
Conte caccia Folorunsho e fa filtrare malcontento per la campagna acquisti di Adl, Motta ha sbattuto Chiesa fuori dalla Juve (a cui Commisso vuol vendere pure Nico). Gasp e Koop turbano l’estate della Dea. C’è una scena memorabile di Asso, commedia con Adriano Celentano in cui si racconta vita, morte, miracoli di uno scafato giocatore di poker: quando questi si ritrova al tavolo verde contro un avversario all’apparenza imbattibile, riesce a infinocchiarlo osservando i movimenti del suo padiglione auricolare. Se l’orecchio si muove troppo, significa che quell’uomo è nervoso, dunque che sta bluffando. Il calcio estivo è così. Occorre orecchio per captare voci e movimenti in vista della nuova stagione e nervi saldi per mitigare un nervosismo di fondo che si taglia a fette. A Napoli per esempio, da qualche giorno le acque sono particolarmente agitate. Si dice che il centrocampista rivelazione dell’Hellas Verona, ora tornato in terre partenopee dal prestito, Michael Folorunsho, ventiseienne di vigorose prospettive, abbia litigato a brutto muso con mister Antonio Conte in un recente allenamento. Conte avrebbe perso le staffe per una mancanza di rispetto del suo atleta, dando il via libera a una sua cessione: 12 milioni di euro il valore di Folorunsho, su di lui, sussurrano gli operatori di mercato, ci sarebbero Fiorentina e Lazio. Il Napoli ha poi un’altra gatta da pelare che non fa dormire ai tifosi sonni tranquilli: Victor Osimhen (il cui valore è di circa 100 milioni) deve essere ceduto per finanziare acquisti necessari a rimpinguare la rosa, soprattutto sul versante offensivo, con Romelu Lukaku ai blocchi di partenza per sostituire la punta nigeriana (il Chelsea, per il belga, chiedere almeno 35 milioni). Al momento, solo il Psg potrebbe accollarsi gli oneri dell’acquisto, i transalpini lo sanno e temporeggiano per abbassare il prezzo. «Mi sono messo a completa disposizione della società» spiega il tecnico «sapevo la situazione che avrei trovato e sul mercato ci sono dei paletti intorno al costo dei giocatori. Molti calciatori non vengono da noi perché non giochiamo le coppe. Io voglio il bene del Napoli e voglio cercare di rinforzare la rosa, ne abbiamo bisogno. Quello che accadrà non lo so, oggi è stato un bel bagno di realtà». Conte è gran maestro nel rendere coese e spumeggianti rose non di livello siderale, ma se vuol puntare allo scudetto, qualche innesto ancora manca. Alcuni tifosi poi, sostengono che il portiere Meret sia un buon atleta, ma non sempre capace di blindare la porta. A proposito di bagni di realtà: pure Cristiano Giuntoli e Thiago Motta della Juventus devono farci i conti. I due hanno stilato una sorta di lista di proscrizione in cui sono finiti i giocatori che non rientrano nel progetto agonistico del nuovo allenatore. Tra questi, un nome altisonante del calcio italiano come Federico Chiesa. L’attaccante esterno, pedina il cui inserimento era già problematico ai tempi di Max Allegri, nonostante guizzi di talento purissimo, l’anno prossimo cambierà casacca, ma la sua collocazione è matassa da sciogliere. L’Inter di Beppe Marotta potrebbe proporre uno scambio con Davide Frattesi. Poi ci sarebbe la Premier League. Le sirene arabe sarebbero state rifiutate. Lo stesso Napoli, se la trattativa per portare Osimhen in Francia andasse in porto, sarebbe disposto a farci un pensierino, proponendo Giacomo Raspadori come contropartita tecnica. La Juve nel frattempo è stata beffata sul tempo dal West Ham per assicurarsi i servigi del difensore del Nizza Jean-Claire Todibo. Francesi e sabaudi stavano limando le reciproche differenze di domanda e offerta, ma gli inglesi hanno messo sul piatto 40 milioni tondi e hanno dribblato la Signora. Juventus che, dal canto suo, sta suscitando nervosismo in casa bergamasca. L’impetuoso olandese Teun Koopmeiners aveva presentato il certificato medico per giustificare la sua assenza negli allenamenti e nelle partite di preparazione alla stagione. Sapendo di essere un obiettivo juventino, voleva la Juve e nient’altro. Patron Percassi ha abbozzato, pur ostentando rigore granitico, sapendo di poter monetizzare dalla trattativa. L’allenatore Gian Piero Gasperini, sulle prime convinto di tenere a Bergamo uno dei suoi uomini più rappresentativi, ha scelto la linea dura, salvo poi, quando ha capito che l’olandese è davvero sul punto di partire e non può essere trattenuto, dichiarate apertamente di volerlo cedere. Morale: Koopmeiners potrebbe vestire la casacca bianconera grazie a un accordo di circa 55 milioni più bonus. L’Atalanta peraltro era già in fibrillazione per l’infortunio occorso a Scamacca, rimpiazzato in pochi giorni da Mateo Retegui, arrivato dal Genoa. A Firenze intanto Rocco Commisso sta ripetendo la mossa che aveva fatto storcere il naso ai tifosi viola in passato. Anni fa, Federico Chiesa e Federico Bernardeschi, infine Vlahovic, erano stati ceduti proprio alla Juve, autentica nemica giurata degli ultras toscani. Ora, con Nico Gonzalez che a sua volta potrebbe accasarsi a Torino, si rivive lo stesso film. L’affare sarebbe calibrato sui 30 milioni di euro e inizialmente sarà previsto solo un esborso in contanti da parte dei bianconeri. Si starebbero valutando sempre alcune contropartite per abbassare la cifra ma, considerata l’esigenza di avere Nico il prima possibile, è probabile che di McKennie o Kostic in viola se ne riparlerà in separata sede. Nonostante una campagna abbonamenti dai risultati iniziali rinfrancanti, un po’ di nervi scoperti toccano pure la Lazio. Luis Alberto si è trasferito in Qatar, Felipe Anderson è tornato in Brasile, Ciro Immobile si è accasato in Turchia, sponda Besiktas. La squadra allenata da Baroni, di proprietà di Claudio Lotito è un cantiere aperto, dagli acquisti futuri sí saggerà la consistenza delle sue ambizioni. Anche l’Inter di Simone Inzaghi non gode di calma olimpica. Il recente match con l’Al Ittihad ha evidenziato una tifoseria poco incline a perdonare eventuali errori di Correa e Arnautovic. L’attaccante argentino vorrebbe restare a Milano a tutti i costi, è uomo scelto dall’allenatore, però, rispetto ai tempi della Lazio, pare che non abbia alzato il livello del suo calcio per stare al passo con i nerazzurri. Da comprendere se effettivamente sia lui, sia l’austriaco, diverranno pedine di scambio per altre trattative.
