Dal phon da 400 euro ai boccoli con la bottiglia di plastica. Nei capelli un business da oltre 100 milioni
- Il mercato degli apparecchi che servono per asciugare, modellare, lisciare o arricciare i capelli è il più fiorente in Italia dove sono presenti oltre 100.000 saloni. Sul podio delle regioni con più parrucchieri troviamo la Lombardia, la Campania e il Piemonte.
- Ci sono voluti 75 milioni di euro e 103 ingegneri per sviluppare il phon migliore al mondo. Dyson è oggi il marchio più amato in tutto il mondo. Il suo phon, il Supersonic, è utilizzato da vip e stylist hollywoodiani. Merito del metodo Coanda che, «piegando» l'aria calda nella giusta direzione è in grado di creare la piega perfetta.
- «Una buona piastra può aiutare a realizzare le proprie ambizioni». Parola di Ivan Rago, creative director del brand Ghd che ci racconta quali sono le novità dell'azienda e i look da copiare per questa primavera/estate.
- Su Instagram spopola il trucco «della bottiglia» per avere boccoli perfetti in 5 minuti. Ma attenzione: il gioco può rovinarvi i capelli per sempre.
- Con la frangetta, i colpi di luce o biondi quasi ossigenati: tutte le mode per questa estate. Il look più gettonato? Quello spettinato anni Settanta che piaceva tanto a Brigitte Bardot.
Lo speciale comprende cinque articoli, infografiche, video e gallery fotografiche.
Si fa presto a dire "phon". Quale "phon"? Quello per asciugarli? O quello per renderli più lisci? O più ricci? O magari il "modellatore ad aria calda". La segmentazione del mercato della cura dei capelli è arrivata al punto che dire "voglio un phon" non significa più niente. E i risultati si vedono: segmenta oggi, segmenta domani, il mercato degli apparecchi che servono per asciugare, modellare, lisciare o arricciare i capelli ha raggiunto i 100 milioni di fatturato. In commercio esistono degli oggetti che definire "phon" è offensivo: costano fino a 400 euro, hanno un design da "Guerre stellari" e non hanno nemmeno le classiche resistenze che una volta (sembra di parlare di un'era geologica fa, ma si tratta solo di pochi anni) servivano per scaldare l'aria.
Ma a parte il costo dell'apparecchio, ci sono i costi per farli funzionare. Ad esempio: se si usa un phon da 1.800 watt per trenta minuti al giorno, secondo le tariffe del mercato riportate dall'Authority, si spendono 63 euro all'anno. Sembra poco, ma tenere acceso un televisore da 43 pollici per 4 ore al giorno, tutti i giorni, costa meno: circa 40 euro l'anno. Persino una lavatrice di classe A è più conveniente: facendo, sempre in un anno, 260 lavaggi da 5 chili l'uno a 60 gradi si pagano 52 euro. Quindi: conviene di più asciugarsi i capelli che fare la lavatrice. E' un'esagerazione, certo, ma il punto è che attorno ai phon si è creato un business inimmaginabile nonostante costino (a volte) moltissimo e consumino altrettanto.
Eppure le vendite sono in aumento e ogni anno le aziende produttrici introducono nuove funzioni che diventano subito "indispensabili". È il giusto prezzo da pagare per risparmiare tempo e non dover andare sempre dal parrucchiere, dirà qualcuno, ma non è così: anche il fatturato dei saloni di bellezza è in costante aumento. Nel 2018 il giro d'affari ha superato i 580 milioni di euro, in crescita dell'1,8% rispetto all'anno precedente grazie alla crescita dei prezzi dei servizi (tinta, taglio, messa in piega, colpi di sole, ecc...) che salgono al ritmo del 3% l'anno. Oggi lo scontrino medio di un salone di bellezza è di 30 euro, ma, evidentemente, è destinato ad aumentare.
Il business è talmente attraente che, appena l'hanno fiutato, le società straniere specializzate in bellezza ci si sono buttate a corpo morto. Ogni anno i saloni di bellezza aperti da società non italiane sono il 7% del totale delle nuove aperture.
