2025-07-06
La coppia che tramuta tutto in (Soumah)oro
Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni (Ansa)
A differenza di Renzi e Calenda, che si sono separati subito, il «patriarca verde» e il «Mélenchon italiano» (cit. Bertinotti) sanno che devono rimanere avvinti come l’edera per non scomparire. Gemelli come Ciccio Graziani e Paolino Pulici, però dell’autogol.Cognomi e nomi: Bonelli Angelo & Fratoianni Nicola. Aka - conosciuti anche come - il Gatto e il Gatto. Tutto ciò che toccano si trasforma in (Soumah)oro. Oppure: Bibì e Bibò, i monelli della striscia sul Corriere dei Piccoli. Accanto a loro, Capitan Cocò Ricò, aka «Giuseppi» Conte, e Tordella, aka Elly Schlein, che in un amen si è ritrovata dal gay pride in salsa gulasch all’erba di San Siro per il concertone di Bruce Springsteen.Angelo & Nik. Il primo, capo dei Verdi dal 2009. Il secondo, ai vertici di Sinistra Italiana dal 2017. Le figure ornamentali del «campo largo» (espressione ormai slabbrata), come Maurizio Lupi e Mara Carfagna nel centrodestra.Non aggiungono né tolgono niente: sussistono. Grazie anche all’aiutino ricevuto da Enrico Letta alle politiche 2022: preferì accompagnarsi a loro piuttosto che a Carlo Calenda, costretto così a unirsi a Matteo Renzi, consentendo al Toscano del Grillo di rimanere nel giro parlamentare (un vero stratega, Letta il giovane).B & F. La loro presenza colpisce poco. Quando le cronache registrano: «Era una riunione ristretta, saranno stati in sei o sette», «o sette» in genere sono loro (adat. cit. di Enrico Vaime).I Righeira di Montecitorio. Solo che gli originali hanno cantato un paio d’estati, loro invece sono su piazza da una ventina d’anni.Nel 2006 Bonelli, eletto a Montecitorio, è nominato capogruppo da Alfonso Pecoraro Scanio, padre-padrone dei Verdi.Anche Fratoianni è candidato, ma non ce la fa: rimane in Puglia come segretario regionale di Rifondazione comunista, primo collaboratore del governatore Nichi Vendola, poi suo assessore quando Vendola è rieletto nel 2010.«Pio» Bonelli non è stato poi rieletto dal 2008 al 2022, in mezzo flop a ripetizioni: nel 2012 mancato sindaco di Taranto (i pugliesi, già alle prese con la tragica calamità dell’Ilva, non ne volevano un’altra), nel 2013 mancato parlamentare con Rivoluzione civile di Antonio Ingroia e mancato consigliere di municipio a Ostia, dove risiede (con i Verdi sprofondati alle comunali allo 0,6%), mancato europarlamentare nel 2014 e nel 2019.«Amedeo» Fratoianni in Parlamento è sbarcato solo nel 2013, ma non ne è più uscito.Nel luglio 2022 hanno dato vita ad Avs, l’Alleanza Verdi e Sinistra, l’unione di Europa verde e Sinistra italiana, a scopo elettorale.A differenza di Carlito e Matteonzo, che si sono separati subito, come gli innamorati «a tempo» di Temptation Island, Angelo & Nik vanno ancora d’amore e d’accordo.La coppia non scoppia perché entrambi sanno che solo rimanendo avvinti come l’edera possono puntare a non scomparire dalla scena, guadagnandosi un posticino quando scatta la photo opportunity con Conte e Schlein.Come è successo nel luglio 2024 a Genova, manifestazione per reclamare le dimissioni di Giovanni Toti dalla presidenza della Regione Liguria, così da tornare alle urne per incoronare il suo successore. B & F, volendo emulare Roberto Benigni quando prese in braccio Enrico Berlinguer, hanno sollevato Schlein tenendola in posa assai scomposta. Passare dal Piccolo Diavolo ai Fratelli De Rege è stato un attimo.Bonelli è un misirizzi: nulla lo abbatte. Nel 2013, Panorama riportò il durissimo j’accuse di tre dirigenti «verdi» che lo accusavano di disastro politico e di irriconoscenza verso Pecoraro Scanio, suo mentore: «Lo smemorato di Ostia con insulti e bugie cerca di nascondere il proprio fallimento politico e umano, uno sconcio». È un «uomo dalla doppia morale», «annebbiato dall’ansia di sedere su una poltrona istituzionale», che attacca Pecoraro Scanio, senza che «nessuno di noi gli abbia mai rinfacciato la triste vicenda delle centinaia di migliaia di euro spesi dal suo monogruppo alla regione Lazio, un fatto che ci ha visti associati, nei media, allo scandalo dei rimborsi facili che ha travolto la presidente Renata Polverini».Anche Linkiesta ha picchiato duro nel dicembre 2023. Con i verdi descritti come un «lugubre laboratorio di ignoranza apocalittica e di superstizione anti-scientifica». Con Bonelli, un «maggiorente della partitocrazia micro-gruppettara», che dà un tocco «sinistro all’ecologismo reazionario, con la sua faccia triste e severa da travet del fanatismo e da Torquemada della contro-rivoluzione industriale, capace di trasformare l’estremismo in una rendita e il minoritarismo in un affare».Titolo del pezzo: Il patriarca