Record della Borsa che però paga ancora la crisi del 2008. L'esperto di Gamma capital markets: «Opportunità con l'arrivo dei fondi chiusi Eltif». In vista altri 20 miliardi di capitalizzazione grazie alle nuove quotazioni.
Record della Borsa che però paga ancora la crisi del 2008. L'esperto di Gamma capital markets: «Opportunità con l'arrivo dei fondi chiusi Eltif». In vista altri 20 miliardi di capitalizzazione grazie alle nuove quotazioni.Piazza Affari negli ultimi cinque anni è stata la campionessa del mercato azionario europeo con una performance dell'80%. Più di tutti gli altri listini europei. Se, invece, si guarda a dieci e soprattutto a 20 anni c'è poco da festeggiare visto che siamo in coda, anche perché l'economia italiana dalla botta provocata dalla crisi finanziaria del 2008 ha faticato più di tutti a riprendersi.«Nel nostro listino, però, ci sono società con posizioni di mercato uniche e portafogli ordini ricchissimi come Sanlorenzo (yacht su misura), Danieli (impianti siderurgici green), Campari (alcolici) o giganti addormentati come Eni e Unicredit che potrebbero risvegliarsi nell'attuale congiuntura per diverse ragioni», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexpert, «Nei nostri portafogli consigliati un po' di Italia la prevediamo sempre e, se il profilo e il patrimonio del cliente lo consentono, in questi anni abbiamo ottenuto ottime performance grazie a un approccio attivo».Certo, l'Italia come mercato ha i suoi pro e contro. Nel giro delle azioni mondiali pesa oggi meno del 3% e quindi concentrare troppo su questo mercato l'investimento non è prudente. Ma esistono delle perle soprattutto fra le piccole e medie imprese che sono il vero locomotore del Belpaese.Fra il 2021 e il 2022 si stimano 20 miliardi di nuova capitalizzazione borsistica per effetto delle aziende pronte a sbarcare a Piazza Affari (dai profumi di Intercos ai giochi di Sisal) e il banchiere d'affari Giovanni Tamburi ritiene che questo momento magico dell'Italia si possa prolungare favorendo l'accesso dei risparmi in Borsa e la quotazione di nuove società anche con benefici fiscali. «Nell'ambito del listino italiano continuiamo a vedere delle ottime opportunità soprattutto sullo Star, segmento di Borsa italiana dove sono quotate aziende di media e piccola capitalizzazione, che si impegnano a rispettare stringenti requisiti di liquidità, trasparenza e corporate governance», spiega Vito Ferito, direttore commerciale di Gamma capital markets. «Vista, tra l'altro, l'eccellente performance di lungo periodo (l'indice Ftse Star è più che raddoppiato negli ultimi cinque anni), l'approccio migliore, per l'investitore che desidera benefici di medio o lungo termine, è quello di rivolgersi a fondi comuni oppure a Etf specializzati su tale segmento». «Gli investitori di lungo periodo, e ovviamente con propensione al rischio alto, possono inoltre investire sulla crescita delle aziende italiane anche attraverso i nuovi Eltif Pir compliant. Si tratta in sostanza di fondi di tipo chiuso, della durata di norma intorno ai sette/otto anni, dove non è possibile liquidare l'investimento prima della scadenza», continua Ferito, «Tra gli ancora pochi strumenti con queste caratteristiche già presenti sul mercato, da notare il fondo Anthilia eltif economia reale Italia, che si differenzia per essere l'unico fondo con caratteristiche “bilanciate" dal momento che investe metà in azioni quotate e l'altra metà in mini bond (obbligazioni emesse da società medio piccole per finanziarne la propria crescita, ndr)».
Antonio Scurati (Ansa)
Eccoli lì, tutti i «veri sapienti» progressisti che si riuniscono per chiedere all’Aie di bandire l’editore «Passaggio al bosco» dalla manifestazione «Più libri più liberi».
