2025-02-11
Alla Camera la sinistra resta sola in aula per la sfiducia alla Santanché
Deserti i banchi di governo, Lega e Fi. L’opposizione sobilla: «C’è un ricatto?».Uno show inutile, con scarsissime possibilità di successo, numeri alla mano. La discussione della mozione di sfiducia contro il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, va in scena a Montecitorio secondo un copione trito e ritrito. Accuse dall’opposizione di essere in conflitto d’interesse e di avere troppe inchieste sulle spalle, con la ciliegina sulla torta di un Pd che attacca pure Giorgia Meloni definendola «ricattabile» per il solo fatto che non ha ancora cacciato dal governo la Santanchè. Silenzi e vuoti, però, in politica spesso parlano come i pieni. Ieri, sui banchi di Lega e Forza Italia non c’era nessuno, e su quelli del governo c’erano giusto due ministri. Meloni non parla con la Santanchè, ufficialmente, dal 17 gennaio, il giorno del rinvio a giudizio del ministro-editore per false comunicazioni sociali sulla sua ex società, Visibilia. Toni Ricciardi, delegato dal Pd a presentare la mozione di sfiducia, a inizio seduta tenta subito di alzare il livello dello scontro: «Che differenza c’è tra la posizione del ministro Sangiuliano e la posizione della ministra Santanchè? Perché Sangiuliano è stato fatto dimettere e la stessa cosa non accade con la ministra Santanchè? Perché Sangiuliano è un gigante di etica pubblica e politica oppure Santanchè è in grado di muovere delle leve di ricattabilità che il ministro Sangiuliano non aveva?». Poi, a scanso di equivoci e sotto lo sguardo compiaciuto di Elly Schlein e Giuseppe Conte, insiste: «Presidente Meloni, ma lei è ricattata dalla ministra Santanchè?». Peccato che in Aula, per questa mozione dei grillini, a nome del governo ci siano solo Nello Musumeci e Luca Ciriani. Già la ricattabilità, bel tema nel paese dei veleni giudiziari e degli avvisi di garanzia radiocomandati. Quando Giorgia Meloni disse, il 17 ottobre 2022, «io non sono ricattabile», non ci fu alcun dibattito, alcun editoriale, nessuno che si chiese pubblicamente nei confronti di quali predecessori il leader di Fratelli d’Italia si stesse smarcando. Pd e M5s non fecero un fiato, forse perché una riflessione sulla ricattabilità di altri leader sarebbe stata imbarazzante. Ieri, semplicemente, parlavano i vuoti in aula e i silenzi di Palazzo Chigi. Anche tra i banchi di Fratelli d’Italia c’era solo una dozzina di colleghi. Lei, tailleur crema e faccia tirata, ascolta un’oretta e poi se ne va senza parlare. Le procedure prevedono che possa replicare alla prossima seduta, ma dall’opposizione le urlano «vergogna, vergogna!» come se fosse scappata. Il copione, appunto. Nonostante il pedigree garantista tipico dei radicali, uno dei più duri è Riccardo Magi, segretario di +Europa: «Voteremo la sfiducia a Santanchè ma mi sembra evidente che la ministra sia stata già sfiduciata dalla sua stessa maggioranza e scaricata politicamente da Giorgia Meloni e da tutto il governo». Magi torna però al «peccato» originale, quella nomina che pare sia stata caldeggiata a Meloni da Ignazio La Russa: «Al di là delle vicende giudiziarie, che comunque avrebbero dovuto consigliarle un passo indietro a tutela delle istituzioni e difendersi meglio nel processo, per quanto ci riguarda Santanché non avrebbe nemmeno dovuto fare il ministro, in particolare del Turismo». Il problema è sempre lo stesso: le attività private della Santanchè nel turismo e «il suo interesse a difendere le rendite di posizione di lobby come quella dei balneari che stanno arrecando una grave perdita per l’erario». Alla fine, i dubbi sullo strumento della sfiducia vengono ribaditi sui social da Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera: «Maggioranza compatta: nel rimanere a casa. Ha ragione Carlo Calenda, i ministri vanno a casa per incapacità e noi lo stiamo dicendo da tempo. Le mozioni di sfiducia fatte così sono un regalo al Governo. È uno straordinario modo per non parlare di lavoro, scuola e sanità».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.