2018-09-21
Cambi di sesso a 4 anni: inchiesta a Londra
Nel Regno Unito 1.806 bambine si sono rivolte a un centro specializzato per diventare maschi. Molte, piccolissime, chiedono i farmaci per bloccare lo sviluppo. Un boom preoccupante, che spinge il ministro delle Pari opportunità Penny Mordaunt a volerci vedere chiaro.Che bambini e ragazzini abbiamo incertezze sulla propria identità e su ciò che vogliono diventare da grandi è normale, soprattutto nella fase dell'adolescenza. Quando però le perplessità riguardano il genere sessuale, la questione si complica e si possono creare dei problemi. Come sta accadendo in Inghilterra. Un paio di giorni fa il ministro delle Pari opportunità, Penny Mordaunt, ha chiesto di avviare un'inchiesta ufficiale per capire come mai siano aumentate così tanto le minorenni che vogliono cambiare sesso. Il numero delle richieste di questo genere è lievitato nel corso degli ultimi anni, con un incremento di oltre il 4.000 per cento in meno di un decennio. Le statistiche sottolineano che si tratta soprattutto di ragazze, che chiedono di diventare maschi. Nel 2009-2010 erano arrivati 40 casi alla clinica Tavistock di Londra, il centro pubblico che segue queste pratiche delicate, mentre lo scorso anno le bambine che frequentavano gli ambulatori sono diventate 1.806. Analizzando meglio le tabelle, si scopre che 45 di queste bimbe avevano dai 6 anni in giù, con la più giovane che ha chiesto farmaci per bloccare gli ormoni dello sviluppo alla tenera età di 4 anni. Sempre lo scorso anno, in Inghilterra, sono stati 800 i bambini insoddisfatti del loro sesso che hanno cominciato ad assumere regolarmente farmaci sotto controllo medico, per sospendere il proprio sviluppo. Molti avevano solo 10 anni. Un fenomeno in aumento, che preoccupa perché sembra assolutamente esagerato. Come si può pensare che a 4 anni una bambina capisca che vorrebbe essere un maschio? Un interrogativo che vale anche a 10 anni, a 12, persino a 15, visto che non si ha un'idea precisa nemmeno di chi si è o si vuole diventare. Il sospetto di molti è che si intervenga su queste persone con una tempestività eccessiva, modificando la natura a causa di sensazioni e disagi che forse hanno anche altre origini. A spingere i medici della clinica Tavistock a cominciare le terapie, sono le analisi sulla storia personale dei pazienti. Secondo le statistiche, il 63 per cento di coloro che ha chiesto di cambiare sesso ha avuto diagnosi di disordini psicologici o di sviluppo neurologico. Almeno la metà è stato sottoposto a eventi traumatici, dal bullismo all'abuso sessuale e circa il 50 per cento ha confessato di essersi inflitto ferite e tagli. Bambini problematici, che forse vedono nel cambio del sesso una soluzione a difficoltà, che potrebbero essere affrontate anche in modo diverso. I dubbi che hanno spinto Penny Mordaunt a chiedere un'indagine approfondita sono probabilmente anche questi. La deputata conservatrice ha preso sul serio il suo ruolo sin dall'inizio, lottando per cancellare le differenze di stipendio tra uomini e donne e il divario nel trattamento per assunzioni e posti nelle scuole di prestigio. Si è spesa anche a favore del riconoscimento dei problemi transizionali sul fronte sessuale. Ma questa «epidemia» di bambini che vogliono cambiare il sesso con cui sono nati deve aver fatto scattare nella sua testa un campanello d'allarme. L'indagine dovrà stabilire cosa abbia determinato questo aumento di richieste e soprattutto se ci possono essere delle conseguenze negative sugli individui a lungo termine. Secondo alcune ricerche, infatti, somministrare i farmaci che bloccano gli ormoni a bambini troppo piccoli potrebbe condurre a problemi di infertilità, osteoporosi e disfunzioni sessuali in età adulta. I componenti della commissione di indagine, poi, verificheranno anche se la nuova tendenza a trattare temi come il transgender a scuola possa influenzare i piccoli o se ci siano implicazioni nella loro frequentazione dei social media. In fondo - come ha evidenziato la psicoterapeuta americana Lisa Marchiano, in un articolo pubblicato qualche tempo fa sulla rivista Psychological Perspectives - su Youtube si trovano migliaia di video di ragazzini che cantano vittoria per aver iniziato il trattamento di passaggio da un sesso all'altro. Online se ne parla liberamente, anzi quasi si celebra questa nuova libertà. E la paura è che tra bambini e ragazzini si diffonda l'idea di una fluidità che non esiste. I bambini ascoltano le storie di altri coetanei, si convincono di sapere che sono finiti nel corpo «sbagliato», diagnosticano da soli un bisogno, convincono i genitori e poi si presentano dal medico. Si lanciano in questo progetto folle con la convinzione che cambiare sesso sia una scelta analoga a modificare il colore dei capelli o un abito, mentre si tratta di un processo complicato e spesso doloroso. Ma su Internet tutto sembra facile e semplice. Il blog transgenderreality.com, ad esempio, indica passaggio per passaggio il sistema per cambiare sesso e quasi sollecita i lettori a guardarsi dentro per riconoscere davvero la propria identità sessuale. Un sito che fornisce informazioni, ma può generare confusione, specie se a incapparci è un ragazzino.
Donna, ingegnere aerospaziale dell'Esa e disabile. La tedesca Michaela Benthaus, 33 anni, prenderà parte ad una missione suborbitale sul razzo New Shepard di Blue Origin. Paraplegica dal 2018 in seguito ad un incidente in mountain bike, non ha rinunciato ai suoi obiettivi, nonostante le difficoltà della sua nuova condizione. Intervistata a Bruxelles, ha raccontato la sua esperienza con un discorso motivazionale: «Non abbandonate mai i vostri sogni, ma prendetevi il giusto tempo per realizzarli».