2023-03-21
Le chat al Ministero sui vaccini: presi in giro, contratti capestro
Nicola Magrini (Imagoeconomica)
A fine 2020 Goffredo Zaccardi (capo di gabinetto di Roberto Speranza) e Nicola Magrini (Aifa) apprendono indignati i protocolli Pfizer. «I dati grezzi li avremo soltanto nel dicembre 2024». Ma poi si consolano: «La trattativa Ue ci mette al riparo». Più si esaminano in profondità le carte dell’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione dell’emergenza Covid e più si scoprono particolari sconcertanti riguardanti il comportamento degli uomini delle istituzioni. Non soltanto relativamente all’attivazione del piano pandemico, ma pure su altri e persino più scottanti argomenti, tra cui la complessa partita della campagna vaccinale. Come noto, il 17 giugno del 2020 la Commissione europea presentava la sua Strategia per i vaccini contro il Covid-19. In quell’occasione fu dichiarato dai vertici Ue che «nessuno Stato membro ha da solo la capacità di garantire investimenti nello sviluppo e nella produzione di un numero sufficiente di vaccini. Una strategia comune consente di attenuare e condividere meglio i rischi, accrescere gli investimenti e ottenere economie di scala». Acquisti congiunti, dunque, come stabilito da un accordo firmato tra i singoli Stati e la Commissione europea il 18 giugno del 2020. Come ricordato da un articolo de LaVoce.info, in quel documento «alla Commissione è attribuita la responsabilità della negoziazione con le aziende farmaceutiche, agli Stati quella dell’utilizzo e della somministrazione nell’ambito delle rispettive pianificazioni. La Commissione europea si è quindi impegnata a gestire i negoziati e concludere gli accordi preliminari di acquisto (Advance Purchase Agreements). Quando un vaccino è disponibile e la Commissione ne autorizza l’utilizzo (sulla base delle indicazioni dell’Agenzia europea per i medicinali - Ema), gli stati acquistano direttamente le dosi (compilando il Vaccine Order Forms), nel rispetto dei quantitativi assegnati (in relazione alla popolazione) e delle condizioni predefinite. L’intera procedura negoziale è partecipata dagli Stati, rappresentati in un comitato direttivo, al quale spetta convalidare le decisioni e assistere la Commissione per i contenuti degli accordi». ASSOLUTO RISERBOOccorre ricordare che già allora sulle trattative fu mantenuto il più assoluto riserbo. Per intendersi: non erano noti nemmeno i nomi dei funzionari incaricati dai singoli Stati di condurre il negoziato sui contratti. Fu Report, nel novembre del 2020, a svelare che per l’Italia era stato scelto Giuseppe Ruocco, segretario generale con responsabilità dei servizi medici per il ministero della Salute (un funzionario che il viceministro Pierpaolo Sileri voleva cacciare «a calci nel sedere», così disse in una trasmissione televisiva). A febbraio del 2021 furono infine conclusi i primi negoziati per le forniture di un paio di miliardi di dosi. Ancora oggi non sappiamo con esattezza quanti soldi l’Europa abbia speso, ed è in corso una battaglia al Parlamento europeo per strappare alla Commissione qualche informazione sul contenuto esatto dei contratti.Risulta molto, molto suggestivo notare che cosa si dicessero i vertici della sanità italiana in quei giorni. Dalle carte dell’inchiesta di Bergamo emerge uno scambio piuttosto colorito fra Nicola Magrini, direttore generale di Aifa (quindi uno che sulla questione vaccini aveva - almeno in teoria - robuste responsabilità) e Goffredo Zaccardi, potente capo di gabinetto del ministro Roberto Speranza. I due per mesi si sono scambiati opinioni via messaggio, e a un primo sguardo colpisce l’insofferenza più volte manifestata da Magrini a proposito della squadra ministeriale. Prima di addentrarsi nella questione vaccinale vale la pena offrire una piccola panoramica di questi scambi, giusto per far capire il clima. ASTIO TRA «esperti» L’8 ottobre del 2020, ad esempio, Magrini scrive a Zaccardi per lamentarsi di Sileri: «Ma non riuscite a far dimettere Sileri dopo le dichiarazioni improprie e inesatte che ha fatto?». E ancora: «E Ricciardi? Chi è per parlare in questo modo? Basta non se ne può più...». In altre occasioni, Magrini si lamentava dell’incompetenza del personale del ministero, o si lagnava della scarsa considerazione in cui - a suo dire - era tenuta l’Aifa. In alcuni momenti, soprattutto all’inizio di ottobre del 2020, le lamentele di Magrini sembrano costanti, e pare che il direttore dell’Agenzia del farmaco si sia sfogato pure con lo stesso Speranza, tanto da spingere il fedelissimo Zaccardi a un ruvido rimbrotto: «Devi comprendere (e hai fatto male a sfogarti col ministro) che qui con le difficoltà politiche e di governo sotto gli occhi di tutti il concetto di guerra e