Facciamo un viaggio da Nord a Sud alla scoperta delle fortezze più affascinanti del nostro Paese. Un percorso che parte dalla Valle d'Aosta e arriva in Puglia, passando per Abruzzo e Lazio, attraverso miti e leggende da scoprire.
Facciamo un viaggio da Nord a Sud alla scoperta delle fortezze più affascinanti del nostro Paese. Un percorso che parte dalla Valle d'Aosta e arriva in Puglia, passando per Abruzzo e Lazio, attraverso miti e leggende da scoprire.I castelli affascinano tutti: protagonisti di storie vere e inventate, romanzi storici e film, sono da sempre simbolo di mistero, nobiltà e intrighi dinastici. Ormai parte integrante dell’immaginario collettivo, devono il loro “successo” all’abbondante utilizzo che ne hanno fatto e continuano a fare cineasti, scrittori e artisti.L’Italia, poi, è patria privilegiata di castelli e fortezze di diverse epoche, disseminate da Nord a Sud come ricordi di pietra di qualcosa che fu e che ancora echeggia tra le mura in modo sommesso. Saranno le voci dei fantasmi, che popolano le mille leggende ambientate negli interni bui e cavernosi di rocche e fortilizi. Che si staglino contro le pareti verticali delle Dolomiti o si specchino nelle acque di un lago, che affaccino sul mare o si trovino in città, poco cambia: il castello rimane una struttura magnificente, anche quando di esso rimane poco.Il castello, così come lo conosciamo in Europa, nacque all’epoca dell’Imperatore Carlo Magno. Il periodo è dunque quello dell’Alto Medioevo, quando cominciano ad affacciarsi nella storia dame e cavalieri, i futuri personaggi delle romantiche saghe che tutti conosciamo, anche se la costruzione di fortezze continua fino al XVI secolo.Il nostro continente vanta una serie di castelli da Mille e una Notte, testimonianza vivente di complicati intrecci a metà tra realtà e finzione: la Gran Bretagna, in particolare, è sede privilegiata di queste strutture. Si pensi al castello di Edimburgo, che ispirò il Macbeth. Sempre di shakespeariana memoria è il Castello di Kronborg, in Danimarca, dove venne ambientato Amleto. Altro castello-simbolo è quello di Neuschwanstein, in Germania, divenuto persino logo della Disney, oltre che protagonista del cartone animato “La Bella Addormentata nel Bosco”.Il Castello di Bran, in Romania, viene invece identificato come l’abitazione del Conte Dracula in persona. Ci sono poi i castelli rupestri, come quello di Predjama, in Slovenia, il più grande del mondo. Esistono fortezze enormi, simili a vere e proprie cittadelle militari: così è quella che fu la sede dei sovrani boemi di Praga. Altro leggendario castello è quello di Windsor, residenza reale situata nel Berkshire. Una struttura mastodontica, circondata dal classico prato all’inglese, incarnazione del vero spirito British.In Normandia si trova invece Mont Saint-Michel, famoso per le alte e le basse maree che si alternano intorno ad esso, creando atmosfere mistiche.Tutt’altre storie raccontano le fortezze asiatiche, come il Castello di Matsumoto (Giappone), quello indiano di Murud-Janjira, quello medievale di Aleppo (Siria) o la Fortezza di Arad, in Bahrein. In Africa spiccano la Kasbah marocchina di Ait Ben Haddou (fatta di fango e pietre), il castello berbero di Qasr al-Haj (Libia) e la mitologica Fortezza di Babilonia, in Egitto.Ma esistono anche strutture più moderne, come lo statunitense Belvedere Castle, che si trova in pieno Central Park. Per non parlare delle innumerevoli repliche dei castelli medievali sparse per il mondo. Perché il Medioevo (e successivamente il Rinascimento) rimane una delle epoche più suggestive della Storia, che per centinaia di anni ha stimolato la fantasia non solo di scrittori, registi e pittori, ma anche di architetti e personaggi che lo hanno utilizzato per dar vita ad abitazioni dallo stile eclettico.Viene in mente il Minareto di Fasano (BA), dimora signorile di Damaso Bianchi, che la fece costruire a inizio Novecento dopo un viaggio fatto in Tunisia. I merletti orientaleggianti stridono con il contesto, arricchendolo.Ma quanti e quali sono i castelli in Italia? Si stima che