Rivelazione choc dei medici legali del settore assicurativo: in un anno, le reazioni alla puntura sono cresciute del 3.258%. Il regolatore però ne ha registrate un decimo.
Rivelazione choc dei medici legali del settore assicurativo: in un anno, le reazioni alla puntura sono cresciute del 3.258%. Il regolatore però ne ha registrate un decimo.Quasi 2,5 milioni di tedeschi hanno riportato effetti collaterali dalla vaccinazione anti Covid. Il quotidiano tedesco Die Welt ha pubblicato una tabella elaborata da Kbv, Kassenärztliche Bundesvereinigung, l’associazione nazionale dei medici legali dell’assicurazione sanitaria in Germania, che mette a confronto i dati dal 2016 a oggi. Numeri sorprendenti e del tutto veritieri, come ha confermato alla Verità la stessa Kbv, che rappresenta circa 165.000 medici e psicoterapeuti che lavorano in studi ambulatoriali a livello federale. Rispetto alle segnalazioni nel 2020 (76.332 reazioni su 29.9 milioni di vaccinati, ovvero lo 0,25%), nel 2021 anno ce ne sono state 2,4 milioni (1,6% dei vaccinati contro il Covid). La percentuale di maggiori eventi avversi è cresciuta di 6,5 volte ed è impressionante leggere come si siano moltiplicate le segnalazioni rispetto all’anno precedente: del 3.258%. L’associazione dei medici legali mette a confronto i dati anche degli anni precedenti. Nel 2016 ci furono 67.065 segnalazioni su 21,1 milioni di vaccinazioni ordinarie; nel 2017 salirono a 68.208 su 21,6 milioni; nel 2018 scesero a 67.789 dopo 23,2 milioni inoculi per risalire nel 2019 a 70.441 su 24,8 milioni di somministrazioni. Nulla, a confronto del boom di eventi avversi raccolto dalle assicurazioni sanitarie nell’anno della vaccinazione anti Covid. E ben altri numeri rispetto a quelli forniti dal Paul Ehrlich Institut (Pei), l’Istituto federale per i vaccini e la biomedicina che fa capo al ministero della Salute tedesco, che dal 27 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021 registrava appena 244.576 segnalazioni di reazioni avverse dopo aver vaccinato 61,4 milioni di persone contro il Covid. Kbv fa presente che gli effetti collaterali conteggiati dai suoi medici, e che includono gonfiori e dolori nel sito di iniezione, febbre, ingrossamento dei linfonodi, nausea, vomito e molti altri disturbi, non finiscono al Pei. La differenza tra le reazioni riportate «è quindi comprensibile ed era prevedibile», precisano. Ma un paziente che ha bisogno del medico dopo la vaccinazione vuol dire che non sta bene e, per quanto si vogliano ridimensionare i sintomi di cui soffre dopo l’inoculo, sono comunque tantissimi rispetto al beneficio prospettato del farmaco, che nel tempo appare sempre più ridotto. Quanto incide sulla salute di cittadini questo vaccino? E immaginiamoci i costi sostenuti, sotto il profilo assicurativo. Non a caso, Kassenärztliche Bundesvereinigung fa poi un’affermazione che smentisce i toni rassicuranti con cui presenta questi dati. Qualora si prospettasse una nuova vaccinazione, scrive, «ci aspettiamo una maggiore attenzione alle reazioni vaccinali nei pazienti e una maggiore motivazione ad affrontare, o documentare questi eventi avversi», diversi da quelli che si hanno «con le vaccinazioni che sono conosciute da anni». La questione, dunque, non è affatto di poco conto. Quattro mesi fa, il consiglio di amministrazione di Bkk ProVita, una compagnia di assicurazione sanitaria tedesca, aveva licenziato Andreas Schöfbeck, da ventun anni ai vertici aziendali, perché aveva rivelato che, in un periodo di sette mesi e mezzo, ben 216.695 assicurati su un campione 10,9 milioni di tedeschi aveva avuto bisogno di cure e di assistenza medica. Oggi Kbv conteggia 2.487.526 pazienti che hanno subìto effetti collaterali da post vaccino anti Covid, su quasi 154 milioni di somministrazioni effettuate. Quindi i dati del ceo, finito alla gogna e cacciato, erano addirittura sottostimati.
Mario Draghi (Ansa)
L’ex premier si accorge soltanto ora che gli obiettivi green sono «irrealizzabili». Poi critica la burocrazia continentale: «Troppo lenta, potrebbe non riuscire a riformarsi». Il suo piano B: alcuni Stati facciano da sé.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
- La Corte d’appello di Bologna ha disposto la consegna di Sehrii Kuznietsov, l’ucraino accusato di aver danneggiato il gasdotto nel 2022. Crosetto: «Disponibili su Samp-T e aerei radar». M5s e Calenda esortano il governo al confronto in Aula su «Sentinella Est».
- Invasione nazista, Berlino secca: «Soldi alla Polonia? Storia chiusa». Merz: «Ma siamo al fianco di Varsavia». Presto possibile vertice Trump-Zelensky.
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Ansa
- Massiccia invasione via terra e raid con droni ed elicotteri. Crosetto: «Decisione sbagliata». Il Papa chiama il parroco Romanelli: «Preoccupato». Ira dei parenti degli ostaggi: «Così Netanyahu li uccide».
- Mobilitazione indetta per venerdì. Liti nella Flotilla, Greta lascia il direttivo e cambia imbarcazione. Il dem Scotto, in navigazione: «Sempre in contatto con la Farnesina».
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13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
Schierati da poco in Estonia, gli F-35 italiani hanno avuto una parte importante nell’intercettazione di velivoli russi e nel pattugliamento in seguito allo sconfinamento dei droni di Mosca in territorio polacco. Da agosto l’Aeronautica italiana è al comando della Baltic Air Policing.
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La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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