Ma quanti sono i parrucchieri nel nostro Paese? Secondo la Camera di commercio di Milano, siamo a quota 100.000 in tutta Italia. La regione che ne ha di più (anche perché è la più popolosa) è la Lombardia con 16.584 saloni, seguita da Campania (9.639) e Piemonte (8.609). Una conferma della grandezza del business? È che l'Italia è al primo posto in Europa per numero di saloni di bellezza. Ripetiamo: siamo il Paese europeo con più parrucchieri.
INFOGRAFICA
Ci sono voluti 75 milioni di euro e 103 ingegneri per sviluppare il phon migliore al mondo
Il Supersonic è il phon più amato al mondo. E anche quello più di lusso. Il suo «fratellino», l'Airwrap, si è già conquistato il podio tra gli hair styler più efficaci in vendita. Se questi due nomi non vi dicono nulla, forse, dovreste rivedere il modo in cui vi fate la piega. Stiamo infatti parlando della gamma di prodotti per capelli Dyson, gli unici in grado di offrire senza alcuna fatica e, soprattutto, senza rovinare i capelli, una piega perfetta. Come appena usciti dal parrucchiere. Il merito è della tecnologia, sviluppatissima, di questi apparecchi e del metodo Coanda (dal nome del ricercatore che per primo l'ha scoperto) che applica all'hairstyle il principio per cui i fluidi (liquidi e gas) seguono il contorno di una superficie vicina. Applicato all'aerodinamica significa che l'aria, purché spinta con la giusta pressione e velocità, tende a seguire spontaneamente il contorno di una superficie. Abbiamo parlato con uno degli ingegneri Dyson per scoprire qualcosa di più sui loro prodotti.
Come nasce un apparecchio Dyson?
«In Dyson non si smette mai di lavorare a progetti nuovi, per essere sempre un passo avanti rispetto agli altri. Crediamo che le persone si meritino la tecnologia migliore. Per questo cerchiamo ispirazioni nei posti più improbabili, usando un approccio ingegneristico decisamente disruptive e rivoluzionario. Nessuna paura nell'esplorare nuove categorie e stravolgere prodotti esistenti: non è il marketing che detta quali macchine progettare, accade piuttosto l'inverso. Si parte da un'idea, un problema, un prodotto che può essere migliorato e si comincia a lavorare e innovare».
Parliamo per esempio di come è nato Supersonic.
«Parlando dell'asciugacapelli Dyson Supersonic, è il modo in cui è stato progettato che ne ha influenzato forma, modalità di utilizzo, caratteristiche tecniche. Alimentato dal motore digitale brevettato Dyson V9, è fino a otto volte più veloce rispetto agli altri asciugacapelli e pesa circa la metà. Inoltre, proprio perché è pensato per essere potente ma compatto, il motore digitale Dyson è abbastanza piccolo da entrare nel manico dell'asciugacapelli piuttosto che nella testa. Il risultato è un apparecchio perfettamente bilanciato che garantisce manovrabilità e facilità d'uso».
E Airwrap?
«Lo styler Dyson Airwrap permette di creare uno styling riccio, ondulato, liscio senza calore estremo. Un termistore situato all'interno di una bolla di vetro controlla la temperatura fino a 40 volte al secondo, trasmettendo i dati relativi alla temperatura al microprocessore e regolandola di conseguenza. Questo assicura che i capelli non siano esposti a calore eccessivo e che si possa dare vita a un look naturale e luminoso».
Che cosa differenzia Dyson dagli altri prodotti in commercio?
«In Dyson il processo di progettazione è guidato dal voler migliorare la tecnologia e dal voler rispondere alle richieste dei consumatori. Invece di partire dalla domanda "Cosa acquisteranno i consumatori?", gli ingegneri Dyson si chiedono: "Quale problema possiamo risolvere?", "Quale tecnologia è superata e come possiamo migliorarla?". Il processo di progettazione diventa quindi filosofia di azione. Ingegneria e design non sono viste separatamente. L'approccio olistico di Dyson significa che non ci sono barriere tra le diverse discipline: design, ingegneria, modellistica, test, produzione sono parti di uno stesso processo. Dyson sviluppa l'aspetto del prodotto di pari passo con la sua funzionalità. Trasparenza e onestà nella filosofia del design sono un principio cardine, che si esprime anche nei prodotti, creati in modo che i consumatori possano capire e vedere quello che stanno usando. Un esempio lo offre ancora lo styler Dyson Airwrap: nella sua progettazione, gli ingegneri sono partiti dal problema rappresentato dalle tecnologie per lo styling esistenti e hanno identificato delle aree di miglioramento. Mentre alcune persone desiderano capelli folti e luminosi, contro un look piatto e senza corpo, altre invece tendono ad avere capelli crespi e troppo corposi e li vorrebbero lisci, senza però rinunciare al volume».