il totale ammonti all’incirca a 45.000, incluse le ville e le torri. Insomma, la nostra nazione non ha nulla da invidiare al resto d’Europa, nonostante sia il Galles a detenere il record di castelli. Del resto si tratta del Paese che ha visto nascere la leggenda di Re Artù.Organizzare un viaggio nel Bel Paese che abbia come filo conduttore i suoi castelli non può che essere un viaggio nella storia, tra leggende e afflati romantici. Peraltro la maggior parte delle fortezze è immersa in scenari naturali di primo livello. Lo sanno bene coloro che le costruirono a scopi difensivi, così come la nobiltà, che soleva vivere appartata rispetto al popolo. Visitare uno o più castelli è quindi un modo per vivere l’Italia da un punto di vista diverso e – perché no – di tornare bambini.Un viaggio perfetto in qualsiasi stagione: se sotto la neve queste magnifiche strutture si ammantano di poesia, d’estate offrono riparo dal caldo. Autunno e primavera sono invece le stagioni perfette per ammirare i colori che circondano il grigio delle pietre conficcate nella terra da tempo immemorabile.Facciamo un viaggio da Nord a Sud, ma a zigzag, tra alcuni dei castelli più affascinanti d’Italia.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/castelli-italiani-2656108996.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="valle-d-aosta" data-post-id="2656108996" data-published-at="1640268967" data-use-pagination="False"> Valle d'Aosta Gressoney-Saint Jean (iStock) La Valle d’Aosta ha molti castelli di cui fregiarsi. Uno dei più affascinanti è sicuramente il Forte di Bard, che guarda dall’alto l’omonimo borgo.Si tratta di un grande complesso arroccato, comodamente raggiungibile in ascensore. La sua imponenza fa sì che lo si noti sin da lontano: è infatti costruito su tre livelli, tra i 400 e i 467 metri, chiamati Opera Ferdinando, Opera Vittorio e Opera Carlo Alberto. Di origini molto antiche (si dice che un insediamento esistesse già nel VI secolo), venne totalmente restaurato dai Savoia nel XIX secolo.Oggi è sede di tre mostre permanenti (I colloqui del Forte di Bard, Napoleonica e Meteolab), ma viene spesso scelto anche per esposizioni temporanee di arte e fotografia. La scelta è molto ampia: fino al 6 gennaio, sarà in esposizione “Nel segno di Dante, tra illustrazione e fumetto”, mentre fino al 9 “Antonio Liguabue e il suo mondo” aspetta gli amanti dell’arte. Dal 3 febbraio al 31 maggio prossimi è in programma “La memoria dell’Aosta. Il Sacrario del 4° Reggimento Alpini” e dal 5 febbraio al 5 giugno “Wildlife Photographer of the Year, 57esima edizione” esporrà le immagini di 5 fotografi premiati.Una curiosità: il Forte di Bard è stato più volte scelto dal cinema come set. Alcune scene del film Avengers, della Marvel, sono state girate proprio qui.Una volta visitato il forte, ci si può dedicare al borgo, che sorge sulle rive della Dora Baltea.Mangiare a Bard e dintorniCantina La Crèche, Via Vittorio Emanuele II, 81. Un locale in pietra dove degustare, tra le altre cose, gli ottimi salumi valdostani;Ristorante Bar Bordet Di Franceschi Silvia, Via E. Chanoux, 82, Hone (AO). Un must? Gli gnocchi di castagne al burro;Ristorante Hamburgeria Mon Bijou, Via Roma, 12, Donnas (AO). Speciali gli hamburger di carne valdostana.Dormire a Bard e dintorniDimora Gilles Aosta Valley, Via Vittorio Emanuele II, Bard. Posizione centralissima: è a due passi dalla fortezza.Hotel Ad Gallias, Via Vittorio Emanuele, 5/7, Bard. Ha una bellissima area benessere. