatto salire a 770 il totale delle persone arrivate via mare dall’inizio mese. L’anno scorso, in tutto il mese, furono 1.591, mentre nel 2019589. Degli oltre 63.700 migranti sbarcati in Italia nel 2021, 15.173 sono di nazionalità tunisina (24 per cento), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco, gli altri provengono da Egitto (8.109, 13 per cento), Bangladesh (7.567, 12 per cento), Iran (3.848, 6 per cento), Costa d’Avorio (3.634, 6 per cento), Iraq (2.534, 4 per cento), Guinea (2.348, 4 per cento), Siria (2.192, 3 per cento), Eritrea (2.187, 3 per cento), Marocco (2.167, 3 per cento) a cui si aggiungono 13.954 persone (22 per cento) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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