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Brasile, i sostenitori di Bolsonaro assaltano il Parlamento

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Sono ore di tensione quelle che sta attraversando il Brasile, dove migliaia sostenitori del presidente uscente Jair Bolsonaro hanno preso d'assalto il palazzo del Congresso a Brasilia, sede della più importante istituzione del Paese sudamericano, dando vita a una vera e propria irruzione con i manifestanti vestiti di giallo e verde che, alla fine di una manifestazione a favore dell'ex presidente, hanno sfondato il cordone di sicurezza che circonda il palazzo e sono riusciti a salire prima sulla rampa dell'edificio e a occupare il tetto, per poi introdursi all'interno rompendo i vetri delle finestre e distruggendo i seggi della plenaria. Una scena che ricorda tanto quanto avvenuto poco più di due anni fa esatti negli Stati Uniti, a Washington, quando i sostenitori di Donald Trump assaltarono Capitol Hill.

Pronta la reazione del presidente in carica Luiz Inacio Lula da Silva, che dallo stato di San Paolo, dove si trova in visita nelle zone colpite da un'alluvione, ha tenuto un summit d'emergenza con i propri ministri e ha condannato quanto accaduto definendo l'attacco al Parlamento «vandalo e fascista», per poi aggiungere in conferenza stampa: «Tutti i responsabili saranno individuati e giudicati. Queste persone devono essere punite in modo esemplare. Pagheranno con tutta la forza della legge». Lula ha poi aggiunto che il governo sta valutando l'eventualità di schierare l'esercito per far sgomberare. Per disperdere i vandali, infatti, la polizia brasiliana è dovuta intervenire sparando proiettili di gomma e con il lancio di lacrimogeni, ma alcuni manifestanti sono riusciti a raggiungere anche il secondo piano del palazzo, con la parte superiore dell'edificio ancora occupata.

«Zalone, Cruciani e Fabrizio Corona sono popolari perché non di sinistra»
Giuseppe Cruciani (Ansa)
Il docente della Luiss di Roma Lorenzo Castellani: «Oggi ha successo chi non cede al politically correct e non vuole indottrinare o “civilizzare”. Alla gente comune piace il linguaggio semplice e diretto, nello spettacolo come in politica».

È il solito eterno scontro tra intellettuali di sinistra e quella che viene qualificata dai radical chic come la destra ignorante e cafona. Per questo quando qualcosa di vagamente creativo, non direttamente attribuibile ai tradizionali dogmi della sinistra, ha successo, scatta l’allarme. Senza considerare che ci possano essere semplicemente forme di espressione culturali che, pur non appartenendo all’alta cultura di sinistra, funzionano e hanno successo nel grande pubblico semplicemente perché usano termini semplici e diretti. Uno di questi è di sicuro Checco Zalone che con il suo Buen Camino, in due giorni ha incassato oltre 13,5 milioni di euro e ha portato al cinema quasi 2 milioni di italiani. E che dire di Fabrizio Corona. Le due puntate di Falsissimo su Alfonso Signorini hanno raggiunto 7,2 milioni di visualizzazioni in poco più di due giorni. Per non parlare della Zanzara di Radio24, condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo, uno dei programmi radiofonici e podcast più ascoltati in Italia.

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La Russa ricorda la nascita del Msi e parte la caciara di Pd e Avs
Ignazio La Russa (Ansa)
Il presidente del Senato elogia la fiamma tricolore. Dem & C.: «Non fa i conti col passato».

La palma della polemica più inutile delle feste di Natale 2025 va, indovinate un po’, al Pd. I dem, per perpetuare la tradizione di partito interessato alla fuffa e disinteressato ai problemi reali degli italiani, si sono avventurati in una serie di accuse al presidente del Senato, Ignazio La Russa, colpevole, pensate, di aver dedicato un video sui social all’anniversario della fondazione del Movimento sociale italiano, partito dal quale discende in linea diretta Fratelli d’Italia.

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La madre nel bosco: «Mia figlia si morde...»
Uno scatto della famiglia anglo-australiana, che viveva nel bosco di Palmoli, in provincia di Chieti, pubblicato sul sito web della mamma, Caterine Louise Birmingham (Ansa)
Nuova istanza dei Trevallion contro la sospensione della responsabilità genitoriale e il brutale allontanamento dei tre pargoli. Catherine preoccupata per la loro salute: «Nella casa famiglia non dormono e sono sempre in ansia». Salvini: «Metodo sovietico».

Dopo quanto concesso a Natale, con papà Nathan che ha potuto passare non più di due ore con la moglie Catherine e i tre bimbi, dalle 10.30 alle 12.30 senza nemmeno poter mangiare insieme, la famiglia nel bosco ha deciso di presentare una nuova istanza contro l’ordinanza con cui il tribunale per i minorenni dell’Aquila ha sospeso la responsabilità genitoriale sui tre figli. Due gemelli di 6 anni e una di bambina di 8.

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La «Faz» mostra gli effetti della rottamazione dei navigator. Il «Financial Times» premia l’Italia: conti ok, non è più periferia.

E alla fine succede anche questo: l’Italia scopre di piacere ai mercati e di attrarre l’attenzione dei giornali stranieri non per l’ennesima crisi del debito, ma per una scelta politica che rompe un tabù. Mentre lo spread si assottiglia come una fettina di prosciutto tagliata sottile - ai minimi da 16 anni rispetto alla Germania - da Londra e da Francoforte arriva una narrazione che, detta così, sembra quasi rivoluzionaria: Roma non è più la periferia indisciplinata dell’Eurozona, ma parte di quella «fusione» con i Paesi considerati fino a ieri il caveau della sicurezza finanziaria, come Francia, Belgio e Austria.

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