2020-11-29
Con il governissimo vogliono distribuire le colpe dello sfacelo e della patrimoniale
Emendamento per un prelievo progressivo sui beni immobili e mobili: 0,2% dai 500.000 euro, 0,5% tra 1 e 5 milioni. A salire.Il governissmo ha ben più di un motivo per esistere. Non ci sono solo le logiche interne dentro ai partiti e i rapporti tra la maggioranza e il premier Giuseppe Conte. A spingere ad allargare al massimo la futura compagine è la consapevolezza dei giallorossi che il prossimo anno, quando i nodi economici arriveranno al pettine, la cosa migliore sarà distribuire le colpe un po' a tutti. Per evitare che un singolo partito esca come unico colpevole dello sfacelo. La manovra in via di realizzazione consta addirittura di 83 decreti attuativi. Ben più di quanti ne ammontava la legge di Bilancio dello scorso anno che a sua volta aveva battuto il record dell'ultimo decennio. A ciò si aggiunge, come ha ricordato ieri Il Sole 24 Ore, l'eredità dei vari decreti anti Covid. I quali hanno lasciato uno strascico di ben 185 decreti attuativi ancora da portare a termine. In tutto fa 268 e si tratta di un enorme mucchio di sabbia che ingolfa la macchina burocratica dello Stato. Abbiamo scritto infinite volte che la strada dei decreti e tanto più dei dpcm non era quella idonea per affrontare la crisi del virus. Purtroppo per comprendere appieno l'errore bisognerà aspettare il prossimo anno, quando la già discutibile efficacia dei vari decreti Ristori impatterà contro il muro della realtà: una macchina troppo complicata da guidare finisce con il rimanere in garage. Da un lato un enorme deficit e dall'altro l'incapacità di spendere al 100% delle risorse allargando l'effetto dello spreco. Un paradosso visto che al tempo stesso il prossimo anno la maggioranza parlamentare dovrà occuparsi di un altro problema: quello dell'iper indebitamento delle aziende che sono andate a bussare in banca grazie alla promessa di Conte di erogare 400 miliardi di euro e dell'effetto che avrà sul debito pubblico. A oggi il piano di garantire i fidi tramite Sace e il Fondo di garanzia del Medio credito centrale ha fruttato 120 miliardi circa per quanto riguarda il primo ente e poco più di 100 nel caso delle Pmi. A fronte di queste ultime concessioni lo Stato ha messo a bilancio 13 miliardi e ne considera in manovra altri 4,5. Significa che a giugno del 2021 i prestiti per le Pmi potrebbero arrivare a 150 miliardi ma la garanzia sottostante sarebbe inferiore al 10%. Molto poco anche per lo statuto di Mcc. Risultato il prossimo governo, che sia il Conte ter o un altro, dovrà emettere altre garanzie e dovrà farlo di nuovo in deficit. Al tempo stesso il rapporto tra gettito e spesa corrente sarà diventato doppio. Nel senso che il rischio di avere poco più di 400 miliardi di incassi fiscali e oltre 900 miliardi di spesa corrente compreso quella per finanziare il debito diventerà una realtà. Nessun partito a quel punto vorrà mettere il proprio timbro su interventi altamente impopolari come nuove imposte sui patrimoni, oppure tagli lineari non tanto ai servizi ma alle pensioni o agli stipendi dei dipendenti pubblici. L'aritmetica porta però in questa direzione. E purtroppo non lo fanno solo i numeri. Lo scorso lunedì La Verità aveva già anticipato la fregatura incombente. Purtroppo Maurizio Belpietro è stato facile precognitore, annusando le mosse dell'avanguardia più sinistra. Che ieri ha depositato un emendamento al testo della manovra. Nicola Fratoianni deputato di Leu (assieme a lui altri colleghi di partito, ma anche Matteo Orfini del Pd) chiede di inserire un prelievo progressivo sull'intero patrimonio. Con la scusa di eliminare l'Imu, vorrebbero tassare beni immobili (al valore catastale) e beni mobili dello 0,2% a partire da 500.000 euro. Tra il milione e i 5 milioni il prelievo sarebbe dello 0,5%. Dai 5 ai 50 dell'1%. Dai 50 a salire del 2%. Mentre solo per il 2021 sopra il miliardo del 3%. Il che significa che al di là di questa ultima voce le altre sarebbero ricorrenti. In Italia ci sono 406.000 persone con più di 500.000 euro in banca. Se si aggiunge che nel computo va anche il valore catastale degli immobili (sottratto l'importo del mutuo) si fa presto a capire l'intera borghesia verrebbe falcidiata. I grandi patrimoni non saranno certo colpiti. Molti hanno schermature e sapa che garantiscono da intromissioni fiscali e proteggono le persone fisiche. Diverso è per chi ha ereditato case e gode di un patrimonio di qualche milione. Un esempio. Chi possiede tra immobili, azioni e conti correnti 5 milioni di euro, con la mozione Leu, si troverebbe ogni anno a pagare 21.000 euro al Fisco. In aggiunta a tutte le altre tasse che paga compreso quelle assolte dai sostituti d'imposta come le banche. I soldi investiti in Borsa sono già passati dalle forche caudine dell'Erario, sulle relative plusvalenze c'è un prelievo del 26%. Se a fine anno resta una rendita di 80 o 90.000 euro arriveranno gli amici di Leu a prendersene un quarto.
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)