2021-07-29
Con l'austerity di Rutte l'Olanda è sempre più un narco stato
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Il falco olandese Mark Rutte dà lezioni di austerità a mezza Europa, Italia compresa, ma farebbe meglio a guardare al suo interno, dove la criminalità organizzata dilaga.L'avvocato Vito Shukrula: «Gli olandesi/marocchini che contrabbandavano hashish ed erba dal Marocco hanno collaborato con i signori della droga sudamericani».Lo speciale contiene due articoli.Il falco olandese Mark Rutte dà lezioni di austerità a mezza Europa, Italia compresa, ma farebbe meglio a guardarsi al suo interno. Dove la criminalità organizzata dilaga e l'Olanda fatica vistosamente a celare agli occhi del mondo il suo sempre più marcato ruolo di «narco-stato». Un'espressione coniata dalla stessa polizia olandese, e divenuta sempre più comune per definire l'ondata di violenza e criminalità che ha investito il Paese dei tulipani e che ha toccato il suo apice lo scorso 6 luglio.Quando cioè, nel cuore di Amsterdam, è stato crivellato da una raffica di proiettili Peter R. de Vries, il più famoso giornalista investigativo dei Paesi Bassi, noto in tutto il mondo per la sua sete di verità. Deceduto in ospedale dopo nove giorni di agonia, è divenuto l'emblema di ciò che non funziona più in Olanda e del marcio che si snoda lungo l'asse dei porti di Rotterdam, Anversa e Amsterdam. A ucciderlo è stata la mafia nordafricana (cosiddetta «Mocro-maffia»), ma avrebbero potuto essere la 'ndrangheta o sicari dei cartelli colombiani. Tutte realtà che già da tempo sono attive e stanziali in Olanda.Ma il nuovo governo Rutte, ottenuta la fiducia non senza tribolazioni, non appare minimamente in grado di arginare il fenomeno, né sembra avere una strategia per gestire i crescenti problemi di ordine pubblico e la sempre più complicata situazione sociale, effetti collaterali del maldestro tentativo di nascondere sotto al tappeto la questione, che invece è tanto cara alle opposizioni. Pur essendo riuscito a schivare scandali come quello sui pagamenti degli assegni familiari a persone che non ne avevano titolo, e complice la disastrosa gestione dell'emergenza pandemica (che ha visto nelle ultime settimane il tasso d'infezione risalire vertiginosamente), il premier Rutte ha perso molto del consenso che aveva contraddistinto la sua ascesa politica - è in sella dal 2010 - proprio sul fronte dell'ordine pubblico e del contrasto al narcotraffico.Un argomento da sempre divisivo nel Paese-laboratorio delle libertà individuali, stretto tra forme di puritanesimo e laicismo esasperate, ma da sempre nota ai giovani come la «patria europea delle droghe leggere». Una fama che si deve anzitutto alla «politica della tolleranza» che ogni governo succedutosi dagli anni Settanta in poi ha assecondato, finendo per alimentare a livello globale il mito della legalità della droga in Olanda (che invece tale non è, seppure il suo possesso e consumo siano permessi entro certe soglie). Questa politica ha aperto la strada a un fiorente mercato illegale anche dei narcotici più pesanti. Infatti, le rotte utilizzate per rifornire i celeberrimi coffe shop dove è possibile acquistare droga legalmente (fino a 5 grammi), non hanno soltanto favorito il contrabbando di altri tipi di narcotici, ma attirato l'attenzione dei trafficanti internazionali. Così, le storiche rotte del contrabbando di stupefacenti che dal Marocco via Spagna raggiungeva i mulini a vento, nell'ultimo decennio hanno iniziato a ingolosire anche i signori della droga sudamericani. I quali hanno iniziato a usarle per esportare in Europa la cocaina, con Rotterdam e Anversa quali centri privilegiati per lo smistamento, dove non a caso le mafie di mezzo mondo hanno poi istituito le proprie «ambasciate».Nel febbraio 2018, un rapporto dei Korps landelijke politiediensten (KLPD), la polizia nazionale, ha svelato per la prima volta l'ampiezza del fenomeno, assestando un pugno dritto nello stomaco ai moralisti-rigoristi dell'Aja. All'epoca, Mark Rutte aveva già passato da un anno e mezzo il testimone di presidente del consiglio dell'Ue, ma il j'accuse della polizia rappresentò lo stesso un duro colpo per l'immagine dei Paesi Bassi. Fu accolto con incredulità, ma i dati non mentivano.L'Olanda è oggi il più importante centro di produzione in Europa di marijuana e droghe sintetiche, ed esporta pillole di Mdma ed Ecstasy in tutto il mondo. Qui si lavorano notevoli quantità di hashish marocchino e oppio afgano, mentre è il più grande importatore di cocaina dell'Ue. Si stima che il 90 per cento della polvere bianca che entra da Anversa venga distribuita nel resto d'Europa.Nell'ultimo decennio, c'è stato un aumento del 25 per cento della coca confiscata, segno che gli affari sono lievitati: nel solo 2020, le autorità hanno scoperto 40 tonnellate a Rotterdam e 65 ad Anversa; smantellato 108 laboratori di droghe sintetiche; e sequestrato il 23% in più di depositi di stoccaggio degli stupefacenti.Perché allora il fustigatore dei costumi Rutte ha tagliato risorse alle forze di polizia, chiuso commissariati, inaugurato task force senza poteri reali e usato la scure con i centri per il recupero dei giovani? Paradossalmente, nel frattempo i suoi governi hanno involontariamente favorito l'afflusso di capitali stranieri di dubbia provenienza, grazie a leggi fiscali a dir poco convenienti per le grandi società. Questo ha reso l'Olanda un vero Eldorado per il riciclo del denaro. Criminali e narcotrafficanti sentitamente ringraziano.