2025-02-20
Fdi denuncia i silenzi sulle mascherine. Forza Italia si smarca insieme al Pd
Domenico Arcuri, ex commissario straordinario per l'emergenza pandemica (Ansa)
Conferenza dei meloniani contro l’oscuramento dei lavori della commissione e lo scandalo dei dispositivi di Arcuri. Gelo di Fi: «La bicamerale non è strumento a vostro uso». I dem a ruota: «Condotta delinquenziale».Non si può dire che si sentisse la mancanza della senatrice Licia Ronzulli nel dibattito sulla gestione pandemica, dopo lo sfrenato attivismo dei primi anni pandemici al servizio dei vaccini e di chi li produce. Eppure, dopo mesi di totale inattività in seno alla commissione Covid, di cui pur fa parte, Ronzulli ieri si è sentita in obbligo di dover punzecchiare la stessa maggioranza e i suoi colleghi di coalizione accusando, di fatto, il partito di Giorgia Meloni di occuparsi «troppo» della trasparenza e delle frodi perpetrate in pandemia in nome della salute dei cittadini.L’occasione dello scontro è stata la conferenza stampa convocata da Fratelli d’Italia per denunciare lo scandalo delle mascherine contraffatte. «Fratelli d’Italia vuole che sia fatta piena luce sulla vicenda degli 880 milioni di mascherine provenienti dalla Cina, acquistate dall’allora commissario Domenico Arcuri per 1 miliardo e 250 milioni, e risultate contraffatte» ha spiegato il presidente dei deputati di Fdi Galeazzo Bignami, annunciando il suo ingresso in commissione Covid. «Noi siamo stati costretti a organizzare questa conferenza stampa a causa del totale silenzio che stava avvolgendo il lavoro di questa commissione. Dobbiamo capire se ci troviamo di fronte a sciatteria oppure se qualcuno ha voluto fare affari sulla pelle degli italiani: in entrambi i casi saranno chiamati a rispondere. Comprendiamo - ha aggiunto Bignami - che questo stia dando fastidio a molti, ma siamo convinti di dover chiedere la massima trasparenza». È toccato poi a Francesco Filini, responsabile del programma di Fdi, sottolineare che, nonostante l’ostruzionismo delle opposizioni, la commissione sta procedendo rapidamente: «Ci siamo concentrati sulla maxi commessa di mascherine provenienti dalla Cina, costata circa quattro volte il prezzo reale, risultate non idonee e quindi potenzialmente nocive per la salute. Dispositivi di protezione individuale - ha osservato Filini - comunque diffusi e indossati da medici, poliziotti e infermieri che erano in prima linea nella lotta contro il Covid». Alice Buonguerrieri, capogruppo Fdi in commissione Covid, ha riannodato i fili della storia raccontata già ieri dalla Verità: martedì si è tenuta l’audizione di Miguel Martina, già funzionario antifrode nella direzione regionale del Lazio delle Dogane. «Ci ha riferito che, in nome di una necessità politica, la pubblica amministrazione ha derogato tutte le norme vigenti, azzerando controlli e consentendo l’importazione di mascherine non idonee e pericolose per la salute pubblica. L’altro dato inquietante, così come riferito da Martina - ha proseguito Buonguerrieri - è che vi fosse consapevolezza dell’inidoneità delle mascherine da parte della dirigenza delle Dogane e da parte dell’esecutivo di Giuseppe Conte». Il governo Conte, insomma, sapeva. «Sapevano d’importare, pagando con soldi pubblici, mascherine inidonee e dannose per la salute e nonostante ciò le importazioni non sono state bloccate». I fatti non riguardano soltanto, si fa per dire, l’esborso e lo spreco di denaro pubblico per l’acquisto di dispositivi non adatti. «Già nel settembre 2021 Giorgia Meloni parlò della “mangiatoia Covid” - ha osservato il presidente dei senatori di Fdi, Lucio Malan - ma il tema emerso nelle ultime audizioni travalica l’aspetto erariale. Durante la seduta di ieri abbiamo appreso che alcune mascherine importate avrebbero addirittura avuto la stampigliatura della loro classificazione con l’inchiostro, che sarebbe stato dunque inalato da chi la indossava creando un evidente pericolo sanitario. Fdi prosegue a indagare con grande determinazione perché lo dobbiamo ai cittadini», ha concluso Malan.Indagare sulle frodi perpetrate ai danni dei cittadini non piace però agli alleati di Forza Italia: al termine della conferenza stampa di Fdi, i membri della commissione Stefano Benigni, Annarita Patriarca e Licia Ronzulli hanno diffuso il proprio disappunto: «Vorremmo ricordare - hanno lamentato i parlamentari di Fi, pressoché assenti sin dall’inizio dai lavori della commissione - che questa è una commissione d’inchiesta, non uno strumento ad uso di un singolo gruppo, che è chiamata a mantenere uno sguardo obiettivo, svolgere audizioni, fare un’attività istruttoria e alla fine dei suoi lavori, dopo un’accurata riflessione, approvare una relazione». Un assist formidabile che il Pd ha immediatamente raccolto: «Comprendiamo la sorpresa di Forza Italia», ha scritto in una nota Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd insieme con la senatrice Ylenia Zambito, capogruppo Pd in commissione Covid, «il comportamento di Fdi in commissione Covid è scorrettissimo. Tenere una conferenza stampa per commentare l’andamento dei lavori è indecente, al limite del delinquenziale», hanno scritto i due senatori piddini in un rigurgito antilegalitario residuato di quel «mondo alla rovescia» che le attuali opposizioni hanno imposto in Italia negli ultimi anni. Al disperato tentativo di coprire più che possibile la malagestione pandemica, si è aggiunto anche l’occultamento degli acquisti effettuati da Arcuri e i contratti sottoscritti fino ad aprile 2022, che dovrebbero essere resi pubblici nel rispetto degli obblighi di trasparenza e che invece sono spariti dal sito del ministero. Alice Buonguerrieri ha presentato un’interrogazione al ministro della Salute Orazio Schillaci.