2025-02-08
Cimbri cerca un posto al sole Bper: «L’offerta a Sondrio non ostile, fatta in amicizia»
Gianni Franco Papa, Amministratore delegato di Bper Banca (Imagoeconomica)
L’ad ha detto che il progetto era stato presentato a Unipol, prima azionista di entrambe le banche, a novembre: «Se non ci fossimo mossi noi sarebbe arrivato qualcun altro».Lo scorso 17 settembre, il presidente di Unipol, Carlo Cimbri, riteneva «sbagliata» una fusione tra Bper e la Banca popolare di Sondrio perché si trovano «in una fase di vita completamente diversa»: la banca valtellinese, aveva spiegato a margine della Louis Vuitton cup, è più redditizia di Bper, e «il valore che perdi» in una fusione rischia di essere «maggiore di quello che puoi generare». E poi Bper deve ancora digerire Carige e gli sportelli ex Ubi e «il nostro interesse è valorizzare questi aspetti non deprimerli per fare un calderone di cui non si capisce che cosa fare», aveva aggiunto Cimbri. A meno di cinque mesi vedremo se, in qualità di primo azionista di entrambe le banche, aderirà all’Ops da 4,3 miliardi lanciata da Bper su Sondrio e annunciata giovedì sera. Un’offerta «non concordata» ma «non ostile» e fatta «in amicizia», l’ha definita ieri in conferenza stampa l’ad dell’istituto modenese, Gianni Franco Papa, che ha voluto accelerare i programmi alla luce della nuova stagione del risiko bancario. Spiegando che l’obiettivo di Bper è quello di confermare il proprio posizionamento nel panorama finanziario italiano e proteggere i territori. Ma soprattutto agire in chiave difensiva, prima che Sondrio entrasse nel mirino di qualche altra banca («Se non l’avessimo fatta noi l’avrebbe fatta qualcun altro», ha detto ieri). Difficile immaginare che Papa si sia mosso senza prima sondare gli umori del primo azionista bolognese (Unipol detiene il 24,6% di Bper, 20% circa in azioni e il restante tramite swap, e quasi il 20% di Sondrio). «Non abbiamo sentito» la compagnia, ma «riteniamo che l’Ops sia un’operazione molto positiva per tutti gli stakeholder tra cui anche Unipol», ha detto Papa ai giornalisti. «Non sono un dipendente di Unipol, l’operazione è nata in questa banca. Ne ho parlato con il presidente a fine novembre, ho ritenuto che fosse arrivato il momento per noi di muoverci», considerati i movimenti sul mercato, ha aggiunto il banchiere. In un momento successivo, sempre durante la conferenza stampa, Papa ha precisato che Bper si è confrontata con il gruppo di Cimbri relativamente all’offerta su Sondrio «senza dare dati finanziari ma per vedere se c’erano elementi ostativi. Loro non si sono espressi. Dovranno fare una valutazione e hanno detto che devono discuterne nel consiglio di amministrazione». Il board di Unipol si riunirà giovedì prossimo. All’ordine del giorno della riunione figurano i conti 2024, ma secondo quanto riferiscono fonti finanziarie potrebbe anche essere l’occasione per un’informativa sull’operazione che può consentire l’arrocco e dare il segnale al mercato che sull’asse Modena-Bologna non si vuole diventare prede. Quanto all’ipotesi che dopo l’integrazione di Sondrio la compagnia possa salire oltre il 20% in Bper, «noi puntiamo alla fusione e al 100% della Pop Sondrio. Sarà poi interesse di Unipol decidere» se salire oltre il 20% in Bper, considerando che per superare questa soglia «bisogna chiedere l’autorizzazione alle autorità competenti», ha continuato Papa.Le due banche hanno già molto in comune, visto che nell’asset management hanno accordi con Arca fondi e nella bancassurance con Arca vita e Arca assicurazioni. Per il leasing, poi, operano con Alba. L’ad di Bper ieri ha sottolineato che sui dettagli dell’offerta «sicuramente dialogheremo con i colleghi e il consiglio di amministrazione della Sondrio. Speriamo di trovare un accordo». Giovedì, a seguito dell’approvazione del cda dell’Ops, «abbiamo contattato l’ad Mario Alberto Pedranzini a cui abbiamo esplicitato quanto deciso dal cda». L’istituto valtellinese riunirà il suo board martedì 11 febbraio e ieri in una nota ha sottolineato che l’Ops promossa da Bper «non è stata in alcun modo sollecitata, né preventivamente concordata».Sempre ieri, in una conferenza telefonica con gli analisti, Papa ha illustrato i dettagli dell’offerta, a cominciare dal rapporto di concambio di 1,45 azioni di nuova emissione di Bper per ogni azione esistente di Sondrio. Tenendo conto della chiusura delle azioni dei due istituti il 5 febbraio, il rapporto di cambio comporta un prezzo implicito pari a 9,52 euro per azione della Popolare di Sondrio, con un premio di circa il 6,6%. Ieri, però, i titoli Bper hanno chiuso in forte ribasso a Piazza Affari (-7,57% a 6,37 euro) e Popolare di Sondrio in sostenuto rialzo (+5,39% a 9,77 euro): i corsi di Borsa si sono quindi già disallineati dal concambio proposto dall’istituto emiliano per l’aggregazione con quello valtellinese. Attraverso l’Ops, Bper punta ad acquisire «almeno una partecipazione superiore al 50% del capitale», ma potrebbe rinunciare a questa soglia qualora la partecipazione superasse il 35%. Guardando alle sinergie fra i due gruppi bancari, Bper ha annunciato di attendersi un utile netto al 2027 maggiore di 2 miliardi. Il nuovo gruppo avrà 2.000 filiali e la fusione, hanno sottolineato ieri i vertici di Bper, comporterà poche sovrapposizioni. La banca modenese è circa il doppio di quella lombarda e la loro capitalizzazione di mercato combinata oggi sarebbe pari a circa 13,3 miliardi, quasi lo stesso valore del Banco Bpm che oggi è sotto Ops di Unicredit. In questi ultimi anni Banco e Bper sono state più volte vicine a un matrimonio che avrebbe fatto nascere il cosiddetto terzo polo. Che adesso punta a diventare Mps con l’offerta su Mediobanca.