2023-10-16
Un altro incidente, Mestre ferma i bus elettrici
Il bus elettrico coinvolto nell'incidente di via Carducci a Mestre (Ansa)
Coinvolto un mezzo della stessa compagnia della tragedia del 3 ottobre: veicoli sospesi.Siamo ancora a Mestre. Un altro incidente, un altro bus elettrico della stessa compagnia, «La Linea» protagonista della strage del cavalcavia del 3 ottobre. È successo la notte di sabato 14 ottobre, ma per fortuna questa volta non ci sono vittime. Il mezzo è uscito di carreggiata, senza controllo, andando a sbattere contro il pilastro di un’abitazione in Via Carducci. L’autista dell’autobus ha riferito che non si sentiva bene da qualche giorno e ricorda così il momento dello schianto: «Ho visto tutto bianco, mi sentivo svenire e ho perso il controllo del mezzo». L’uomo è stato soccorso ed è l’unico rimasto sotto osservazione all’ospedale dell'Angelo di Mestre. Sono 15 i feriti totali, oltre al conducente altri 14 passeggeri tra cui una bambina di 12 anni. I rilievi fatti nella notte hanno permesso di accertare che non ci sono problemi di staticità per il palazzo. Il pilastro centrato dal bus è stato solo scalfito facendo cadere alcune grandi piastre di marmo del rivestimento. L’analogia con l’incidente del 3 ottobre è quantomeno sospetta. Ed è per questo che la Procura di Venezia ha aperto un fascicolo le cui indagini, così come per l’altro mezzo, sono affidate alla Polizia locale. Non solo perché anche l’amministrazione comunale ha avviato un’inchiesta, in questo caso amministrativa, sui mezzi elettrici che da ieri sono stati fermati in via precauzionale. «Una scelta prudenziale che abbiamo deciso di adottare e che ci sembra assolutamente doverosa». Ha spiegato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che ha aggiunto che la sospensione ha l’obiettivo di far sì che vengano effettuati adeguati accertamenti. «Il mio pensiero va, intanto, ai feriti, tra i quali, per fortuna nessuno risulta in gravi condizioni», dice Brugnaro, «saranno le autorità competenti a capire il motivo di questo incidente, che non ha avuto conseguenze gravi per le persone». Nel frattempo in servizio entreranno solo i mezzi tradizionali. L’azienda, che smentisce l’ipotesi di «problematiche di natura tecnica sul mezzo» sostituirà la flotta con bus a metano. I vertici dell’azienda riferiscono di avere attivato le procedure interne per tutti i controlli del caso, attribuendo l’incidente come appare dalle prime dichiarazioni, ad un malore del conducente. «Siamo molto dispiaciuti – si legge in un comunicato – che alcuni passeggeri, oltre allo stesso conducente, abbiano patito contusioni o lesioni e sarà naturalmente aperta la pratica con la compagnia assicurativa». In attesa degli accertamenti del caso, impossibile non negare che la coincidenza rappresenti un altro colpo ai sostenitori dell’ideologia green senza se e senza ma. Sul caso è intervenuto anche il ministro dei Trasporti Matteo Salvini che si chiede se si tratti di semplice coincidenze: «Approfondire, indagare e chiarire». Come scrive sui social. Salvini aveva sollevato dubbi circa la sicurezza dei mezzi elettrici già in occasione del primo incidente del 3 ottobre, le cui cause sono ancora tutte da chiarire. L’autopsia dell’autista deceduto, Alberto Rizzotto, ha rivelato che l’uomo non sarebbe stato colpito da un malore. Sono in corso altre verifiche, ma il cuore del 40enne era sano. Tre le persone indagate: l’ad dell’azienda «La Linea», il 63enne Massimo Fiorese, il 51enne Roberto Di Bussolo, dirigente del settore Viabilità terraferma e mobilità del Comune di Venezia, e il collega 47enne Alberto Cesaro, responsabile del Servizio manutenzione viabilità terraferma del Comune.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)