2025-07-22
Il caso Boeri sbarca pure in Albania: «Stesso modello importato a Tirana»
Stefano Boeri (Imagoeconomica)
Syri tv denuncia: «Quello che accade in Italia è già qui, ma i pm non indagano».Ci sarebbe una sorta di «metodo Milano» anche in Albania. Qui ha operato e opera anche lo studio Boeri con i suoi Boschi verticali, capaci di far lievitare i prezzi delle nuove costruzioni a Tirana fino al livello choc di 5.500 euro al metro quadro. L’accusa arriva da una tv albanese, che racconta come il progetto portato nella Capitale dallo studio dell’architetto milanese sia stato contrastato solo dalle opposizioni in consiglio comunale e auspica che la magistratura locale prenda esempio da quella italiana. Syri tv (Occhio, in albanese) ha trasmesso un lungo servizio sull’inchiesta Grattacieli puliti nell’ambito di una trasmissione di approfondimento condotta da Evdin Parruca, giornalista molto seguito e stimato per le sue inchieste, che spesso hanno messo in difficoltà anche il governo di Edy Rama. Ospite della trasmissione era un’altra giornalista, Alba Kepi, che prima ha spiegato nel dettaglio cosa sta succedendo a Milano e poi ha osservato: «La differenza fondamentale tra Milano e Tirana risiede nel fatto che in Italia le indagini partono dalla giustizia, dalla Procura, che ha seguito questo caso per oltre due o tre anni, sin dai primi sospetti. A Tirana, invece sono i consiglieri comunali e l’opposizione a sollevare preoccupazioni e a fare denunce, senza però alcun riscontro istituzionale da parte degli organi giudiziari». Quindi Kepi ha denunciato la bolla immobiliare di Tirana con parole gravi. La trasmissione ha citato un dato sul metro quadro a Milano, ovvero 5.500 euro, e ha spiegato che nella Capitale albanese si sta arrivando rapidamente agli stessi prezzi. E perché? «Perché dietro l’espansione immobiliare di Tirana si nasconde lo stesso modus operandi», sostiene la giornalista, ovvero «il medesimo sistema di favoritismi [...], e non si tratta solo di un crimine urbanistico, ma anche di un sistema di riciclaggio di denaro che avviene apertamente, sotto gli occhi di tutti i cittadini, della politica e della diplomazia internazionale con sede a Tirana, senza alcuna reazione da parte della giustizia». Curioso, il richiamo agli ambasciatori esteri. Nella trasmissione tv, Kepi ha anche fatto una battutaccia: «Qui non si avviano indagini serie, non per i vestiti della moglie del sindaco, ma per ciò che sta accadendo nel Comune di Tirana». Alla vigilia di San Valentino il sindaco Erion Veliaj, papavero del Partito socialista al governo, è stato arrestato con l’accusa di corruzione e riciclaggio. Tra le accuse minori ma non meno popolari, il fatto che la moglie, arricchitasi enormemente in pochi anni, avrebbe acquistato su Internet gioielli e vestiti per circa 800.000 euro. Ma quello che è emerso è un quadro di corruzione diffuso in tutta l’amministrazione comunale di Tirana, con molte società ombra che prendevano soldi pubblici e rapporti poco trasparenti con gli appaltatori. Tra i nuovi eroi della cementificazione «glam» di Tirana è spuntato, a partire dal 2018, anche Stefano Boeri. Il suo progetto è in corso ed è un Bosco verticale (che qui hanno chiamato all’inglese, Tirana Vertical Forest) da ben 21 piani fuori terra, inserito nel piano regolatore «Tirana 2030». Sul sito Internet dello studio Boeri, anche in inglese, anche a beneficio degli albanesi, si trova il magniloquente «Manifesto del Bosco verticale», con tutta la storia della biodiversità, della lotta alla CO2 e del nostro dovere morale di invertire la rotta del cambiamento climatico. E se si guardano le sedi di questo progetto «Urban forest» dell’archistar meneghina ecco che sono tre: Milano, Tirana e Shangai. Ai primi di febbraio 2022, in piena pandemia cinese, uscì infatti la lieta novella che era già stato completato (e abitato) il primo Bosco verticale in Cina, nella città di Huanggang, provincia dello Hubei. La Milano del Pd, l’Albania e la Cina. Manca solo Cuba. Ma era un progetto architettonico e ambientalista, o una diversificazione immobiliare post-comunista?
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