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem4" data-id="4" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/castelli-italiani-2656108996.html?rebelltitem=4#rebelltitem4" data-basename="roma" data-post-id="2656108996" data-published-at="1640268967" data-use-pagination="False"> Roma Castel Sant'Angelo (iStock) Uno dei castelli più belli d’Italia è sicuramente Castel Sant’Angelo, conosciuto anche come il Mausoleo di Adriano, introdotto dallo scenografico Ponte Sant’Angelo, disseminato di splendide statue.Nato come monumento funebre imperiale (era il 135 d.C.), si trasformò in fortilizio durante il Medioevo, in rifugio papale nel XIV secolo e poi in sede dell’Archivio e del Tesoro Vaticani, in tribunale e prigione. Nel XV secolo ospitò al suo interno l’appartamento per i Papi.In epoca moderna è stato sia caserma che museo (cosa che è tuttora). Entrare a Castel Sant’Angelo è un’esperienza quasi straniante: sembra di passare dalla grande città a un borgo medievale nel giro di pochi secondi. Le dimensioni e la stratificazione storica lo rendono infatti un luogo a sé stante.La visuale che si gode dalle terrazze è unica al mondo e permette di ammirare il Tevere, le innumerevoli cupole di Roma e il cuore della città. Il tutto dopo aver camminato tra stanze riccamente affrescate e pavimenti cesellati, armi, ceramiche, sculture e quadri.Per informazioni e prenotazioni, telefonare allo 06 32810. Per maggiore comodità, è bene prenotare il biglietto all’apposito indirizzo online. In questo caso, al prezzo intero di € 12,00 si aggiunge + € 1,00 come diritto di prenotazione. Per bambini e ragazzi sotto i 18 anni, l’ingresso è gratuito, mentre il prezzo per la fascia 18-25 anni è di soli 2 euro.Mangiare a RomaTrattoria Cotto e Mangiato, Viale Antonio Ciamarra, 284. Da provare le linguine con guanciale e tartufo nero, la Carbonara e i fritti. A Cinecittà;Trattoria Tanto pè Magnà, Via Giustino de Jacobis, 9. Ottimi la trippa e i carciofi fritti. Nel cuore di Garbatella;La Carbonara, Piazza Campo de' Fiori, 23. Ottimi piatti della cucina romaneschi, tra cui – nemmeno a dirlo – la Carbonara.Dormire a RomaSangallo Rooms, Via del Banco di Santo Spirito, 21. A due passi da Castel Sant’Angelo;Appartamento Lucy Vista San Pietro, 45 Via della Stazione di San Pietro, Vaticano Prati. Vista e posizione i must. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem5" data-id="5" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/castelli-italiani-2656108996.html?rebelltitem=5#rebelltitem5" data-basename="napoli" data-post-id="2656108996" data-published-at="1640268967" data-use-pagination="False"> Napoli Castel Nuovo (iStock) Napoli possiede ben 7 castelli (Maschio Angioino, Castel Sant’Elmo, Castel Capuano, Castello del Carmine, Castello di Nisida, Forte di Vigliena e Castel dell’Ovo). C’è dunque l’imbarazzo della scelta, anche se visitarli tutti e 7 potrebbe rappresentare un itinerario atipico nella città partenopea.In questa sede parliamo però di Castel dell’Ovo, uno dei più belli, sia per architettura che per posizione (domina infatti il Golfo di Napoli). Il consiglio è di andarci poco prima del tramonto, in modo tale da affacciarsi sul mare giusto in tempo per vedere di quali colori può tingersi, mentre i gabbiani volteggiano tra le luci che, man mano, si accendono nel capoluogo campano.Perché il castello più antico di Napoli si chiama così? Il nome deriva dall’uovo che, secondo la leggenda, Virgilio nascose nelle segrete allo scopo di mantenere intatto l’edificio. La sua rottura – continua la leggenda – fu però causa di grandi disgrazie sia all’interno del castello che di Napoli stessa.Più che un castello, comunque, si tratta di una cittadella fortificata: tra le viuzze di quello che sembra un borgo si nascondono 5 sale e le carceri, ma è la terrazza dei cannoni che fa innamorare chiunque entri qui: chi si affaccia da questa posizione rischia di rimanere vittima della Sindrome di Stendhal.L’accesso è consentito solo tramite prenotazione.Mangiare a NapoliTrattoria Napoli Notte, Via Atri, 32°. Da provare: la melanzana di mare e la torta caprese;Pizzeria Trattoria Antica Capri, Via Speranzella, 110. Ottima la pasta fagioli e frutti di mare, servita all’interno di un coccio;Trattoria & Pizzeria Nardones, Via Nardones, 10. Da provare la genovese e la pizza ai frutti di mare.Dormire a NapoliCamera con Vista Apartments, Vico II della Quercia 4. Stanze ampie e posizione ottima.Eurostar Hotel Excelsior, Via Partenope 48, Lungomare Caracciolo. Vale la pena anche solo per la vista. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/castelli-italiani-2656108996.