2021-01-30
Spot del cashback: 48.000 euro a Cairo
Urbano Cairo (F.Pecoraro/Getty Images)
Contratto per gli spazi pubblicitari fra Palazzo Chigi e l'imprenditore che si è schierato contro la crisi di governo. I rimborsi si fanno attendere: dovrebbero arrivare entro febbraio, ma i ricorsi per le transazioni non registrate faranno slittare tanti bonifici a Pasqua.Con una serie di messaggi a reti unificate gli italiani vengono esortati da mesi ad aderire al cashback, il meccanismo del parziale rimborso di Stato (fino a 150 euro) per chi paga con carte, bancomat e app. Spulciando su Internet si scopre che il dipartimento per l'informazione e l'editoria di Palazzo Chigi ha siglato un contratto da 48.298 euro, al netto dell'Iva, con la Cairo pubblicità spa: la società che gestisce la vendita degli spazi pubblicitari e che ha l'esclusiva per alcuni canali, tra cui La7. Il denaro pubblico, dunque, permetterà alla struttura governativa di potenziare la «pianificazione del piano Italia cashless attraverso trasmissione su reti televisive». Meno di una settimana fa il proprietario di La7 e del Corriere, Urbano Cairo, durante una trasmissione radiofonica su Rai Radio1 ha fatto il suo endorsment al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. «La crisi non ci voleva e Conte fa bene a cercare i responsabili. […] La stabilità è un bene importante in questo momento. Io andrei avanti fino a fine legislatura. Credo che potrebbero rinforzare la squadra di governo per potenziarsi ed essere pronti nella fase della rinascita e dell'utilizzo dei fondi». In tutto ciò sorge spontanea una domanda: che impatto ha avuto il cashback di Natale? Può essere annoverato tra i tanti flop del governo. Sono 227 milioni di euro i fondi previsti per il programma fino allo scorso 31 dicembre (altri 4,7 miliardi si aggiungeranno nel 2021 e nel 2022), soldi che nelle previsioni governative sarebbero dovuti rientrare, attraverso i rimborsi sugli acquisti, nelle tasche dei cittadini a fine febbraio. Peccato che il cashback ha dimostrato numerosi limiti fin dai primi passi. Inizialmente gli utenti non riuscivano a utilizzare questo tipo di pagamento perché l'app andava in tilt al momento dell'autorizzazione alla transazione. In seguito solo il 60% di chi l'ha scaricata ne ha poi fatto uso per lo shopping. Senza dimenticare che molti commercianti non erano preparati, magari non avevano il pos oppure il loro apparecchio non era di ultima generazione. L'andamento del casback natalizio è stato negativo anche per le contemporanee chiusure dei negozi durante il periodo festivo, in cui tradizionalmente si fanno i regali. Come se non bastasse gli utenti hanno denunciato che dalla app sono sparite centinaia di transazioni. Circostanza che ha obbligato a introdurre il modulo di reclamo che sarà disponibile da metà febbraio. Quindi i consumatori hanno dovuto custodire con attenzione gli scontrini per evitare che si perdesse traccia di quanto avevano speso. Dunque le restituzioni stanno parzialmente continuando a slittare. Così dalla fine di febbraio, a causa degli intoppi, alcuni pagamenti verranno effettuati a cavallo di Pasqua. Ma non è finita qui. Come detto, il plafond del cashback di Natale ammontava a 227 milioni di euro. Fin dall'inizio gli esperti hanno parlato di uno stanziamento basso, infatti ora i nodi vengono al pettine. Per essere più chiari: solo il 3,1% dei partecipanti otterrà il rimborso massimo di 150 euro; il 14,5% riceverà tra 100 e 149 euro; il 49,6% incasserà un somma tra i 50 e i 99 euro; il 32,8% avrà meno di 50 euro. Una situazione che è in parte attribuibile al mancato effetto leva tra gli italiani. In altre parole il cashback non ha riscosso molto successo tra la popolazione. A questo punto una domanda è legittima: chi tra i cittadini e Cairo riceverà prima i soldi dal governo legati al cashless? Eppure c'è già chi ha ottenuto del denaro. Stiamo parlando della Ab crea srl, società a cui il dipartimento per l'informazione e l'editoria ha liquidato 70.837 euro, sui 129.690 pattuiti tramite affidamento diretto. L'azienda, con sede legale a Milano e un capitale sociale di 13.000 euro controllato a sua volta dalla Jellyfish srl (che ha lavorato tra gli altri con Disney ed Ebay), è stata incaricata di ideare e realizzare «una campagna di comunicazione istituzionale a sostegno del piano Italia cashless». L'obiettivo? «Fornire ai cittadini tutte le informazioni necessarie ad avvalersi della “Lotteria degli scontrini"». Sul piano pratico si tratta di «uno spot televisivo e web, uno spot radiofonico, due diversi formati di banner per siti Internet con link al sito istituzionale di riferimento, invio dei materiali alle concessionarie degli spazi pubblicitari; […] per la campagna social: ideazione e produzione di due video, ideazione e realizzazione di un piano editoriale social che preveda la produzione di numero tre post a settimana (tra cui stories), sia statici che dinamici, nei formati ottimizzati per le singole piattaforme (Facebook, Instagram e Twitter)». A gennaio è stato varata una seconda versione del cashback. Ci auguriamo, soprattutto alla luce dell'investimento di 177.988 euro accordati da Palazzo Chigi, che il programma sia un successo. Ma ne dubitiamo fortemente.