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/con-l-austerity-l-olanda-e-sempre-di-piu-un-narco-stato-2654249797.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="c-e-una-grande-mancanza-di-consapevolezza-da-parte-dei-politici-olandesi" data-post-id="2654249797" data-published-at="1627581248" data-use-pagination="False"> «C'è una grande mancanza di consapevolezza da parte dei politici olandesi» Vito Shukrula (www.shukrula-advocaat.nl) L'avvocato Vito Shukrula è nato ad Amsterdam e cresciuto ad Alkmaar. Ha studiato legge alla Libera Università di Amsterdam, dove si è successivamente specializzato in diritto penale.Lei ha recentemente affermato che "l'Olanda è un narco-stato". Una specie di "Colombia sull'Amstel" e "l'unica cosa che ci distingue dalla Colombia è che andiamo tutti in bicicletta e non parliamo spagnolo". Queste sono affermazioni molto forti; come è possibile che l'Olanda sia in questa situazione?«Penso che siamo arrivati in questa situazione per una serie di ragioni. Prima di tutto a causa della nostra visione liberale verso l'uso della droga. A causa del fatto che c'è una politica di tolleranza in Olanda verso le droghe leggere (hashish ed erba) e le droghe pesanti, è stato socialmente accettato che gli olandesi usino droghe. Questo attrae anche molti turisti italiani che vengono ad Amsterdam per drogarsi e visitare le prostitute nel quartiere a luci rosse. I nostri coffeeshop sono molto frequentati e devono essere riforniti. Per più di decenni le rotte di contrabbando che vanno dal Marocco alla Spagna e ai Paesi Bassi sono state usate per contrabbandare hashish ed erba. A un certo punto i signori della droga sudamericani hanno iniziato a usare queste vecchie rotte di contrabbando per portare la cocaina in Europa. Gli olandesi/marocchini che contrabbandavano hashish ed erba dal Marocco hanno collaborato con i signori della droga sudamericani e hanno iniziato a trasportare cocaina su queste rotte. Come sappiamo i profitti della cocaina sono molto più grandi dell'hashish e dell'erba. Il prezzo di mercato all'ingrosso di un chilo di cocaina è di circa 30.000 euro sulle strade olandesi. Le persone che all'inizio guadagnavano centinaia di migliaia di euro contrabbandando droghe leggere, ora facevano centinaia di milioni vendendo cocaina. La seconda ragione ha a che fare con la totale negligenza della polizia di Ditch. Durante i primi anni '90 e l'inizio del 21° secolo la polizia si è concentrata principalmente sul giro di vite delle cosiddette "reti olandesi". Persone come il rapitore di Heineken Willem Holleeder erano considerate il nemico pubblico numero 1 e la polizia si concentrava sul loro arresto. Nel frattempo altri gruppi, spesso piccoli spacciatori di hashish di origine marocchina, erano in grado di crescere nell'oscurità e accumulare rapidamente fortune importando tonnellate di cocaina. Nel 2012 un trasporto di 200 chili di cocaina è scomparso dal porto di Anversa. Da quel momento è iniziata una guerra sanguinosa ad Amsterdam. Giovani inesperti con scarsa istruzione, bassa autostima, una cattiva posizione nel mercato del lavoro e spesso bassa intelligenza sono attirati nella malavita dove vedono la possibilità di fare soldi facili. I giovani teppisti di Amsterdam sono stati ispirati dalla serie televisiva chiamata 'Corleone' sull'ascesa di Toto Riina. Hanno visto che era possibile venire da un ambiente povero e spararsi e uccidersi per arrivare in cima alla catena alimentare della mafia. Sono stati "noleggiati" dai grandi boss della droga per attaccare e uccidere giornalisti, avvocati ed edifici di giornali come il Telegraaf e la rivista olandese Panorama. Quindi è un mix di stato mentale liberale olandese, scarsa politica di polizia e povertà. Tutto questo è una combinazione letteralmente mortale».C'è una mancanza di consapevolezza da parte dei politici? «Sì, c'è una grande mancanza di consapevolezza da parte dei politici olandesi. Non studiano il funzionamento interno della mafia e continuano a stupirsi ogni volta che qualcuno viene ucciso. Quando il fratello del pentito Nabil B. è stato ucciso, sono rimasti sorpresi anche se Nabil B. ha pregato il governo di proteggere la sua famiglia. Quando l'avvocato del pentito Nabil Bakkali. è stato ucciso il governo ha detto che non si sarebbe mai aspettato che la mafia uccidesse un avvocato. Ora che il nostro più famoso giornalista Peter R. de Vries è stato ucciso, gridano solo che il crimine organizzato deve essere attaccato con più forza di polizia. Il nostro ministro della sicurezza e della giustizia Ferdinand Grapperhaus continua a ripetere la stessa storia emotiva più e più volte che lascerà che la polizia reprima il crimine organizzato e che lo combatterà sempre più duramente ma che il crimine organizzato è un "mostro a più teste". Dice che ci vorranno almeno 10 anni per vincere la guerra contro il crimine organizzato. Come potete vedere non hanno questo tempo perché i giornalisti e la famiglia di un pentito vengono uccisi e gli avvocati vengono uccisi e colpiti».
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Nel libro postumo Nobody’s Girl, Virginia Giuffre descrive la rete di abusi orchestrata da Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell e ripercorre gli incontri sessuali con il principe Andrea, confermando accuse già oggetto di cause e accordi extragiudiziali.