2020-02-24
Cara Ursula, lei vuole 1.300 miliardi ma anche 2 centesimi mi paiono troppi
Ursula von der Leyen (Ansa)
Quando serve, l'europa sparisceCara (si fa per dire) Ursula von der Leyen, non so come finiranno le trattative sul bilancio 2021-2027 che vi stanno impegnando a Bruxelles, non so se prevarrà la linea «frugale» (1.095 miliardi di euro, 1,074% del Pil) o quella deluxe (1.324 miliardi di euro, 1,3% del Pil) o se, come probabile, si troverà una soluzione di compromesso dopo infinite nottate di tiraemolla. Per quanto mi riguarda, in ogni caso, quei soldi sono troppi. Non solo perché lei, mentre discute come gestire in futuro le risorse degli europei, è sotto accusa in Germania per avere gestito piuttosto male in passato le risorse dei tedeschi (spese pazze e dintorni), ma soprattutto perché penso che ancora una volta, come sempre, noi resteremo fregati.Ogni anno, in media, riceviamo dall'Europa all'incirca 5 miliardi in meno di quelli che paghiamo. E allora forse è venuto il momento di chiederle ufficialmente perché gli italiani debbano essere i benefattori del carrozzone che lei sta guidando, per riceverne in cambio soltanto schiaffi. Prenda per esempio l'ultima decisione della Commissione europea sui dazi alla Cambogia. Avete approvato norme per rendere più difficili le importazioni di molti prodotti, dalle scarpe allo zucchero. Ma avete escluso dalla lista il riso.Risultato? I produttori di zucchero del Nord Europa, che si sono ormai presi il nostro mercato distruggendo tutti gli zuccherifici italiani tranne due, festeggiano. E invece i nostri risicoltori del Vercellese, già decimati e stremati negli ultimi anni dalla concorrenza sleale del Sudest asiatico, ricominciano a tremare. E allora le ripeto la domanda: ma perché dobbiamo partecipare a una società, di cui lei è formalmente presidente, in cui gli altri mangiano e noi paghiamo il conto? Viene quasi voglia di riesumare un vecchio Carosello: «E che? C'ho scritto Jo Condor?». Lei non se lo ricorderà, cara Ursula, ma noi abbiamo proprio l'impressione di aver scritto Jo Condor sulla fronte. Veniamo a Bruxelles con la pochette perfettamente piegata, ci genuflettiamo davanti al trono, ci beiamo dei complimenti francotedeschi, ma alla fine lei, come i suoi predecessori, ci rifila solo fregature. Soldi da pagare (tanti) e norme che ci penalizzano (troppe). Anche l'ultima missione europea nel Mediterraneo fa ridere: si piazzerà a Est, lontano dalla Libia, e si ritirerà se arriveranno gli immigrati. Non le sembra una barzelletta? Certo: lei si riempie la bocca di parole altisonanti, green deal e digital strategy, espressioni che per un attimo fanno sembrare l'Europa come una cosa che esiste davvero. Invece: arrivano i barconi e l'Europa sparisce. Arriva il cibo straniero e l'Europa non fa nulla. Arriva il coronavirus e l'Europa non esiste. E allora perché dovremmo darle da gestire oltre 1.000 miliardi di euro? Anche 2 centesimi mi parrebbero troppi. Con (poca) simpatia.