2023-04-11
La Cina conclude l’invasione simulata. E in mare a Taiwan arriva una nave Usa
Pechino minaccia: «Pace impossibile se l’isola è indipendente». Lite con Washington per l’invio di un cacciatorpediniere nell’area.La Cina ha completato con successo «le esercitazioni militari attorno a Taiwan e le Forze armate sono pronte a combattere in qualsiasi momento». Lo si legge nel comunicato diffuso dal Comando orientale dell’Esercito popolare di liberazione (Epl), che sabato scorso aveva annunciato l’inizio delle esercitazioni denominate «Joint sword», durate tre giorni. Le manovre cinesi sono iniziate dopo l’incontro avvenuto a Los Angeles, lo scorso 6 aprile, tra il presidente taiwanese Tsai Ing-wen e lo speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, Kevin McCarthy, contro cui Pechino aveva minacciato «risolute contromisure». Tsai Ing-wen ha espresso i suoi timori per la delicata situazione nella quale si trova Taiwan: «Non è un segreto che la pace che abbiamo mantenuto e la democrazia per la quale abbiamo lavorato duramente oggi stiano affrontando sfide senza precedenti. Ancora una volta ci troviamo in un mondo in cui la democrazia è minacciata e l’urgenza di mantenere acceso il faro della libertà non può essere sottovalutata». Kevin McCarthy, nell’occasione, ha ribadito la vicinanza degli Stati Uniti: «L’amicizia tra il popolo di Taiwan e l’America è una questione di profonda importanza per il mondo libero. È fondamentale mantenere la libertà economica, la pace e la stabilità regionale». Nella nota firmata dal portavoce cinese Shi Yi si legge che «l’Epl ha completato con successo vari compiti di pattugliamento attorno all’isola di Taiwan e ha testato in modo completo effettive condizioni di combattimento. Le truppe del Comando orientale sono pronte a combattere in qualsiasi momento, e a distruggere risolutamente ogni forma di separatismo di indipendenza di Taiwan e tentativi di interferenza straniera». Washington, che ha affermato «di monitorare attentamente le azioni di Pechino», ha registrato con costante attenzione le mosse dell’Epl, che solo ieri, secondo il ministero della Difesa di Taiwan, ha messo in campo 11 navi da guerra e 59 aerei intorno all’isola. Sabato, all’avvio di «Joint sword», si contavano 70 aerei e 11 navi da guerra cinesi intorno all’isola. Il Japan joint chiefs of staff ha confermato in un comunicato stampa che le forze giapponesi avevano osservato 80 decolli e atterraggi di aerei ad ala fissa durante le esercitazioni cinesi dalla portaerei Shandong, che si trovava nell’Oceano Pacifico a Est di Taiwan e circa 230 chilometri (143 miglia) a Sud dell’isola giapponese di Miyako. L’analista Carl Schuster, ex direttore delle operazioni presso il Joint intelligence center del Comando del Pacifico degli Stati Uniti, ha affermato alla Cnn che l’esercito popolare cinese «sta esercitando e probabilmente perfezionando il coordinamento aereo e le operazioni congiunte necessarie per avviare un blocco dei porti e delle rotte aeree di Taiwan». Un blocco cinese di Taiwan potrebbe soffocare i rifornimenti in arrivo nell’isola, compresi eventuali aiuti militari o altre spedizioni dagli Stati Uniti o dai suoi partner. Se è vero che che militarmente l’esercitazione è stata meno invasiva di quelle precedenti, è molto più significativa a livello politico dopo la visita del leader cinese Xi Jinping a Mosca, l’iperattivisimo diplomatico cinese delle ultime settimane e la visita di Emmanuel Macron in Cina, con la Francia che ha fatto incetta di contratti per l’industria. Ad esempio, la compagnia di navigazione francese Cma Cgm ha firmato un accordo record con i cantieri cinesi Cssc, di proprietà dello Stato cinese e maggior industria navalmeccanica al mondo. Si tratta del più grande contratto singolo mai incassato da un cantiere cinese ed è superiore ai 3 miliardi di dollari. Ma non è tutto, perché Airbus ha annunciato la costruzione di una nuova linea di assemblaggio per i suoi jet, la vendita di 50 elicotteri alla società cinese Gdat, mentre la società elettrica francese Edf ha rinnovato gli accordi sul nucleare con la controparte cinese Cgn. Al termine del suo viaggio, il presidente francese, a proposito di Taiwan, ha detto che «l’Unione europea correrebbe il grande rischio di rimanere invischiata in crisi che non sono nostre che le impedirebbero di costruire una sua autonomia strategica. Sarebbe paradossale se, presi dal panico, credessimo di essere solo dei seguaci dell’America». La Cina ha avvertito che «l’indipendenza e la pace di Taiwan sono scenari che si escludono a vicenda. Lo ha detto ieri il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin nel briefing quotidiano». Poi Wenbin ha anche precisato che «le esercitazioni congiunte per affilare la spada dell’Esercito popolare sono un severo monito per le forze secessioniste di Taiwan e la loro collusione con forze esterne, nonché azioni necessarie per salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale». Infine, mentre Pechino era impegnata nelle manovre militari intorno a Taiwan, la Us Navy ha reso noto che il suo cacciatorpediniere missilistico Uss Milius è in queste ore in transito nel Mar cinese meridionale proprio vicino Isole Spratly, rivendicate da Pechino. La Marina Usa ha affermato che «l’operazione del cacciatorpediniere è conforme al diritto internazionale», mentre il Comando del teatro meridionale dell'Esercito popolare di liberazione cinese ha riferito, attraverso un portavoce, di aver organizzato forze navali e aeree per «rintracciare e monitorare il cacciatorpediniere Uss Milius che è entrato illegalmente nelle acque vicino alla barriera corallina cinese di Meiji nelle Nansha (note anche come Spratly), nel mar Cinese meridionale».
Jose Mourinho (Getty Images)