Che cosa rende unici i vostri prodotti?
«Uno degli aspetti che rende tanto lo styler quanto l'asciugacapelli Dyson Supersonic unici è il controllo del calore. Temperature estremamente elevate possono causare danni da calore ai capelli e comprometterne la naturale bellezza. I capelli sani infatti sono lucidi e morbidi: per conservare queste caratteristiche, è necessario preservare le strutture complesse della cuticola e della corteccia. Controllare in modo intelligente la temperatura è lo strumento per farlo».
Come siete approdati al mondo beauty?
«Nello sviluppo dei prodotti Dyson la finalità è risolvere un problema e migliorare la vita di chi li usa. Dietro al design c'è un lavoro ingegneristico complesso, ma quel che conta è offrire ai consumatori prodotti facili da usare, intelligenti, rivoluzionari. Parlando delle tecnologie "beauty" di Dyson è fondamentale citare il grande lavoro di ricerca & sviluppo che c'è dietro alla nascita di un prodotto: Dyson ha investito circa 75 milioni di euro nello sviluppo dell'asciugacapelli Dyson Supersonic e, per comprendere appieno la scienza del capello, ha creato un vero e proprio Laboratorio dedicato all'Hair Science. In quattro anni, 103 ingegneri Dyson, compresi scienziati e hair stylist, hanno analizzato ogni singolo aspetto - dalle dinamiche del flusso d'aria alla struttura cellulare del capello - testando quasi 1.625 chilometri di capelli. Il team ha esaminato ciocche sane e danneggiate utilizzando microscopi elettronici e camere luminose per comprendere in che modo la luce si riflette. La ricerca ha dimostrato che, con il calore estremo, la struttura del capello si danneggia, rendendolo debole e meno lucido. Infatti, la luce si disperde invece che riflettersi uniformemente. Si è partiti dalle stesse basi e dalla conoscenza del capello anche per lo sviluppo dello styler: ricerche sulle tecnologie per lo styling esistenti e identificazione delle aree di miglioramento hanno consentito agli ingegneri – oltre a un investimento di €28 milioni in ricerca, un team di 230 tra ingegneri e scienziati e oltre 640 prototipi – di progettare un prodotto innovativo, del cui risultato James Dyson, Founder e Chief Engineer, è "immensamente orgoglioso"».
«Una buona piastra può aiutare a realizzare le proprie ambizioni».
Si chiama «Festival» l'ultima arrivata di casa Ghd. Una collezione giovane creata per chi vuole avere una piega sempre perfetta anche in occasioni speciali come, appunto, possono essere concerti o eventi all'aria aperta. «Festival» ha il profumo dell'assolata California, del Coachella con la sua ruota panoramica e le luchi stroboscopiche. Abbiamo parlato con Iva Rago, creative director di Ghd, per scoprire qualcosa di più sull'azienda, sulla nuova linea di prodotti per l'asciugatura e le tendenze per i prossimi mesi.
Ghd è leader del settore acconciature per capelli. cosa la differenzia dai concorrenti?
«Ghd ha esperienza e una storia da raccontare creata in 18 anni di successi, grazie ai quali ha potuto costruire un know-how che fa la differenza. Abbiamo un laboratorio a Cambridge di ricerca e sviluppo che riesce a progettare strumenti con tecnologia all'avanguardia che permette il massimo rispetto del capello, durata delle forme e una cosmeticità ineguagliabile. Mettiamoci in fine la ricerca del design, dei materiali ed un marketing geniale e il risultato diventa esplosivo».
