2022-10-09
Dal calcio alla Formula 1 fino alle Olimpiadi: Arabia Saudita pigliatutto
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In questi anni l'Arabia sta investendo tantissimo per ospitare nel suo territorio eventi e competizioni sportive di interesse mondiale. Oltre alla candidatura per la Coppa del Mondo Fifa del 2030, l'ultimo step del progetto saudita è portare in casa un'edizione dei Giochi.Utilizzare lo sport come grande veicolo per promuovere ed esportare nel mondo l'immagine del Paese. È il «giochino» portato avanti negli ultimi anni dall'Arabia Saudita. Riyad sta infatti intensificando sempre più, non solo il numero, ma anche la qualità di eventi sportivi di livello globale ospitati sul proprio territorio. Una strategia di investimenti che ha come obiettivo principale quello di diversificare un'economia che vive quasi esclusivamente di profitti legati al petrolio.Ed ecco quindi la Formula 1, con il Gran Premio d'Arabia Saudita che dal 2021 si corre sul circuito di Gedda - il quinto in Medio Oriente dopo i Gp del Bahrein, Abu Dhabi, Sakhir e Qatar - ma anche il calcio, con i sauditi che non solo ospitano alcune edizioni della Supercoppa italiana (nel 2018 la Juventus ebbe la meglio sul Milan al King Abdullah Sports City Stadium) e di quella spagnola, ma sono attivi anche con l'acquisizione di importanti club attraverso il fondo sovrano dell'Arabia Saudita - Pif - che fa capo al principe ereditario saudita Moḥammad bin Salman. Fondo che lo scorso anno ha rilevato tra mille polemiche il Newcastle nella Premier League inglese, e che secondo diverse indiscrezioni non ha ancora mollato l'interesse nei confronti dell'Inter in Italia, a maggior ragione ora che la famiglia Zhang ha aperto alla cessione del club nerazzurro, valutato 1,2 miliardi di euro. L'Arabia Saudita ha fatto «suoi» anche alcuni tra i più importanti e seguiti eventi di pugilato. Come per esempio l'incontro valido per il titolo di campione del mondo dei pesi massimi tra l'inglese Anthony Joshua e l'ucraino Oleksandr Usyk, uno dei match più attesi di tutta la stagione. Poi ci saranno i World Combat Games 2023, un evento multisportivo dedicato agli sport di combattimento, la cui prima edizione si svolse nel 2010 in Cina, a Pechino. Il Paese arabo, che nel frattempo si è già aggiudicato i Giochi asiatici del 2034, è in corsa anche per la Coppa d'Asia di calcio del 2027. Ma tutto ciò ovviamente non può bastare. Il grande obiettivo saudita è puntare ad altri due eventi di caratura globale: il mondiale di calcio del 2030 e un'edizione estiva delle Olimpiadi. A confermarlo è stato il ministro per lo sport del governo saudita, il principe Abdulaziz bin Turki Al-Faisal, il quale ha affermato che «i Giochi asiatici del 2034 potrebbero essere un precursore per una futura candidatura olimpica». Aggiungendo come «l'obiettivo principale sono i Giochi asiatici del 2034, ma siamo aperti a discutere con il Cio delle Olimpiadi per il futuro» - ha detto Al-Faisal - «Penso che l'Arabia Saudita abbia dimostrato che possa ospitare eventi del genere. Sicuramente, le Olimpiadi sarebbero per noi l'obiettivo finale».Un fattore che ha spesso accompagnato e sollevato enormi polemiche riguardo all'Arabia Saudita è il rispetto o meno dei diritti umani, in particolar modo delle donne. Proprio su questo il ministro dello sport ha precisato: «Stiamo procedendo e ci stiamo muovendo verso una società migliore e verso una migliore qualità della vita per un Paese migliore. I fatti dimostrano che ospitare questi eventi sportivi avvantaggia la nostra gente e avvantaggia questi cambiamenti e la vita in Arabia Saudita».