2025-09-28
Condannato a nove anni di reclusione l’ex consigliere di Emiliano in Puglia
Michele Emiliano (Imagoeconomica)
Giacomo Olivieri è stato dichiarato colpevole in primo grado per voto di scambio politico-mafioso. Il gup di Bari ritiene vero che abbia comprato il consenso di tre clan per favorire l’elezione della moglie al consiglio comunale.Voti «comprati» dai boss per fare eleggere la moglie. L’ex consigliere regionale pugliese, Giacomo Olivieri, è stato condannato a nove anni di reclusione al termine del processo di primo grado, che si è svolto con il rito abbreviato, nell’ambito dell’inchiesta «Codice interno». Si tratta dell’indagine della Procura di Bari che ha cercato di fare luce su legami tra mafia, politica e imprenditoria in città. L’inchiesta si è focalizzata anche su un presunto sistema basato sul voto di scambio politico-mafioso nelle elezioni comunali del 2019. Secondo l’accusa, l’ex consigliere regionale Olivieri avrebbe «pagato» i voti da tre clan di Bari (Parisi, Strisciuglio e Montani) per favorire l’elezione al consiglio comunale della moglie, Maria Carmen Lorusso, che poi fu effettivamente eletta in una lista del centrodestra. L’inchiesta della Dda portò, nel febbraio del 2024, all’arresto di 130 persone legate ai clan. Tra questi c’erano proprio Olivieri, che finì in carcere, e sua moglie, che fu sottoposta agli arresti domiciliari. Olivieri è stato in carcere per oltre un anno e da qualche mese è ai domiciliari. Per gli inquirenti, l’uomo avrebbe consegnato soldi, buoni benzina e promesso posti di lavoro per far eleggere la moglie. L’ex consigliere regionale, che di professione fa l’avvocato, era considerato la «mente» degli intrecci e dei rapporti politico-mafiosi al centro dell’inchiesta della Dda barese. Per diverso tempo, gli investigatori hanno intercettato Olivieri e la moglie mentre erano a casa e mentre viaggiavano in automobile. Nell’ordinanza di custodia cautelare, i magistrati hanno delineato il modus vivendi e operandi dell’ex consigliere regionale: «Descrive il suo modo di pensare, di affrontare le relazioni sociali e i rapporti con coloro che, per qualunque motivo, non aderiscano ai suoi desideri. Si è mostrato libero di esprimere i suoi pensieri, carichi di violenza e di disprezzo non solo della legalità, ma anche delle esigenze di cura di un uomo, malato terminale di tumore». «L’uomo malato» a cui fanno riferimento i magistrati era il nipote del boss Savinuccio Parisi, che morì di tumore nel 2019 e fu curato dal suocero di Olivieri, Vito Lorusso, che finì pure in carcere perché accusato di aver chiesto mazzette ai pazienti. Olivieri era accusato di voto di scambio politico-mafioso e di estorsione (per questo capo di imputazione si ritiene abbia esercitato pressioni su un dirigente della Banca Popolare di Bari). Lo scorso gennaio, l’ex consigliere regionale è stato ascoltato in aula, nel corso del processo che si è celebrato con il rito abbreviato, e ha riferito ai giudici di un presunto accordo con il governatore Michele Emiliano per indebolire il centrodestra alle primarie in vista delle elezioni comunali di Bari nel 2019. Secondo il suo racconto, il presunto accordo sarebbe consistito nel sostenere il candidato alle primarie del centrodestra per favorire la rielezione del sindaco uscente che, alla fine, venne rieletto con oltre il 60% dei voti. Il presidente Emiliano, subito dopo la diffusione della notizia di questo presunto accordo, ha respinto al mittente ogni accusa annunciando «querele». Sempre nel corso del processo, Olivieri ha ammesso di aver distribuito tra i suoi collaboratori buoni pasto e buoni benzina in cambio di voti, ma ha sempre negato alcun tipo di legame con i clan baresi. Nella serata di venerdì, il gup Giuseppe De Salvatore ha condannato 104 imputati, con pene che arrivano fino a 14 anni e 8 mesi di reclusione, disponendo anche confische di beni, misure di sicurezza e maxi-provvisionali in favore delle parti civili. La moglie di Olivieri e il suocero hanno invece scelto il processo con rito ordinario che è ancora in corso. Dopo la sentenza di primo grado, è arrivato il commento del presidente Emiliano: «L’impianto accusatorio della Procura della Repubblica di Bari, cui va il mio apprezzamento per l’eccellente lavoro svolto, è stato pienamente accolto. La Regione Puglia che si era costituita parte civile nei confronti degli imputati ha ottenuto il risarcimento del gravissimo danno all’immagine subito a causa delle condotte delinquenziali accertate in giudizio. Gli imputati sono stati condannati anche a pagare una provvisionale di 200.000 euro in favore della stessa Regione. Questo è un riconoscimento della determinazione con la quale, da sempre, la nostra comunità promuove e sostiene con il contrasto alle organizzazioni mafiosi e al malaffare politico».
Ingredienti – 4 melanzane lunghe di media grandezza, 100 gr di farina doppio zero, 100 grammi di pangrattato e volendo due cucchiai di Parmigiano Reggiano o Grana Padano, 6 cucchiai di latte 3 uova, olio extravergine di oliva e sale qb. Se avete degli amici vegetariani e non volete usare le uova escludetele pure, come anche il formaggio, ma tra gli ingredienti mettete un bicchiere di birra ben freddo che vi servirò per preparare una pastella con la farina dove ripassare i ventagli per poi impanarli.
Preparazione – Sbucciate le melanzane poi incidetele con un coltello per il lungo ricavando delle fette alte circa 3 millimetri. Fate attenzione a che le fette restino attaccate al picciolo della melanzana. Salate le melanzane anche in mezzo alle fette e fatele riposare per una ventina di minuti in un colino in modo che perdano parte dell’acqua di vegetazione. Nel frattempo sbattete le uova con il latte, salate. Ora prendete le melanzane e infarinatele con cura da una parte all’altra di ogni fetta (oppure passatele nella pastella che avrete preparato stemperando la farina con la birra) passatele nello stesso modo nell’uovo e poi nel pangrattato che, se volete, potete arricchire con il formaggio grattugiato. Irrorate con olio extravergine di oliva la padella (deve essere grande altrimenti agite con due padelle su due fuochi) adagiatevi i ventagli di melanzane ben aperti e fate dorare da entrambe i lati facendo diventare ben croccante la panatura. Aggiustate di sale e servite avendo cura di allargare bene nei piatti di portata i ventagli. Volendo potete accompagnare con una salsa di pomodoro piccante o con della senape.
Come far divertire i bambini – Fate sbattere a loro le uova, si divertiranno.
Abbinamento – Noi abbiamo optato per uno spumante rosato da Marzemino, vanno bene dei rosati fermi come a esempio quelli salentini, oppure dei rossi giovani come una Lacrima di Morro d’Alba o un Marzemino.
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