Ghd è divenuta nota per la sua incomparabile tecnologia in ceramica.
«Questa tecnologia permette di mantenere costante la temperatura a 185 gradi sulle lamelle, sia che si lavori una sezione che 1.000 sezioni, di qualsiasi dimensione. Questi sensori minimizzano un fenomeno fisico chiamato "thermal lag" e permettono di mantenere costante la temperatura detta cosmeticamente ideale. Oltre a questo e molto altro, possiamo aggiungere materiali di ultima generazione come le lamelle rivestire in una speciale lega in ceramica che permettono di scorrere facilmente sui capelli, evitando che si spezzino e lasciandoli estremamente luminosi».
Molti pensano che una piastra che costa "poco" sia la stessa cosa, è un errore comune. Può spiegarci le differenze tra Ghd e i prodotti low cost?
«Le piastre ''low cost'' non avendo la tecnologia in ceramica non garantiscono uno styling che duri o peggio lavorano ad altissime temperature per contrastare l'effetto del termale lag. L'alta temperatura (dai 200 grafi in su) permettono, si, uno styling che dura, ma il calore eccessivo compromette la struttura del capello, con l'inevitabile comparsa delle doppie punte e il viraggio del colore artificiale».
L'ultima arrivata è la collezione "Festival", quali sono le novità?
«Interpretata dalle nostre due regine Ghd Gold styler e Ghd platinum+, celebra la primavera estate vestendosi di colori sfumati, tonalità estive di ispirazione caleidoscopica. Lo spunto sono gli hair looks in stile Coachella, Glastonbury, Tomorrowland e Golden Plains: trecce, onde e acconciature decorate saranno protagoniste assolute per questa estate».
A proposito di trecce, onde e acconciature: quali sono gli ultimi trend?
«La primavera estate è ricchissima di hair trends che partono da una matrice pura e si diramano in tanti piccoli sotto gruppi. La più commerciale chiamata Chelsea Hair, è un tendenza molto popolare in Inghilterra, si ispira ad un quartiere rinomato di Londra, ed è caratterizzata da un volume leggero e da onde morbide di varie dimensioni che contornano il viso. Dal commerciale passiamo al New grunge, di ispirazione rock, rispetto alle forme arrotondate, regolari e ripetitive di Chelsea Hair, in new grunge le texture hanno molteplici direzioni, le forme sono irregolari e scomposte. Altre tendenze possiamo citare Dirty dry di richiamo rasta, Under wraps si ispira alle tradizioni africane utilizzando intrecci con il filo, Bead braid sono look ipnotici che fondono intrecci e accessori, comparsi nei capelli di Moschino e in case classiche come Dior».
Cosa può fare una buona piastra per i capelli di una donna?
«Una buona piastra può fare un dritto o creare delle forme. La piastra Ghd può creare in totale sicurezza qualsiasi tipologia di stile. Noi crediamo che la bellezza sia il carburante per realizzare le proprie ambizioni».
Possiamo sfatare il mito per cui "se si utilizza tanto la piastra si rovinano i capelli"?
«Come in tutto gli eccessi fanno male. Detto ciò Ghd è l'acronimo di good hair day, che significa buongiorno capelli. Il significato implicito è che tutti i giorni una donna può farsi bella nel totale rispetto del capello. Importante è utilizzare un dei prodotti della linea ghd style, tutti termo protettivi con enzimi, polimeri e agenti condizionanti. Aggiungo che spazzola e phon possono rovinare i capelli più di una piastra perché la temperatura che raggiunge una spazzola in ceramica non è controllabile, in più, l'attrito meccanico delle setole consuma la struttura del capello, la combo attrito e calore sono un mix che garantiscono capelli aridi, assottigliati e doppie punte».
Su Instagram spopola il trucco «della bottiglia» per avere boccoli perfetti in 5 minuti
C'è chi giura, tra le tante influencer presenti sui social network oggi, che farsi i boccoli con un phon bollente e una mezza bottiglia di plastica assicuri un effetto del tutto simile alla piega delle star di Hollywood. E chi, ancora, si azzarda addirittura a dire che questo trucchetto low cost crei boccoli migliori di ogni styler professionale in circolazione.