verde - Il maschilismo di Bonelli, incontrastato leader dell’ambientalismo gruppettaro. Già. Perché Bonelli con l’altra metà del cielo non si prende.Ha iniziato nel 2009 con Loredana de Petris, a cui strappò in un congresso (all’ultima tessera) la presidenza dei Verdi su una piattaforma autonomistica, contraria alla confluenza in Sinistra ecologia e libertà.Ha continuato nel novembre 2023 con la co-portavoce Eleonora Evi, accusata invece di volere tenere i Verdi autonomi, contro la volontà di Angelino favorevole alla prosecuzione del legame con Sinistra italiana. Evi ha sbattuto la porta accusando Bonelli di averla relegata a un ruolo di «marionetta del pinkwashing», una foglia di fico rosa per omaggiare farisaicamente la parità di genere, con i Verdi ridotti a «ennesimo partito personale e patriarcale».Ma la vera bestia nera di Bonelli è Giorgia Meloni. Nei cui confronti prende iniziative atte a finire in tendenza sui social (quindi a scomparire subito dopo). Così, nel marzo 2023 si presenta in Aula con due sassi raccolti - a suo dire - dal letto del fiume Adige in secca, per attaccare il governo sul modo in cui sta gestendo il problema della siccità nel Nord Italia. La premier ha reagito ridendo: «Presumo lei non voglia dire che in cinque mesi di governo ho prosciugato l’Adige, perché neanche Mosè, no?».Nell’agosto 2022 Bonelli si è sposato a Rovereto con Chiara Pozzer, «non lo prevedevo, ma Chiara è allegra e ha gli occhi belli». A differenza di Meloni, che ha lo sguardo di Satana come la Carrie di Stephen King. Ricordate lo show? Nel marzo 2024 la foto di Meloni che a Montecitorio si copre la testa con la giacca è apparsa in prima pagina sul Wall Street Journal, sotto il titolo: «Don’t look at me with your disturbing eyes», non mi guardi con quegli occhi inquietanti, l’invito rivoltole da Bonelli in aula. Cabaret Italia. In cui Bonelli e Fratoianni non sfigurano. Come Ciccio Graziani e Paolino Pulici, i gemelli del gol nel Torino. Solo che loro sono stati i gemelli dell’autogol, quando hanno candidato Aboubakar Soumahoro, il sindacalista con gli stivali che ignorava come moglie e suocera, esercitando un loro presunto «diritto al lusso», gestissero «allegramente» la loro cooperativa pro migranti. Non sapevamo, è stata la prima linea di difesa di Gianni e Pinotto. Ma come? hanno scritto in un documento dieci dirigenti di Avs, avvertimmo Fratoianni, che per Fausto Bertinotti è il Jean-Luc Mélenchon italiano (me cojoni). Fratoianni, intervistato a Metropolis, su Repubblica Tv, si mostrò superiore: «Che oggi una parte della minoranza interna del mio partito usi questa vicenda è un aspetto che non merita nemmeno di essere commentato». Così B & F mi sono apparsi come il cieco e il sordo, Richard Pryor e Gene Wilder, di un film dell’89 che è un’esilarante sequenza di imprevisti e che, all’epoca, non suscitò alcuno sdegno politicamente corretto: Non guardarmi, non ti sento.Fratoianni di recente ha sbandato con la Tesla di famiglia. Replicando al Foglio: «Non è mia, rivolgetevi alla mia signora», Elisabetta Piccolotti, che si è addolorata: «Siamo rimasti fregati, l’abbiamo presa (a 47.000 euro...) prima che Elon Musk diventasse nazista».Mancava solo che i due gorgheggiassero Semo gente de borgata, come I Vianella. Marito e moglie che, ha annotato con perfidia Sergio Rizzo in Io so’ io - Come i politici sono tornati a essere intoccabili (Solferino 2024), «insieme rappresentano quasi un quinto del gruppo di Avs alla Camera».Piccolotti, stellina dei talk tendenza La7, si è segnalata per uno sfogone a Montecitorio nel febbraio 2024, quando si lamentò per essere stata costretta ad alzarsi alle 6 per arrivare in Aula alle 8.Davanti alla sua intemerata la Camera ha comprensibilmente rumoreggiato, con il leghista Stefano Candiani a giganteggiare: «Non è una cosa così eroica, sa. Siamo anche pagati per farlo».Ha rilevato Antonio Padellaro in Antifascisti immaginari: «Se un giovane mi chiedesse un consiglio spassionato per costruirsi un futuro gli direi: vai all’opposizione. Lavori il giusto, giochi di rimessa sugli spropositi del governo, godi di un notevole spazio nei talk e gli orari di lavoro non sono così malvagi. E restaci più che puoi, all’opposizione. Qui da noi il governo è impegnato a lavorare per la minoranza, cui fornisce argomenti a getto continuo per alimentare dileggio e indignazione», che non richiedono alcun vero sacrificio e consentono di esibire la propria pretesa superiorità morale a costo zero».Non so chi avesse in mente l’esimio collega.Ma credo che i miei sette lettori, alla fine di questo affettuoso doppio ritrattino, abbiano capito a chi ho pensato io.
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