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All’ora del tè la città si blinda: le strade sono lasciate a manifestanti anti immigrati e a milizie islamiche. La polizia: «Vi arrestiamo anche per un retweet». Un laburista invoca il taglio della testa per i fascisti.
Ieri sera le forze speciali venezuelane hanno circondato l’ambasciata argentina di Caracas dove nelle settimane scorse hanno trovato rifugio sei dirigenti dell’opposizione. La tensione è apparsa subito altissima con l’immediato intervento del ministro della Sicurezza argentino Patricia Bullrich che ha accusato il Sebin, il servizio segreto venezuelano, di voler violare tutte le leggi internazionali entrando con la forza in una rappresentanza diplomatica.