tante battaglie non ti deve mai abbandonare. Se ritieni che tutti debbano cedere il passo a fronte delle tue (legittime) istanze e fai un passo indietro alla prima vera avversità non hai ancora digerito i metodi di lavoro. Ho stima ed affetto per te ma non devi ragionare come una dignità offesa perché gli altri non capiscono. Continua a lottare per ciò in cui credi». Quanto a Speranza, aggiunge Zaccardi, «è un esempio da seguire ti ha dato fiducia fai l’oplita e punto». Messaggio chiaro: fai quel che devi e poche storie. Ma torniamo ora al tema vaccinale. Come dicevamo, tra le fine del 2020 e i primi mesi del 2021 si decide di procedere a livello europeo con l’acquisto delle dosi. Il 22 novembre del 2020, Magrini riceve da un giornalista un articolo contenente alcuni dettagli sulla negoziazione dei contratti con le case farmaceutiche, e subito ne parla con Zaccardi. La conversazione è incredibile. Scrive Magrini: «Caro Ministro ricevo questo. da un giornalista. Lo ritengo molto serio e anche grave. Non credo di poter essere tenuto all’oscuro di queste cose (da Ruocco & Co)». Subito dopo, il direttore di Aifa gira a Zaccardi il testo dell’articolo citato: «Il protocollo Pfizer infatti recita: “I dati saranno messi a disposizione [dei ricercatori che li chiederanno] 24 mesi dopo la conclusione dello studio” a certe condizioni: 1) tra i ricercatori ci deve essere uno statistico 2) i dati non potranno essere usati in tribunale (4/n). Secondo i documenti di registrazione, il completamento del trial è previsto per l’11 dicembre 2022. Quindi, i dati grezzi saranno disponibili a partire dall’11dicembre 2024. Probabilmente il vaccino sarà già stato somministrato a miliardi di persone».CRITICHE ASPRE Le condizioni contenuto nel protocollo Pfizer riportate nel servizio giornalistico sembrano indignare Magrini, e a ragione. Si tratta, infatti, di limiti pesantissimi, anzi inaccettabili, al limite del ricatto agli Stati. Il direttore di Aifa appare arrabbiatissimo. Magrini: Penso sia ora di fare gli adulti. Il ministro mi dice di chiedere a Ruocco. Penso sia meglio se glielo chiedi tu per tanti motivi. Ma se così fosse che lui ha accettato tutto questo... meglio che si dichiari e palesi. Io non mi faccio prendere in giro su cose come queste. Domani o più tardi scrivo una mail e copio tutti. Zaccardi: Se è così è grave.Magrini: Ritieni sia normale che i contratti che abbiamo firmato per farmaci e vaccini nessuno li abbia letti? O tu li hai letti?Zaccardi: No il ministro ha voluto fare da solo. Mandami in sintesi le condizioni ordinarie di questa tipologia di contratti.Magrini: Grazie, capisco meglio ora. No non vi sono tipologie tipo contratti ma manco sto capestro che sembra scritto come una presa in giro per analfabeti con l’anello al naso... E sapere chi se ne occupa e come sarebbe il minimo tra di noi del gabinetto ristretto.Zaccardi: Chiamati Ruocco domani mattina vediamo come va reagisce. Poi passate da me.Magrini: Meglio se lo chiami tu. Io a questo punto vi scrivo a te e Ruocco e copio anche Ministro e Arcuri. Zaccardi: Domani alle 12 da me con Ruocco.Magrini: Incontro di oggi assai problematico e soprattutto inconclusivo.Zaccardi: Non è vero ora sei dentro il nucleo decisionale come è giusto che sia.Magrini: Non si capisce che ci faccia Ricciardi coi gravi conflitti di interesse che ha. La situazione mi preoccupa ed è seria. Zaccardi: Anche questo tema del ministro e non di altri. Non trascurare che la trattativa Ue ci mette abbastanza al riparo.Dopo aver letto queste righe non resta che sperare nella commissione parlamentare di inchiesta, perché faccia luce su ciò che questi alti dirigenti si dicono. Qui abbiamo, giusto per riassumere, il direttore dell’Agenzia del farmaco italiana che esprime critiche durissime (e giustificate) sugli accordi presi riguardo ai vaccini. Magrini parla esplicitamente di capestro, e Zaccardi sembra quasi concordare. Perché Aifa non ha espresso pubblicamente i propri dubbi? Per quale motivo ha permesso che l’Italia accettasse condizioni umilianti per l’acquisto delle dosi? E perché, di grazia, abbiamo mandato in Europa a trattare dirigenti di cui persino Magrini e Sileri parlavano malissimo giudicandoli inadatti? Beh, forse la risposta sta in ciò che Zaccardi dichiara verso la fine: la trattativa comune mette al riparo il governo, meglio farsi imporre da altri le condizioni che fare da soli e rischiare brutte figure. Sarebbe molto importante avere ulteriori informazioni da parte dei diretti interessati, ma già la conversazione che abbiamo riportato è fin troppo eloquente: sapevano che la trattativa con Pfizer era ingiusta, ma l’hanno accettata. Hanno pensato a coprirsi le spalle, e pazienza se ci sono andati di mezzo gli interessi della nazione.