2022-07-07
Ci sono agenzie viaggi per ladri e terroristi
Sgominata organizzazione che oltre allo sbarco garantiva ai clandestini documenti, nascondigli, evasioni dai centri accoglienza e in un caso ha aiutato un ricercato vicino ad ambienti jihadisti a fuggire in Tunisia. In una sola notte 180 arrivi a Lampedusa. Sbarco e assistenza post approdo erano assicurati da quella che la Procura antimafia e antiterrorismo di Palermo definisce «potente organizzazione criminale transnazionale», composta da cittadini italiani ed extracomunitari, dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con i collegamenti di alcuni indagati con ambienti del terrorismo internazionale.Ieri mattina gli investigatori della Guardia di finanza hanno eseguito 10 misure cautelari. Operazione «Charon», ovvero Caronte, l’hanno ribattezzata i finanzieri dei comandi provinciali di Agrigento, Trapani, Caltanissetta, Messina e Siena. Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’ordinanza emessa dal gip del Tribunale Palermo ricostruisce i viaggi, a bordo di velocissimi gommoni, dalle coste tunisine a quelle della Sicilia. Tratte che venivano coperte «sistematicamente», con una organizzazione da fare invidia a un’agenzia viaggi. Mete di approdo più gettonate erano le spiagge isolate del Trapanese e dell’Agrigentino. Il servizio offerto dalla presunta organizzazione criminale non si concludeva con lo sbarco, ma comprendeva anche successive forme di «assistenza». Arrivando perfino a offrire documentazione utile per la permanenza illegale in Italia, supporto per la fuga dai centri di accoglienza e salvacondotti per evitare i controlli delle forze di polizia. In una occasione in particolare, spiegano gli investigatori, l’uomo indicato come il responsabile dell’organizzazione, un quarantaseienne di Canicattì, e alcuni suoi complici avrebbero nascosto in provincia di Trapani, e poi avrebbero aiutato a fuggire in Tunisia, un indagato con collegamenti in ambienti terroristici, sul quale pende un mandato di cattura europeo disposto dall’autorità giudiziaria tedesca per un tentato omicidio commesso a Lipsia nel 2020.«Le indagini», hanno spiegato gli investigatori, «hanno dimostrato la capacità delle organizzazioni criminali a carattere transnazionale di offrire, nel settore dei traffici di esseri umani, nuovi servizi volti a rendere le traversate più sicure, ovviamente in cambio di retribuzioni maggiorate». Ma anche - e soprattutto - che gli indagati erano «in grado di garantire la non identificazione delle persone sbarcate da parte delle autorità nazionali». Un aspetto che permetteva ai clandestini maggiore libertà di movimento una volta giunti a destinazione, ma che assicurava soprattutto l’anonimato «a quei soggetti che si recano in Europa per finalità illecite». Gli indagati erano particolarmente cauti: cambiavano spesso numeri di telefono (intestati inoltre a persone ignare). E potevano contare su una logistica di tutto rispetto: abitazioni per ospitare gli immigrati e capanni per nascondere i gommoni. Il tutto gestito da un altro componente dell’organizzazione, un trentanovenne di Marsala, «che era inserito nel gruppo», sostengono gli investigatori, «in qualità di scafista e guardiano dei mezzi navali e delle strutture di ricovero degli stessi». Sono rimasti nell’ombra finché uno degli sbarchi gli è stato fatale. Agganciato il telefono del primo sospettato, gli investigatori sono riusciti a risalire alla rete. Una delle tante nel settore. Come dimostra il continuo flusso di barconi verso le coste italiane. «Durante l’operazione Charon è venuto alla luce un altro, sconcertante, particolare: servizi di lusso e garanzie per non essere identificati delle autorità nazionali una volta sbarcati. Un business dell’immigrazione sempre più organizzato e pericoloso con lucro e giro d’affari in crescita. «Il mito della buona accoglienza ha fallito», commenta il deputato Nino Minardo, coordinatore della Lega in Sicilia, che aggiunge: «La retorica buonista della sinistra, con i suoi porti aperti, ha messo in pericolo il Paese. La Lega, da sempre, ha una sola opinione: stop all’immigrazione clandestina». E l’altra notte Lampedusa è stata di nuovo presa d’assalto, con 180 sbarcati. Alle 2.30 i carabinieri hanno rintracciato in pieno centro 56 persone di varie nazionalità che erano riuscite a raggiungere l’isola con una barca in legno di soli 10 metri. A circa un miglio dalle coste, un pattugliatore della Guardia di finanza ha avvistato e soccorso un barchino con altri 61 passeggeri. E poco dopo, sempre la Guardia di finanza, ha bloccato alla spiaggia della Guitgia 16 tunisini. È infine approdato un gruppo di 47 uomini a Cala Maluk. Sono stati tutti stipati nell’hotspot di contrada Imbriacola, che ora è già a quota mille ospiti. A Pozzallo, invece, sono state ultimate le operazioni di sbarco della Ocean Viking, l’ultimo dei sette taxi del mare sbarcati in Italia in soli 14 giorni. Dai tamponi eseguiti sono saltati fuori 23 casi di positività al Covid. Gli immigrati positivi, tra i quali c’è una donna incinta, sono stati messi in isolamento. Il sindaco Roberto Ammatuna ha definito il fenomeno «drammatico». Poi, però, ha fornito una sua controversa lettura dello scenario politico: «Il governo italiano sembra svegliarsi da un torpore e da un appannamento della sua politica estera durato troppo tempo. Finalmente le missioni in Algeria, Mozambico e Turchia si muovono nella direzione giusta e con la consapevolezza che soltanto in questa direzione può essere dato un contributo al governo delle migrazioni, un fenomeno che può travolgere non solo il nostro Paese ma anche la Sicilia e l’intera Europa». Gli sbarchi sono incessanti e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese non ha una strategia: «Nessun Paese da solo può gestire le migrazioni contemporanee. Lo scorso 10 giugno nel Consiglio Affari interni dell’Ue è stato approvato un pacchetto attuativo della prima fase dell’approccio graduale in materia di immigrazione e asilo che prevede un meccanismo di solidarietà volta ad aiutare gli Stati membri di primo ingresso, e due regolamenti finalizzati a rafforzare la protezione delle frontiere esterne dell’Ue», ha dichiarato ieri alla Camera. Qualsiasi cosa significhi.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)