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="abruzzo" data-post-id="2656108996" data-published-at="1640268967" data-use-pagination="False"> Abruzzo Roccascalegna (iStock) Abruzzo: terra aspra e selvaggia, puntellata da rocche, eremi e manieri che si nascondono tra le sue montagne.Esemplari sono i castelli di Ortona, Capestrano, Roccascalegna e, soprattutto, di Rocca Calascio (AQ), amato dai cinefili di tutto il mondo. Qui, infatti, vennero girati LadyHawke e Il Nome della Rosa.Al di là delle suggestioni cinematografiche, Rocca Calascio rimane uno degli esempi più affascinanti del Bel Paese: situato a 1460 metri d’altezza, è stato inserito da National Geographic nella classifica dei 15 castelli più belli al mondo. Una location da sogno immersa nel Parco del Gran Sasso e Monti della Laga.Cosa fare da queste parti? Nulla, per fortuna: si visita la rocca, si osservano le stelle, si ascolta il silenzio, si passeggia nella natura. A due passi si trova la piccola ma speciale chiesa di Santa Maria della Pietà, che con la sua semplice architettura fa da ago della bilancia tra rocca e montagne.Rocca Calascio è un tutt’uno con il minuscolo borgo che lo circonda, sorta di pugno sollevato sull’infinito.Da non perdere, nei dintorni, Santo Stefano di Sessanio, Campo Imperatore e i vari sentieri per gli amanti del trekking di cui tutto il territorio è disseminato.Per avere maggiori informazioni, è possibile chiamare il Comune di Calascio allo 0862.930132 o scrivere a sindaco@comune.calascio.aq.it.DormireRifugio della Rocca, Via della Torre snc, Località Rocca Calascio. È sia albergo diffuso che ristorante e bar.Ammoglja, Via Ulindo Ciccone 27, Calascio.MangiareTipicità locali sono la minestra di lenticchie e patate, le volarelle e i cazzellitti (pasta fatta in casa) e gli arrosticini, ma anche la pasta alla chitarra e la zuppa di cardi. Da provare qui:Trattoria Da Maria, Via Gatti Santurino, 21, Calascio. Ottimi i tortelli con ricotta al sugo.Ristorante Da Clara, Via Playa. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/castelli-italiani-2656108996.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="andria" data-post-id="2656108996" data-published-at="1640268967" data-use-pagination="False"> Andria Castel del Monte (iStock) Altro luogo intrigante e di immenso fascino è Castel del Monte, ad Andria (BT). La sua storia è inestricabilmente legata a quella del passaggio in Puglia dell’Imperatore Federico di Svevia.Fu lui, infatti, a farlo costruire nel XIII secolo. Oggi domina ancora, dai suoi 540 metri, l’altopiano delle Murge occidentali. Per il suo valore storico-artistico, dal 1996 è Patrimonio dell’Umanità UNESCO.La sua maggiore particolarità consiste nella struttura ottagonale, capolavoro dell’ingegneria medievale. Ciascuno dei due piani ha otto sale di forma trapezoidale, ma grande importanza la rivestono anche le sculture, nonostante ne siano rimaste poche rispetto all’epoca della sua costruzione.A colpire maggiormente i visitatori sono proprio la regolarità matematica della struttura e la vista che si gode dal colle; vista che spazia dalla campagna colma di ulivi al mare di Puglia.Il castello deve il suo fascino anche al mistero che esso emana: tanta perfezione richiama infatti alla mente non solo il rispetto delle regole dell’architettura classica, ma anche leggi celesti e ritmi astronomici. Inoltre sembra che, almeno secondo alcune ricerche, Castel del Monte sia un luogo dove purificare corpo e spirito.Il biglietto intero costa Intero € 7,00, mentre il ridotto (per i ragazzi tra i 18 e i 25 anni) ammonta a € 2,00. Per i bambini l’ingresso è gratuito.Per qualunque informazione, chiamare il numero 327/9805551 o scrivere a drm-pug.casteldelmonte@beniculturali.itMangiare ad AndriaGood for Food, Viale F. Crispi, 40. Buone le portate di crudo. In pieno centro;MàMà, Corso Cavour, 27. Pesce di prima qualità;Anima Slow Restaurant, Via Felice Cavallotti, 29. Cucina e design raffinati.Dormire ad AndriaB&B La Bouganvillea, Via Giuseppe Cannone 2. Dotato di giardino e terrazza;B&B Andria Love, 78 Via Torquato Tasso. Appartamento accogliente e balcone con vista sulla città.
