2024-02-27
Bruxelles si arrende ai trattori: retro su agricoltura e legge Natura
Annuncio dopo la giornata di proteste che hanno paralizzato il Belgio: «Possibile riaprire i negoziati sulla Pac». Ecr e Ppe all’Europarlamento voteranno contro le norme sul ripristino degli habitat naturali.Assediata dai trattori - anche ieri ci sono stati scontri a Bruxelles - l’Ue compie una svolta clamorosa. La Pac scritta sotto dettatura degli ambientalisti è da buttare. Lo ha detto Giorgia Meloni intervenendo in teleconferenza all’assemblea di Confagricoltura convocata apposta a Bruxelles: «È necessario rivedere la Pac sostenendo i redditi degli agricoltori, garantire cibo di qualità e adeguato tenore di vita ai produttori. Una battaglia decisiva è quella contro la concorrenza sleale». Per questo il nostro Paese «si farà portavoce delle richieste degli agricoltori, chiederà alla Commissione europea di negoziare con maggiore incisività e determinazione gli accordi con i Paesi extra Ue». Una revisione immediata dalla Pac chiede il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini e il ministro Francesco Lollobrigida ha avanzato la proposta al Consiglio dei ministri agricoli. Se qualche giorno fa Ursula von der Leyen ha annunciato la sua ricandidatura per un secondo mandato a capo della Commissione, deve trovarsi una nuova maggioranza perché proprio sui temi agricoli e il Green deal la maggioranza Ursula si è sfarinata. La prova si avrà oggi nel corso della seduta plenaria dell’assemblea di Strasburgo quando andrà ai voti la legge per il ripristino della natura. La spallata dei trattori ha dunque sconvolto gli equilibri. Ieri mentre la città era in stato di assedio, il gruppo Ecr, quello di cui è presidente Giorgia Meloni, ha fatto un blitz annunciando che avrebbe votato contro la proposta di compromesso sulla legge Natura approdata al Parlamento. La svolta clamorosa l’ha data il Ppe - il partito della Von der Leyen - annunciando anch’esso voto contrario. A provocare questo strappo è stato il Pse - il raggruppamento di sinistra - che è il secondo contraente della fu maggioranza Ursula. Va ricordato che il percorso di questa legge è accidentato. Lo scorso luglio passò in commissione parlamentare per un voto. Da lì è cominciato il lavoro di compromesso tra Consiglio europeo, Commissione e Parlamento. In una prima formulazione del compromesso si affermava che: «I Paesi dell’Ue saranno obbligati a riportare in buone condizioni il 30% degli habitat e delle aree degradati entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050. Inoltre si fissano obiettivi di ripristino di alcuni indicatori della biodiversità nel settore agricolo, e per il ripristino dei suoli organici nelle torbiere drenate per uso agricolo». Nella soluzione di compromesso accettata dal Ppe, ma ben prima che scoppiasse la protesta agricola, erano incluse alcune esenzioni. Ieri però il relatore, il socialista verde spagnolo César Luena López, ha abbandonato il compromesso raggiunto; ha dichiarato che sull’agricoltura non si fanno sconti e che si torna al ripristino dell’80% degli habitat naturali. È stato in quel momento che l’Ecr ha annunciato che avrebbe votato contro. A ruota il Ppe ha riunito il gruppo ed è passata la proposta di non votare la legge Natura con 86 sì e 45 no. Da quanto si sa anche nel gruppo di Renew, dove sono magna pars i seguaci di Emmanuel Macron, ci sarebbe stata una spaccatura. Evidentemente le proteste dei contadini che hanno bloccato Macron (non ha partecipato per questo al G7) hanno contato qualcosa. Di certo è una vittoria degli agricoltori questa marcia indietro del partito Popolare europeo. Ed è anche una vittoria dell’Italia non solo perché il gruppo Ecr è a trazione Fratelli d’Italia, ma anche perché durante Agrifish -il Consiglio europeo agricolo - la posizione italiana espressa dal ministro per la Sovranità alimentare Francesco Lolobrgida è risultata vincente. Il ministro ha ribadito: «La nuova Pac è stata scritta male, le deroghe vigenti sono insufficienti, abbiamo bisogno di modifiche sostanziali. Il 9 giugno dopo le elezioni l’Europa deve cambiare. Va difeso il reddito degli agricoltori in quanto manutentori del territorio. Ci presentiamo ad Agrifish con una proposta di quadro organico ancorato saldamente ai principi istitutivi del progetto europeo in cui la tutela dell’agricoltore era un punto di riferimento per l’impatto sulla sicurezza alimentare, la manutenzione del territorio e la lotta allo spopolamento. E del resto il nostro governo da 16 mesi ha rimesso l’agricoltura al centro. Dobbiamo lavorare anche per allargare l’esenzione Irpef». Carlo Fidanza che di Fdi è capo delegazione a Strasburgo ha aggiunto: «Ho ribadito il nostro sostegno alle richieste degli agricoltori, che sono perfettamente in linea con le battaglie da noi condotte in questi anni contro le ecofollie di Frans Timmermans (ex vicepresidente della Commissione, ndr) e della sinistra rosso-verde. Ci aspettiamo subito alcuni forti segnali: dalle proposte di Agrifish, dalla bocciatura della legge sul ripristino della natura». Un assist inaspettato è venuto dal commissario europeo all’Agricoltura, il polacco Janusz Wojciechowski, che al termine di Agrifish ha dichiarato: «Francesco Lollobrigida ha ricordato che la riforma» della Politica agricola comune (Pac) fu adottata in circostanze ben diverse e ho trovato questo suo commento particolarmente pertinente. I nostri agricoltori sono una categoria privilegiata? Se lo fossero non ci troveremmo in una situazione in cui migliaia di aziende agricole sono scomparse negli ultimi dieci anni, dove 57 anni è l’età media: non ci sono giovani». Il commissario ha aggiunto che «dovrebbe essere possibile già riaprire i negoziati in questo mandato» sulla Pac «se vogliamo far qualcosa rapidamente per gli agricoltori» perché «possiamo essere più flessibili a livello dell’interpretazione del concetto di circostanze straordinarie» per gli agricoltori «perché non sono in grado di operare normalmente».Non ci saranno giovani ma ieri Bruxelles è stata messa sotto assedio da 900 trattori Ci son stati scontri con la polizia che ha usato gli idranti per disperdere i manifestanti che hanno lanciato uova e bloccato per ore il traffico con lancio di petardi e cassonetti dati alle fiamme. A Bruxelles la Coldiretti ha portato una nutrita delegazione e il presidente Ettore Prandini ha sottolineato: «La violenza non ci appartiene ma va cambiata subito la Pac».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)