Quel che non si dice però di questa moda che sta spopolando da alcuni mesi a questa parte sul web è che, come spesso capita con tutte le challenge online, sia davvero pericolosa. La plastica non solo può bruciare i capelli ma potrebbe addirittura appiccicarcisi creando danni irreparabili.
Ma facciamo un passo indietro. Le prime a lanciare questa moda sono state le influencer coreane che, si sa, di beauty se ne intendono parecchio. Quasi quanto di follie. La prima a lanciare però un tutorial (che vedete nel video qui sopra) su come farsi un'acconciatura perfetta con una vecchia bottiglia d'acqua è stata Huda Kassan, beauty blogger e influencer. Sui suoi social, Huda, ha iniziato a pubblicare brevi video mostrando come con un beccuccio liscio e una bottiglietta riuscisse a creare onde perfette nei suoi liscissimi capelli.
Il boom è stato immediato. Perché spendere centinaia di euro in apparecchi o sedute dal parrucchiere quando si può fare tutto nella propria casa e in meno di cinque minuti? Dopo di lei, a cogliere la ghiotta occasione è stata Farah Dhukai che sui suoi social ha ribattezzato il trend «la soluzione perfetta per chi non può permettersi un Dyson».
Ma come funziona questo metodo improvvisatissimo? Tutto quel che serve è un phon con beccuccio, una bottiglia d'acqua e un taglierino. Con l'aiuto di quest'ultimo bisogna tagliare la bottiglia all'altezza del collo. Quindi realizzare un foro al centro dell'ampiezza esatta del beccuccio del phon. A questo punto basta inserire nella bottiglia la ciocca che si vorrebbe ondulare e infilare la testa del phon nel foro: il vortice d'aria calda che ne consegue imprime quindi un movimento ondulatorio ai capelli tale da ottenere i tanto sospirati boccoli.
Con la frangetta, i colpi di luce o biondi quasi ossigenati: tutte le mode per questa estate

Spettinata. La frangia come quella di Brigitte Bardot è tra i trend di quest'anno
Ansa
«Se voglio che una notizia scompaia dalle prime pagine, cambio semplicemente acconciatura». Il potere di un taglio di capelli secondo la ex candidata alla Casa Bianca Hillary Clinton.
Checché se ne dica, per una donna l'acconciatura è parte fondamentale dell'immagine e un cambiamento di look può significare più di una novità all'orizzonte. Sarà per questo motivo che ogni anno, i saloni più rinomati propongono nuovi tagli, colori e tecniche per soddisfare una clientela sempre più eterogenea ed esigente. Se infatti, qualche anno si parlava solamente di «ombré», tecnica in cui le punte dei capelli venivano tinte di un paio di tonalità più chiare rispetto al colore naturale, oggi le donne si recano dal parrucchiere di fiducia per un trattamento «baby light» o «pony light». Due tecniche diverse che però mirano allo stesso risultato: un look luminoso e naturale.
La tecnica «baby light» prevede che vengano tinte solo alcune sottili ciocche di capelli, sparse per tutto il capo. E se per le bionde il colore dovrà essere quasi bianco, a imitare il look della modella Karlie Kloss, per chi ha i capelli scuri si punterà tutto sui toni caldi, come Charlize Theron alla cerimonia dei Golden Globe. Si chiama invece «pony light» (come ponytail, ndr) la tecnica per cui i capelli vengono divisi in piccole code di cavallo e tinti uno per uno. Il risultato è un colore omogeneo che rimanda al look da spiaggia che sembra conquistarci ogni estate.
Per quanto riguarda i tagli, la parola d'ordine è volume. Chi ha i capelli lunghi dovrà puntare su onde morbide che incorniciano il viso e lo rendono più armonioso. Chi invece ha bisogno di un vero e proprio cambiamento, può scegliere di darci un taglio con un caschetto ultra chic. Infine, pensavate di esservi liberati, ma la frangia è tornata di gran moda. Un look anni Settanta, un po' disordinato con una frangetta «alla Bardot».



















