Maria Chiara Monacelli
Maria Chiara Monacelli, fondatrice dell’azienda umbra Sensorial è riuscita a convertire un materiale tecnico in un veicolo emozionale per il design: «Il progetto intreccia neuroscienze, artigianato e luce. Vogliamo essere una nuova piattaforma creativa anche nell’arredamento».
In Umbria, terra di saperi antichi e materie autentiche, Maria Chiara Monacelli ha dato vita a una realtà capace di trasformare uno dei materiali più umili e tecnici - il cemento - in un linguaggio sensoriale e poetico. Con il suo progetto Sensorial, Monacelli ridefinisce i confini del design artigianale italiano, esplorando il cemento come materia viva, capace di catturare la luce, restituire emozioni tattili e raccontare nuove forme di bellezza. La sua azienda, nata da una visione che unisce ricerca materica, manualità e innovazione, eleva l’artigianato a esperienza, portando il cemento oltre la funzione strutturale e trasformandolo in superficie, texture e gioiello. Un percorso che testimonia quanto la creatività, quando radicata nel territorio e nel saper fare italiano, possa dare nuova vita anche alle materie più inattese.
Diego Fusaro (Imagoeconomica)
Il filosofo Diego Fusaro: «Il cibo nutre la pancia ma anche la testa. È in atto una vera e propria guerra contro la nostra identità culinaria».
La filosofia si nutre di pasta e fagioli, meglio se con le cotiche. La filosofia apprezza molto l’ossobuco alla milanese con il ris giald, il riso allo zafferano giallo come l’oro. E i bucatini all’amatriciana? I saltinbocca alla romana? La finocchiona toscana? La filosofia è ghiotta di questa e di quelli. È ghiotta di ogni piatto che ha un passato, una tradizione, un’identità territoriale, una cultura. Lo spiega bene Diego Fusaro, filosofo, docente di storia della filosofia all’Istituto alti studi strategici e politici di Milano, autore del libro La dittatura del sapore: «La filosofia va a nozze con i piatti che si nutrono di cultura e ci aiutano a combattere il dilagante globalismo guidato dalle multinazionali che ci vorrebbero tutti omologati nei gusti, con le stesse abitudini alimentari, con uno stesso piatto unico. Sedersi a tavola in buona compagnia e mangiare i piatti tradizionali del proprio territorio è un atto filosofico, culturale. La filosofia è pensiero e i migliori pensieri nascono a tavola dove si difende ciò che siamo, la nostra identità dalla dittatura del sapore che dopo averci imposto il politicamente corretto vorrebbe imporci il gastronomicamente corretto: larve, insetti, grilli».
Leonardo
Il fondo è pronto a entrare nella divisione aerostrutture della società della difesa. Possibile accordo già dopo l’incontro di settimana prossima tra Meloni e Bin Salman.
La data da segnare con il circoletto rosso nell’agenda finanziaria è quella del 3 dicembre. Quando il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, parteciperà al quarantaseiesimo vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), su espressa richiesta del re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa. Una presenza assolutamente non scontata, perché nella Penisola araba sono solitamente parchi con gli inviti. Negli anni hanno fatto qualche eccezione per l’ex premier britannica Theresa May, l’ex presidente francese François Hollande e l’attuale leader cinese Xi Jinping e poco altro.
Emmanuel Macron (Ansa)
Bruxelles apre una procedura sull’Italia per le banche e tace sull’acciaio transalpino.
L’Europa continua a strizzare l’occhio alla Francia, o meglio, a chiuderlo. Questa volta si tratta della nazionalizzazione di ArcelorMittal France, la controllata transalpina del colosso dell’acciaio indiano. La Camera dei deputati francese ha votato la proposta del partito di estrema sinistra La France Insoumise guidato da Jean-Luc Mélenchon. Il provvedimento è stato approvato con il supporto degli altri partiti di sinistra, mentre Rassemblement National ha ritenuto di astenersi. Manca il voto in Senato dove l’approvazione si preannuncia più difficile, visto che destra e centro sono contrari alla nazionalizzazione e possono contare su un numero maggiore di senatori. All’Assemblée Nationale hanno votato a favore 127 deputati contro 41. Il governo è contrario alla proposta di legge, mentre il leader di La France Insoumise, Mélenchon, su X ha commentato: «Una pagina di storia all’Assemblea nazionale».