Ansa
Pubblicate le motivazioni della decisione della Corte dei Conti di bloccare l’opera: sarebbero state violate due direttive Ue e manca il parere dell’Autorità dei trasporti. Palazzo Chigi: «Risponderemo».
Quel ponte non s’ha da fare né domani né mai. Paiono ispirati dai Bravi i giudici contabili e Don Rodrigo è il timor panico di fronte all’annuncio che il referendum sulla riforma Nordio con tutta probabilità si fa a marzo. È questo il senso che si ricava dalla lettura delle motivazioni addotte dalla Corte dei conti per spiegare la negazione del visto di legittimità con ordinanza del 29 ottobre scorso alla delibera con cui il 6 agosto il Cipess ha approvato il progetto definitivo del ponte sullo stretto di Messina.
Palazzo Chigi ha accusato ricevuta e in una nota dice: «Le motivazioni saranno oggetto di attento approfondimento da parte del governo, in particolare dalle amministrazioni coinvolte che da subito sono state impegnate a verificare gli aspetti ancora dubbi. Il governo è convinto che si tratti di profili con un ampio margine di chiarimento davanti alla stessa Corte in un confronto che intende essere costruttivo e teso a garantire all’Italia una infrastruttura strategica attesa da decenni».
Michele Emiliano (Ansa)
Dopo 22 anni di politica, l’ex governatore chiede di rientrare in magistratura (con uno stipendio raddoppiato). E se dovesse indagare su esponenti di partito?
Dipendenza dalla toga: dopo ben 22 anni di attività politica, Michele Emiliano vuole tornare a fare il magistrato. Non ha intenzione di restare disoccupato neanche per un paio d’anni (sono insistenti le voci di una sua candidatura in Parlamento nel 2027) questo istrionico protagonista della vita pubblica italiana, che ha appeso la toga al chiodo nel 2003, quando è diventato sindaco di Bari, carica ricoperta per due volte e alla quale è seguita quella di presidente della Regione Puglia, un altro decennio di attività istituzionale. Emiliano, prima di indossare la fascia tricolore a Bari, dal 1990 al 1995 aveva lavorato presso la Procura di Brindisi occupandosi di lotta alla mafia; poi si era trasferito a Bari come sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia. Emiliano viene rieletto primo cittadino nel 2009, dopo aver tentato invano la scalata alla presidenza della Regione Puglia, e resta in carica fino al 2014. Prima di diventare governatore, nel 2015, ricopre l’incarico di assessore alla legalità di San Severo.
Sullo sfondo Palazzo Marino a Milano (iStock). Nei due riquadri gli slogan dell’associazione Mica Macho
Bufera sul «Tavolo permanente» dedicato alla correzione degli uomini, annunciato dal Consiglio comunale. Critica Forza Italia: «Impostazione woke». Mentre i dati dicono che queste attività sono inutili. E resta il mistero sui fondi impiegati da Palazzo Marino.
A Milano il nuovo Tavolo permanente sulla «rieducazione maschile», annunciato dal Consiglio comunale, si apre tra polemiche e dubbi sulla sua reale utilità. Le critiche del centrodestra sono arrivate subito, mentre le ricerche internazionali mostrano da anni risultati incerti sui percorsi rivolti agli uomini.
Nel primo pomeriggio sul sito del «Corriere» esce la notizia che Caltagirone, il numero uno di Delfin e l’ad del Monte sono indagati per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza per l’Opa su Mediobanca. Scattano forti vendite in Borsa. Uno sgambetto anche al Tesoro.
In Italia c’è sempre un istante preciso in cui la giustizia decide di scendere in campo con un provvedimento a orologeria. Non è mai un caso, mai un incidente: è una coreografia. E così, nel giorno in cui Mps perde il 4,56%, Mediobanca scivola di un altro -1,9%, e il mercato si chiede cosa stia succedendo, arriva il colpo di teatro: la Procura di Milano notifica avvisi di garanzia a Borsa aperta, come se si trattasse di un profit warning. Tempismo chirurgico. L’effetto è devastante: Mps affonda a 8,330 euro, Mediobanca scivola a 16,750. E tutto perché la notizia - trapelata prima da Corriere.it e poi confermata da un comunicato di Rocca Salimbeni - corre come una scintilla tra gli operatori: Francesco Gaetano Caltagirone, Francesco Milleri e il ceo Luigi Lovaglio sono indagati nell’inchiesta sulla scalata che ha portato l’istituto senese a conquistare l’86,3% di Mediobanca.






