2023-05-30
Sul commissario cresce l’ala degli attendisti
Il generale Francesco Paolo Figliuolo (Imagoeconomica)
Antonio Tajani boccia il governatore. Nello Musumeci: «Serve più tempo». In dubbio la nomina già nel prossimo cdm.«Sul tema del commissario sono colpita che sia questo il tema che vi sta a cuore mentre ci sono ancora i funerali delle persone. Il mio principale problema è non chi spende i soldi ma trovarli», aveva detto ai giornalisti Giorgia Meloni il 25 maggio a Bologna, dopo aver sorvolato le aree alluvionate con Ursula von der Leyen e Stefano Bonaccini. In realtà il tema continua a tenere banco con il «sindacato» dei governatori (compresi alcuni di centrodestra come Fedriga, Toti, Occhiuto e Zaia) che hanno subito indossato la maglia del team Bonaccini al fianco degli «attaccanti» del partito dei sindaci (soprattutto del Pd) e anche all’interno della stessa maggioranza c’è chi alimenta il dibattito sulla nomina.Ieri il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha detto di vedere bene una persona «che possa dedicarsi a tempo pieno alla questione». Tradotto: non Bonaccini. Poi il ministro ha provato a smorzare i toni: «La scelta non deve essere questa sera». Quanto al profilo, «non ho pregiudizi, vediamo chi è la persona più adatta. L’importante è fare bene». Immediata la replica dell’autocandidato: «Il ministro Tajani sostiene che il commissario deve poter lavorare a tempo pieno? Se il ministro vuole sapere come abbiamo ricostruito sul terremoto venga a chiedere informazioni. Il problema non è il nome e il cognome, ma diventerebbe stucchevole se il nome e cognome fosse agganciato a questioni di disputa politica», ha detto il presidente dell’Emilia Romagna al termine dell’incontro avuto ieri col ministro Raffaele Fitto. «Sul commissario, ha continuato Bonaccini, «decida il governo, ma per com’è abituata l’Emilia-Romagna ora dobbiamo rispondere all’emergenza ma intanto pensare già alla ricostruzione. Decidano quando vogliono, ma confido che il governo arriverà a una soluzione in tempi ragionevoli». Poi, però, negli studi di La7 ha rincarato la dose: «Questa nomina non diventi una disputa politica con un calcolo elettorale per le prossime regionali in Emilia-Romagna», ha auspicato definendo «un precedente» l’eventuale decisione di non nominarlo commissario per la ricostruzione e di preferire un tecnico da Roma.Dal governo, è arrivata anche la voce del ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci: «Sto predisponendo un progetto di legge che sottoporrò al Consiglio dei ministri, secondo cui il commissario, anche non dovesse essere il presidente della Regione, non nel caso specifico ma parlo in generale perché il progetto per noi è un modello nazionale, deve essere approvato dal presidente della Regione, che ha una competenza concorrente in materia», ha sottolineato in tv. Specificando che il tema del commissario «non è all’ordine del giorno. Prima bisogna gestire lo stato di emergenza, dopodiché il governo deciderà chi dovrà essere il commissario, ma non solo per l’Emilia Romagna, perché noi immaginiamo che per ogni calamità debba esserci un solo modello per la ricostruzione. È un lavoro al quale stiamo dedicando qualche giornata, facciamo passare qualche settimana, dopodiché vedremo se usciremo da una condizione di emergenza».La linea di Musumeci non combacia con quella del vicepremier e ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini. Il segretario della Lega, infatti, pur condividendo «la riflessione fatta da Meloni», non allenta il pressing: «Prima si fa, meglio è. Il mio auspicio è che venga indicato in fretta. E qualsiasi scelta farà il presidente del Consiglio per me andrà bene e avrà tutto il mio sostegno», ha dichiarato nei giorni scorsi a Bologna. Chiarendo comunque che «i commissari vengono scelti in base a competenze tecniche, non in base a vicinanze, colori o simpatie politiche».Non a caso lo scorso 26 maggio è circolata una bozza del «dl Ricostruzione» che prevede per l’incarico da svolgere un soggetto dotato «di professionalità specifica e competenza manageriale» (dunque non Bonaccini ma un identikit più simile a quello del generale Francesco Paolo Figliuolo) tenuto conto della «complessità e rilevanza del processo di ricostruzione», e che operi anche con ordinanze, «previa intesa con i presidenti delle regioni interessate e di concerto» con il Mef. Il testo della bozza prevede inoltre una struttura di supporto al commissario che può avvalersi di cinque consulenti ed esperti – nominato su proposta della presidenza del Consiglio. Nella norma è infine inserita la figura (che risponderebbe sempre alla presidenza del Consiglio) di un’«autorità delegata politica» per la ricostruzione. «Non esistono allo stato bozze all’attenzione del governo di decreto legge - o di disegno di legge - sulla ricostruzione post-alluvione», avevano però riferito fonti di Palazzo Chigi all’agenzia Ansa. Mentre altre fonti l’avevano definita una mera ipotesi di lavoro. Vedremo se lo schema resterà e se verrà discusso già nella prossima riunione del cdm che potrebbe riunirsi domani o giovedì. Di certo, oggi in Emilia Romagna è attesa la visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.