2024-10-22
Colpita rete di trafficanti di uomini. Forniva passaporti e auto à la carte
Il centro a Crotone, 11.000 euro a viaggio dalla Turchia: «È rischioso solo qua in Italia».«Questo lavoro è pericoloso soltanto qua in Italia». È il 1° maggio del 2022 quando Mohamed Andula Tahsin, quarantenne iracheno che si occupa di traffico di immigrati clandestini sin da quando aveva 19 anni, parla con un suo amico di come funziona davvero il business della tratta di essere umani. È un lavoro che porta avanti da tempo e che nel 2014 gli ha fruttato in un solo anno più di 65.000 euro. Per questo ieri è stato arrestato insieme con altre 13 persone in un’operazione della Guardia di Finanza di Crotone e del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Le accuse sono di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e riciclaggio di denaro, tramite il cosiddetto sistema Hawala, anonimo e senza intermediazioni bancarie. «Negli anni passati un amico mio che lavorava qua è stato arrestato e gli hanno dato 3 anni di carcere, senza guadagnare», spiega Tahsin, «io sono scappato in Bulgaria. Questo lavoro è così, qua è pericoloso perciò io non faccio niente, ti scoprono e ti arrestano. Per questo lavoro è meglio la Francia, se vuoi andare in Francia fammelo sapere che ti mando da qualcuno perché io stavo là; anche Hamid ha amici in Francia, oppure ti mando a Milano, Heresh è là, lui è bravissimo mi dice “vieni, vieni” ed invece io non ci vado...». Tahsin, infatti, è di base in Turchia, da dove coordina tutti i suoi collaboratori, tra chi porta materialmente i migranti a bordo delle barche fino a chi invece è addetto a riciclare i soldi. Sarebbe stato proprio lui in questi anni una delle punte di diamante di questa organizzazione, ramificata in tutta Italia e all’estero. L’obiettivo è sempre stato quello di far arrivare i migranti in Italia, sfruttando la rotta marittima del Mediterraneo orientale e a farli espatriare verso la Francia e altri Stati del Nord Europa. Le modalità di espatrio erano le più varie, dai treni con documenti falsi, alle macchine per superare la frontiera. Nelle intercettazioni si percepisce tutto il disprezzo per i migranti, definiti a volte pecore», altre «piccioni». «Hama Raza è troppo stronzo...da lontano lasciano le barche per partire e portano le persone con barche piccole», spiega uno degli arrestati al telefono. L’inchiesta è nata da M.S, un interprete curdo iracheno che aveva sporto denuncia alla fine del 2021, perché era stato minacciato proprio da Tashin per aver fatto arrestare alcuni connazionali impegnati nel traffico dei migranti. D’altra parte, gli affari andavano avanti da anni. Per il traffico di migranti curdi si arrivava a chiedere 7.500 euro, con un profitto di 2.000 euro a migrante. Per contattare le persone per organizzare viaggi c’era un gruppo Telegram. Ma nelle carte della Guardia di Finanza si scopre che per un viaggio si arrivava a spendere anche 11.000 euro. In parallelo c’era anche la possibilità di avere un passaporto falso, al prezzo di 1.500 euro. In pratica c’era chi riusciva a fare anche 4.500 euro di cresta su ogni migrante. «Questo è un lavoro sporchissimo, è stressante», dice in un’altra intercettazione Tahsin facendo intendere le difficoltà nella gestione dei disperati che si affidavano a loro nella speranza di una vita migliore. Il sistema di pagamento era molto semplice. Il migrante, prima di partire, comunica la cifra all’ufficio del primo hawaladar, presente nel Paese di origine o in Turchia, cioè il luogo di partenza. Quest’ultimo poi comunica un codice che il migrante dovrà pronunciare all’altro hawaladar che troverà alla fine del viaggio nella località finale. In questo modo i soldi circolavano in un circuito sicuro. «Ringrazio la Guardia di Finanza di Crotone, lo Scico e la Dda di Catanzaro per la brillante operazione che ha portato allo smantellamento di un’organizzazione criminale internazionale dedita al traffico di esseri umani e al riciclaggio di denaro. È una priorità assoluta combattere chi sfrutta il legittimo desiderio delle persone di trovare condizioni di vita più favorevoli per ingrassare i propri profitti». Ha spiegato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. «Il governo è determinato a smantellare queste reti criminali e a debellare il traffico illegale di esseri umani, che alimenta gli interessi degli schiavisti del Terzo Millennio», ha sottolineato Meloni, «il nostro impegno va avanti. Continueremo a lavorare senza sosta per difendere i nostri confini e per ristabilire un principio fondamentale: in Italia si entra solo legalmente, seguendo le norme e le procedure previste»
Giancarlo Giorgetti (imagoeconomica)