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Dal phon da 400 euro ai boccoli con la bottiglia di plastica. Nei capelli un business da oltre 100 milioni

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  • Il mercato degli apparecchi che servono per asciugare, modellare, lisciare o arricciare i capelli è il più fiorente in Italia dove sono presenti oltre 100.000 saloni. Sul podio delle regioni con più parrucchieri troviamo la Lombardia, la Campania e il Piemonte.
  • Ci sono voluti 75 milioni di euro e 103 ingegneri per sviluppare il phon migliore al mondo. Dyson è oggi il marchio più amato in tutto il mondo. Il suo phon, il Supersonic, è utilizzato da vip e stylist hollywoodiani. Merito del metodo Coanda che, «piegando» l'aria calda nella giusta direzione è in grado di creare la piega perfetta.
  • «Una buona piastra può aiutare a realizzare le proprie ambizioni». Parola di Ivan Rago, creative director del brand Ghd che ci racconta quali sono le novità dell'azienda e i look da copiare per questa primavera/estate.
  • Su Instagram spopola il trucco «della bottiglia» per avere boccoli perfetti in 5 minuti. Ma attenzione: il gioco può rovinarvi i capelli per sempre.
  • Con la frangetta, i colpi di luce o biondi quasi ossigenati: tutte le mode per questa estate. Il look più gettonato? Quello spettinato anni Settanta che piaceva tanto a Brigitte Bardot.

Lo speciale comprende cinque articoli, infografiche, video e gallery fotografiche.

Stefano Ricci: «Noi fiorentini abbiamo l’arte nel sangue»
Andy Mann for Stefano Ricci
Così la famiglia Ricci difende le proprie creazioni della linea Sr Explorer, presentata al Teatro Niccolini insieme alla collezione Autunno-Inverno 2026/2027, concepita in Patagonia. «Più preserveremo le nostre radici, meglio costruiremo un futuro luminoso».

Il viaggio come identità, la natura come maestra, Firenze come luogo d’origine e di ritorno. È attorno a queste coordinate che si sviluppa il nuovo capitolo di Sr Explorer, il progetto firmato da Stefano Ricci. Questa volta, l’ottava, è stato presentato al Teatro Niccolini insieme alla collezione Autunno-Inverno 2026/2027, nata tra la Patagonia e la Terra del Fuoco, terre estreme che hanno guidato una riflessione sull’uomo, sulla natura e sul suo fragile equilibrio. «Guardo al futuro e vedo nuovi orizzonti da esplorare, nuovi territori e un grande desiderio di vivere circondato dalla bellezza», afferma Ricci, introducendo il progetto. «Oggi non vi parlo nel mio ruolo di designer, ma con lo spirito di un esploratore. Come un grande viaggiatore che ha raggiunto luoghi remoti del Pianeta, semplicemente perché i miei obiettivi iniziavano dove altri vedevano dei limiti».

Da lavapiatti a «rivale» di Marchesi. La stella di Moroni è la materia prima
Aimo Moroni e Massimiliano Alajmo
Ultima puntata sulla vita del grande chef, toscano di nascita ma milanese d’adozione. Frequentando i mercati generali impara a distinguere a occhio e tatto gli ingredienti di qualità. E trova l’amore con una partita a carte.

Riprendiamo con la seconda e conclusiva puntata sulla vita di Aimo Moroni. Cesare era un cuoco di origine napoletana che aveva vissuto per alcuni anni all’estero. Si era presentato alla cucina del Carminati con una valigia che, all’interno, aveva ben allineati i ferri del mestiere, coltelli e lame.

Davanti agli occhi curiosi dei due ragazzini l’esordio senza discussioni: «Guai a voi se me li toccate». In realtà una ruvidezza solo di apparenza, in breve capì che Aimo e Gialindo avevano solo il desiderio di apprendere da lui la professione con cui volevano realizzare i propri sogni. Casa sua divenne il laboratorio dove insegnò loro i piccoli segreti di una vita, mettendoli poi alla prova nel realizzare i piatti con la promozione o bocciatura conseguente.

Alessandra Coppola ripercorre la scia di sangue della banda neonazi Ludwig: fanatismo, esoterismo, violenza e una rete oscura che il suo libro Il fuoco nero porta finalmente alla luce.

La premier nipponica vara una manovra da 135 miliardi di dollari Rendimenti sui bond al top da 20 anni: rischio calo della liquidità.

Big in Japan, cantavano gli Alphaville nel 1984. Anni ruggenti per l’ex impero del Sol Levante. Il boom economico nipponico aveva conquistato il mondo con le sue esportazioni e la sua tecnologia. I giapponesi, sconfitti dall’atomica americana, si erano presi la rivincita ed erano arrivati a comprare i grattacieli di Manhattan. Nel 1990 ci fu il top dell’indice Nikkei: da lì in poi è iniziata la «Tokyo decadence». La globalizzazione stava favorendo la Cina, per cui la nuova arma giapponese non era più l’industria ma la finanza. Basso costo del denaro e tanto debito, con una banca centrale sovranista e amica dei governi, hanno spinto i samurai e non solo a comprarsi il mondo.

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