2025-01-22
Blitz mirati e carcere anti clandestini. Ma governatori dem e polizia boicottano
Partiti i ricorsi contro lo stop allo ius soli. Gli agenti di Chicago non eseguiranno le espulsioni. Torna la pena di morte federale.Tra la pioggia di ordini esecutivi varati da Donald Trump al suo secondo primo giorno alla Casa Bianca, diversi - come per altro prevedibile - riguardano l’immigrazione. Una questione su cui in campagna elettorale si è concentrato molto, motivo per cui ora il tycoon vuole passare velocemente dalle parole ai fatti. La prima e, forse, più notevole iniziativa è quella sullo ius soli: con un provvedimento, che entrerà in vigore tra 30 giorni, viene proibito alle agenzie federali di rilasciare i documenti ai figli di immigrati irregolari nati sul suolo statunitense. Una misura destinata a far discutere non solo nei dibattiti politici, visto che appare incompatibile con il XIV emendamento, vecchio di oltre 150 anni, che alla prima sezione recita: «Tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti e soggette alla loro giurisdizione sono cittadini degli Stati Uniti e dello Stato in cui risiedono». Tant’è che già ieri è giunta la notizia di azioni legali intentate dalle città e dagli Stati a guida democratica e da altre associazioni contro il provvedimento (azioni che riguarderebbero anche il Doge, il nuovo dipartimento per l’efficienza governativa guidato da Elon Musk).Con un altro ordine esecutivo, Trump ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale al confine con il Messico, ripristinando la politica «Remain in Mexico». Grazie a questa mossa, già effettuata durante lo scorso mandato, il presidente ha il potere di sbloccare unilateralmente fondi federali allo scopo di proteggere la frontiera. Rispetto alla volta precedente, però, in cui pure aveva autorizzato l’esercito a intervenire a supporto dalla Border Patrol, ora sembra che Trump voglia conferire ai militari la possibilità di operare direttamente nell’applicazione delle leggi sull’immigrazione. Anche questo provvedimento, secondo la stampa dem, potrebbe entrare in conflitto con le leggi che limitano il ricorso a truppe federali per l’attività di polizia interna. Per scoraggiare ulteriormente gli ingressi provenienti dal Messico, inoltre, TheDonald ha anche ordinato la chiusura dell’app Cbp One, usata dall’amministrazione Biden per permettere ai richiedenti asilo di prendere appuntamento al confine e iniziare le procedure di domanda negli Stati Uniti. Con la misura, sono stati cancellati anche gli appuntamenti già in essere.Nel discorso inaugurale di lunedì, Trump ha promesso di fermare «ogni ingresso illegale» e di espellere milioni di «criminali stranieri». Qui, però, si rende necessaria una piccola precisazione: benché il verbo usato in inglese sia deport e il sostantivo deportation, la traduzione italiana, contrariamente a quanto faziosamente fanno molti giornali italiani, non è deportazione. Questo termine, nella nostra lingua, significa, citando Treccani, la «pena mediante la quale il condannato viene privato dei diritti civili e politici, allontanato dal luogo del commesso reato o di residenza e relegato in un territorio lontano dalla madrepatria». Con deportation, invece, l’inglese intende - traducendo dal dizionario della Cambridge - «l’atto di costringere qualcuno a lasciare un Paese, in particolare una persona che non ha diritto legale di soggiornarvi o che ha infranto la legge». Non c’entra nulla, dunque, il concetto di deportazione, evocato dagli amici progressisti (gli stessi che, quando vince la destra, amano dare agli italiani degli analfabeti funzionali) per cercare di associare i conservatori al nazismo. Possono piacere o meno, ma qui stiamo parlando di semplici espulsioni di immigrati irregolari. A tal proposito Tom Homan, lo «Zar dei confini degli Stati Uniti» scelto da Trump, ha affermato ieri che le «operazioni mirate» contro i clandestini sono già iniziate. E, nel frattempo, il Senato ha approvato la legge che prevede l’arresto e la detenzione di immigrati illegali che hanno commesso reati minori (come il furto o taccheggio). La misura è passata con 64 voti favorevoli, tra cui anche 12 dem, e 35 contrari. Il tycoon, inoltre, ha firmato un ordine che designa i cartelli della droga messicani come organizzazioni terroristiche. «Non ho responsabilità più alta che difendere il nostro Paese da minacce e invasioni», ha affermato durante il discorso. Tra le iniziative del primo giorno, figura anche la chiusura di un programma introdotto dall’amministrazione Biden che consentiva a 30.000 migranti al mese, provenienti da Cuba, Haiti, Nicaragua e Venezuela, di volare legalmente negli Stati Uniti. Infine, altra decisione che molto farà discutere, Trump ha emanato un provvedimento che ripristina la pena di morte federale, cancellando la moratoria voluta da Joe Biden nel 2021. Inoltre, il procuratore generale ha ricevuto l’ordine di richiedere l’estrema pena «indipendentemente da altri fattori» di fronte all’uccisione di un agente o a reati capitali «commessi da uno straniero illegalmente presente» nel Paese.Le roccaforti dem, intanto, sono pronte a dare battaglia. Il dipartimento di polizia di Chicago ha annunciato che non collaborerà con le espulsioni ordinate da Trump. La dichiarazione, resa pubblica lunedì, è arrivata il giorno dopo che il sindaco Brandon Johnson ha ribadito la sua ferma opposizione alle riforme annunciate dal neo presidente. La polizia di Chicago, inoltre, ha sottolineato che il dipartimento non documenta lo status migratorio delle persone né condivide tali informazioni con le autorità federali. L’eliminazione dello ius soli, invece, potrebbe diventare il primo grande scontro alla Corte suprema della nuova amministrazione Trump. Per essere al secondo giorno di lavoro, non c’è male.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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