2019-01-31
Cala il sipario sulla farsa Sea Watch. Ora via al blocco navale per le Ong
Il natante sbarca i 47 migranti a Catania: i minori saranno affidati a tutori, gli adulti assegnati a 7 Paesi. Il Viminale ha un piano per fermare le imbarcazioni «non inoffensive» che entreranno nei nostri mari.L'ultimo Paese a dare l'ok è stato il Lussemburgo. E ora, insieme all'Italia, con l'accordo raggiunto la scorsa notte, anche Germania, Francia, Portogallo, Lituania, Romania, Spagna e Malta attendono indicazioni per la distribuzione dei migranti. Le azioni del governo hanno sbloccato il caso Sea Watch 3, che sbarcherà a Catania. «Finalmente l'Europa è stata costretta ad intervenire». La Lega non nasconde la soddisfazione per averla spuntata dopo il lungo braccio di ferro. D'altra parte, l'Italia era forte della decisione della Corte dei diritti dell'uomo che ha sposato la linea del ministro dell'Interno Matteo Salvini, bocciando l'attracco dalla Sea Watch 3. Dopo l'annuncio di Conte di ieri, quindi, c'è il via libera allo sbarco dei 47 richiedenti asilo.La gestione delle operazioni di ingresso nel porto e della fase successiva è stata al centro del vertice a Palazzo Chigi terminato a tarda notte tra il presidente del Consiglio e i due vicepremier, Luigi Di Maio e Salvini. In prefettura, a Siracusa, il prefetto Luigi Pizzi ha subito convocato una riunione urgente, alla presenza del procuratore Fabio Scavone, che ha aperto un'inchiesta sulla condotta della Ong.Anche perché, come ha svelato il sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi, la nave della Ong Sea Watch «è registrata in Olanda con un certificato per le imbarcazioni da diporto a uso privato, un certificato che non dà diritto, secondo la Convezione dell'Onu, a partecipare alle operazioni di ricerca e soccorso, quindi è illegale (aspetto sottolineato anche da Salvini, insieme a una richiesta di approfondimento rivolta alla magistratura, ndr)».Tra le disposizioni per la sicurezza c'è una visita medica alla quale verranno sottoposti i naufraghi, tra cui 13 minori, otto dei quali hanno viaggiato senza i genitori. Subito dopo il via libera, invece, sotto il coordinamento della Guardia costiera, sono stati svuotati i reflui della nave e sanificati i servizi igienici. A disposizione dei migranti, durante le operazioni di sbarco, ci saranno anche ulteriori bagni chimici. E mentre la mobilitazione al porto di Siracusa con bandiere della sinistra e dei sindacati continua, Salvini annuncia «se mai arrivasse un altro barcone illegalmente in acque territoriali italiane rifarò esattamente quello che ho fatto con la Diciotti e con la Sea Watch». «Sto lavorando a un provvedimento che, applicando le norme già esistenti, limiti la possibilità di entrare nelle acque territoriali italiane, intervenendo a monte», afferma il ministro. Viminale e Infrastrutture sono al lavoro per bloccare le navi definite non inoffensive, di fatto quelle delle Ong, basandosi in particolare sull'articolo 83 del codice di navigazione basato sulla tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza della navigazione nel mare territoriale. Da sinistra, però, nel frattempo festeggiano. Come se fosse stata una loro vittoria. «Missione compiuta», il tweet grottesco del senatore del Pd Davide Faraone, che in Sicilia è anche segretario del partito. Tenta la carta della propaganda, facendo lo gnorri sul ruolo del ministro dell'Interno e del governo nella vicenda, sostenendo che «gli ostaggi di Salvini e Di Maio stanno per essere liberati». Poi ringrazia i parlamentari del Pd che hanno partecipato alla «staffetta democratica». E siccome l'opposizione ormai preferisce i palazzi di giustizia al dibattito politico, fa sapere tramite Facebook che ha depositato un esposto in Procura per chiedere che si faccia chiarezza sul comportamento di Salvini. La risposta del ministro è arrivata in tempo reale: «Mentre gli altri chiacchierano e denunciano, la nostra linea della fermezza ha portato otto paesi europei a farsi carico dell'accoglienza». Il ministro, però, sottolinea anche «l'assoluta mancanza di collaborazione del governo olandese, nonostante lo yacht (perché così è registato in Olanda) navighi con la loro bandiera». Intanto agli ultrà di sinistra che aspettavano l'attracco per fare qualche selfie con i naufraghi è andata male: a metà pomeriggio hanno visto la Sea Watch 3 ripartire. Il comandante della nave ha avuto indicazione dal Viminale di dirigersi verso il porto di Catania. Una scelta determinata dalla presenza di centri ministeriali per l'accoglienza di minori. A loro il Tribunale per i minorenni di Catania, presieduto da Maria Francesca Pricoco, ha già assegnato dei tutori legali. I maggiorenni, invece, sono stati destinati all'hotspot di Messina. «Siamo felici per i nostri ospiti», ha twittato il presidente di Sea Watch Johannes Bayer, «ma rimane un giorno vergognoso per l'Europa». I tempi lunghi hanno impressionato anche il cardinale Guardiero Bassetti, capo della Cei, che ha commentato: «Che in un gigante come l'Europa si debba tergiversare tanto per accogliere 47 poveracci, tra cui bambini, è veramente una sofferenza immensa». Da Cagliari, dove si trova in visita, ha pontificato anche il premier maltese dalla memoria corta Joseph Muscat. La sua, a dispetto del reale atteggiamento di Malta, sembra la dichiarazione di chi in passato ha aperto i porti e accolto migranti a gogo: «Penso che la linea dura sia controproducente, perché se ci si trova davanti a una responsabilità che deriva da leggi internazionali non si può rispondere non voglio». Muscat ha colto l'occasione per attaccare ancora una volta il governo, sostenendo di non aver ancora ricevuto contatti dall'Italia per i 15 migranti sbarcati all'inizio dell'anno sull'isola.Sui giri economici e di affari che ruotano intorno ad alcune Ong, invece, il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia ha chiesto l'apertura di un'inchiesta parlamentare. E anche se il caso della Sea Watch 3, come sottolinea il vicepresidente del gruppo Misto-Sogno Italia alla Camera Salvatore Caiata, nelle prossime ore giungerà al termine «grazie alla tenacia del nostro governo», la questione legata a ciò che ruota attorno alle Organizzazioni non governative è ancora tutta da esplorare.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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