2019-01-08
Boeri scrive al capo del personale: «Voglio informazioni sui dirigenti»
Il presidente Inps prepara la resistenza e striglia Giovanni Di Monde che non gli ha fornito dati coperti dalla privacy. Saltata la riunione riservata in agenda ieri. Scontro sul successore: la Lega vuole Enzo De Fusco, il M5s Pasquale Tridico.Prosegue il braccio di ferro tra Lega e Movimento 5 stelle per la scelta del nome del nuovo presidente dell'Inps. I grillini insistono su Pasquale Tridico, professore di economia del lavoro all'università di Roma 3, mentre la Lega punta sul suo candidato di bandiera Enzo De Fusco, presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro. Se la situazione di stallo dovesse durare il governo potrebbe cercare un candidato che metta tutti d'accordo. Appena il nome sarà deciso, verrà portato dal vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio alla prima riunione del Consiglio dei ministri e allora potrà inizierà la procedura di nomina. La nomina, va ricordato, avviene con decreto del presidente della Repubblica. Dopo alcuni giorni, tra dieci e 20, arriva il parere consultivo del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'istituto. Contemporaneamente le commissioni parlamentari competenti esprimono il loro parere. Qui i tempi previsti sono di circa un mese. A questo punto la pratica torna in Cdm per la predisposizione del decreto che verrà inviato al Quirinale. Tempo previsto: tra i 40 e i 50 giorni. Quindi molto probabilmente Tito Boeri, se non verrà deciso un commissariamento nelle more dell'approvazione del decreto che rintroduce il cda al vertice di Inps e Inail, potrebbe entrare in regime di prorogatio e quindi dal 16 febbraio, data di scadenza del suo incarico, potrebbe restare al comando dell'Inps per un massimo di altri 45 giorni. Una possibilità che spaventa il governo e soprattutto la sua componente leghista che è preoccupata per la gestione dei numeri da parte di Boeri. Il quale ieri mattina si è presentato al ministero del Lavoro con il direttore generale Gabriella Di Michele per mettere a punto le ultime disposizioni del decreto che introdurrà reddito di cittadinanza e quota 100, affinando le regole che definiranno le platee dei due provvedimenti e gli importi da erogare. L'incontro principale si è svolto presso l'ufficio legislativo del ministero ed erano presenti anche i vertici della direzione centrale pensioni dell'Inps, tra cui Vito La Monica, a capo dell'area normativa.Boeri, secondo le fonti della Verità, nel tardo pomeriggio di ieri aveva convocato un summit anche presso la ragioneria dello Stato e non aveva coinvolto la Di Michele, una mossa che aveva fatto sospettare un blitz antigovernativo. Ma dopo la pubblicazione del nostro articolo, «la riunione è saltata». Gli ultimi giorni di Boeri al vertice dell'Inps sono davvero febbrili. Ieri, per esempio avrebbe inviato al capo del personale dell'Inps Giovanni Di Monde una lettera dai toni minacciosi lunga tre pagine, con cui si lamentava per la risposta a suo dire lacunosa e insoddisfacente del dirigente a proposito di vicende attinenti alla carriera di alcuni dirigenti a lui invisi (uno di questi ha parlato apertamente di «dossieraggio in corso»). A quanto ci risulta Di Monde ha considerato parte delle informazioni richieste sensibili e coperte da privacy. L'Unione sindacale di base dell'Inps ieri ha voluto fare la sua parte ricordando la lunga serie di forzature del presidente durante la sua gestione. L'Usb del pubblico impiego ha scritto al governo manifestando apprezzamento per la scelta di modificare la governance dell'Inps, «ripristinando un governo collegiale dell'Istituto con la ricostituzione di un consiglio d'amministrazione», ma al tempo stesso ha chiesto di scongiurare qualunque proroga, anche di breve durata, del mandato dell'attuale presidente, Tito Boeri.L'Usb ha ricordato che né Boeri, né l'ex dg Massimo Cioffi avevano i requisiti per essere nominati rispettivamente presidente e direttore generale dell'Inps, visto che in base alla legge «il presidente […] è scelto in base a criteri […] di qualificata esperienza nell'esercizio di funzioni attinenti al settore operativo dell'ente». Ma per il sindacato dal curriculum di Boeri non emergevano «esperienze professionali riguardanti il settore della previdenza sociale».Il responsabile dell'Usb Luigi Romagnoli ha pure sottolineato un presunto conflitto d'interesse di Boeri, che durante «lo scandalo che aveva investito il gruppo editoriale L'Espresso, accusato di aver demansionato dirigenti del gruppo per poter usufruire del prepensionamento in qualità di poligrafici […], rimase al suo posto» nonostante fosse «in aspettativa dal ruolo di direttore scientifico della fondazione De Benedetti ed editorialista di Repubblica».Perciò, a parere dell'Usb, «quello che bisogna assolutamente evitare è di concedere al professor Boeri un'eventuale, seppur contenuta nei tempi, proroga del mandato. L'Inps ha bisogno di voltare pagina nei tempi più brevi possibile».
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