Sono tutti lì belli schierati in fila per la battaglia finale. L’ultima grande lotta in difesa del pensiero unico e dell’omologazione culturale: dovessero perderla, per la sinistra culturale sarebbe uno smacco difficilmente recuperabile. E dunque eccoli, uniti per chiedere alla Associazione italiana editori di cacciare il piccolo editore destrorso Passaggio al bosco dalla manifestazione letteraria Più libri più liberi. Motivo? Tale editore sarebbe neofascista, apologeta delle più turpi nefandezze novecentesche e via dicendo. In un appello rivolto all’Aie, 80 autori manifestano sdegno e irritazione. Si chiedono come sia possibile che Passaggio al bosco abbia trovato spazio nella fiera della piccola editoria, impugnano addirittura il regolamento che le case editrici devono accettare per la partecipazione: «Non c’è forse una norma - l’Articolo 24, osservanza di leggi e regolamenti - che impegna chiaramente gli espositori a aderire a tutti i valori espressi nella Costituzione italiana, nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea e nella Dichiarazione universale dei diritti umani e in particolare a quelli relativi alla tutela della libertà di pensiero, di stampa, di rispetto della dignità umana? Poniamo quindi queste domande e preoccupazioni all’attenzione dell’Associazione italiana editori per aprire una riflessione sull’opportunità della presenza di tali contenuti in una fiera che dovrebbe promuovere cultura e valori democratici». Memorabile: invocano la libertà di pensiero per chiedere la censura.
Olivier Marleix (Ansa)
Pubblicato post mortem il saggio dell’esponente di spicco dei Républicains, trovato impiccato il 7 luglio scorso «Il presidente è un servitore del capitalismo illiberale. Ha fatto perdere credibilità alla Francia nel mondo».
Gli ingredienti per la spy story ci sono tutti. Anzi, visto che siamo in Francia, l’ambientazione è più quella di un noir vecchio stile. I fatti sono questi: un politico di lungo corso, che conosce bene i segreti del potere, scrive un libro contro il capo dello Stato. Quando è ormai nella fase dell’ultima revisione di bozze viene tuttavia trovato misteriosamente impiccato. Il volume esce comunque, postumo, e la data di pubblicazione finisce per coincidere con il decimo anniversario del più sanguinario attentato della storia francese, quasi fosse un messaggio in codice per qualcuno.
Roberto Gualtieri (Ansa)
Gualtieri avvia l’«accoglienza diffusa», ma i soldi andranno solo alla Ong.
Aiutiamoli a casa loro. Il problema è che loro, in questo caso, sono i cittadini romani. Ai quali toccherà di pagare vitto e alloggio ai migranti in duplice forma: volontariamente, cioè letteralmente ospitandoli e mantenendoli nella propria abitazione oppure involontariamente per decisione del Comune che ha stanziato 400.000 euro di soldi pubblici per l’accoglienza. Tempo fa La Verità aveva dato notizia del bando comunale con cui è stato istituito un servizio di accoglienza che sarà attivo dal 1° gennaio 2026 fino al 31 dicembre 2028. E ora sono arrivati i risultati. «A conclusione della procedura negoziata di affidamento del servizio di accoglienza in famiglia in favore di persone migranti singole e/o nuclei familiari o monogenitoriali, in possesso di regolare permesso di soggiorno, nonché neomaggiorenni in carico ai servizi sociali», si legge sul sito del Comune, «il dipartimento Politiche sociali e Salute comunica l’aggiudicazione del servizio. L’affidamento, relativo alla procedura è stato aggiudicato all’operatore economico Refugees Welcome Italia Ets».
2025-12-03
Pronto soccorso in affanno: la Simeu avverte il rischio di una crisi strutturale nel 2026
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iStock
Secondo l’indagine della Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza, dal 2026 quasi sette pronto soccorso su dieci avranno organici medici sotto il fabbisogno. Tra contratti in scadenza, scarso turnover e condizioni di lavoro critiche, il sistema di emergenza-urgenza rischia una crisi profonda.
Il sistema di emergenza-urgenza italiano sta per affrontare una delle sue prove più dure: per molti pronto soccorso l’inizio del 2026 potrebbe segnare una crisi strutturale del personale medico. A metterne in evidenza la gravità è Alessandro Riccardi, presidente della Simeu - Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza - al termine di un’indagine che fotografa uno scenario inquietante.






