2019-12-10
Blasfemi sono i gay pride anticattolici. Non le preghiere per aiutare Salvini
Oggi in tanti reciteranno un rosario davanti al tribunale di Torino, dove il leader leghista si trova imputato per oltraggio ai giudici. Sarà fuori moda, ma siamo stufi di finanziare con le tasse chi insulta la nostra fede.In Europa la religione è sotto attacco. Cioè, no, non la religione in generale: quella cristiana, peggio se cattolica. Se qualcuno sfiora l'islam, religione di pace e intelligente e che soprattutto ci ama tanto, non solo è trascinato in tribunale dal jihad by law, l'assalto all'avversario mediante denunce per diffamazione e relativi risarcimenti, ma tutto il «mondo civile» solleva il sopracciglio sprezzante. I giornali lo crocifiggono, i talk show lo lapidano, le università lo cacciano, perché tanto anche se non lo cacciassero, gli studenti gli impedirebbero di parlare. È la religione cristiana a essere sotto attacco. In Gb e in Francia è vietato agli impiegati pubblici e a quelli di molte aziende private di mostrare simboli cristiani, una crocetta può causare un licenziamento, Un tassista può portare sullo specchietto retrovisore un rosario buddista, ma non uno cattolico: discrimina e non è inclusivo. L'uomo politico italiano Rocco Buttiglione nel 2004 vide respinta la sua candidatura a commissario europeo perché, in quanto cattolico, non poteva che essere omofobo. Un'omofobia gravissima che potrebbe portare a decisioni drastiche e lesive della dignità umana come vietare il diritto umano dell'utero in affitto, di bambini nati già orfani di padre o di madre, l'uso di dizioni come genitore 1 e genitore 2 o dell'ultima trovata, la famiglia definita rete formale o informale della persona: un gioiello di umorismo involontario. I cristiani e i cattolici sono costretti con le loro tasse a finanziare i pride che, come spiega gay.it, devono essere osceni perché altrimenti i gay non si inorgogliscono abbastanza, se ai pride finanziati con denaro pubblico non ci sono parodie blasfeme di Cristo e della Madonna l'orgoglio gay resta accartocciato. Come gli ebrei nella Germania hitleriana, i cattolici italiani sono costretti a finanziare con le proprie tasse qualcuno che irriderà la loro religione: questo è il motivo della mia affermazione sul fatto che i gay sono la nuova razza ariana. Nel pride di Perugia del 2017 l'irrisione della Madonna era sul manifesto ufficiale dell'imperdibile manifestazione. Noi bifolchi cattolici integralisti col rosario in mano abbiamo visto con una certa simpatia il rosario nella mano dell'uomo politico Matteo Salvini. Che sia un divorziato, non ce ne importa un fico. Non siamo il suo confessore. Se la vedrà col Padreterno. La libertà dell'Europa è stata salvata a Vienna il 12 settembre del 1683 da comandanti cristiani che in maggioranza avevano l'amante, e sono affari del loro confessore, ma comunque hanno salvato noi. Il cristiano non è quello che fa solo cose giuste, ma che sa cosa è giusto e cosa è sbagliato, anche se non sempre lo mette in pratica.Se un uomo politico sventola il rosario vuol dire che non ci dannerà la vita con le «politiche inclusive», ampolloso termine con cui si indica la discriminazione anticattolica e antifamiglia a favore di islamici e lgbt. È stato detto che Salvini lo ha fatto per guadagnare voti: altro delizioso esempio di umorismo involontario! Veramente in un'Europa postcristiana, con una incessante propaganda anticristiana condotta con capillare e continua dedizione dal 95% dei media e degli spettacoli, dove persino la nuova Chiesa 2.0 si diverte a irridere il rosario facendosi fotografare mentre se lo appende all'orecchio, qualcuno pensa che mostrare il rosario serva a procurare voti? La Madonna è troppo fuori moda per portare voti: se digitate il suo nome su Google prima arrivano i file sulla cantante, poi i suoi.Mostrare il rosario serviva a dichiarare che non saranno più tollerate discriminazioni anticristiane finanziate con denaro pubblico, serviva a dichiarare che sarebbe bello creare un'Italia dove non occorre blindare i mercatini di Natale contro il terrorismo islamico, serviva a dichiarare che almeno il terrorismo islamico lo si può chiamare terrorismo islamico, serviva ad affidare questa Italia sotto attacco alla Madonna, che aveva già protetto gli ussari alati di Polonia nella battaglia di Vienna del 1683, contro un esercito ottomano di 200.000 uomini e che magari proteggerà anche noi. Serve a dichiarare che continueremo a ricordare Poitiers, Lepanto, Vienna, anche se è poco inclusivo. Gli ussari alati di Polonia non erano stinchi di santo, ma recitavano il rosario. Noi siamo ancora meno di loro stinchi di santo, ma diciamo il rosario, che è appunto per i peccatori. Un uomo politico che sventola il rosario, si dichiara pronto a contrastare la blasfemia, non solo quella antislamica, che tutti i poteri forti stanno eroicamente contrastando, ma anche quella anticristiana. In un momento in cui la persecuzione fisica contro i cristiani insanguina il mondo e quella psicologica paralizza l'occidente, ci sembra notevole. Noi cattolici integralisti abbiamo trovato interessante che su suolo europeo ci sia un uomo politico che si dichiara pronto a fermare la blasfemia. Abbiamo deciso di batterci per lui. Angela Ciconte di Torino ha deciso di lanciare l'iniziativa «Un rosario per Salvini». Ha organizzato un rosario pubblico per oggi alle 9: saranno davanti al tribunale di Torino, dove Salvini sarà giudicato per oltraggio alla magistratura. Il rosario è dannatamente poco cool e parecchio fuori moda, le sardine si sbellicheranno dalle risate, un motivo in più per farlo. L'oltraggio alla magistratura è sicuramente un reato gravissimo. In Italia gli oltraggi a Cristo non sono perseguiti. Il circolo lgbt il Cassero di Bologna, finanziato dallo Stato in quanto ente morale perché combatte l'omofobia, ha messo in scena la blasfemia di una crocifissione sodomitica, ma la magistratura italiana ha dichiarato che si tratta di arte e non di offesa alla religione e che fa parte della libertà di espressione. A Livorno nel 2014 è stata esposta un'«opera d'arte», Christ piss, costituita da un crocefisso immerso nell'urina dell'autore, tale Serrano, e di nuovo i magistrati italiani ci hanno spiegato che non era un insulto alla nostra religione, come noi cafoni bifolchi avevamo pensato, ma un'opera d'arte che rientra nella libertà di espressione, e che siamo noi cafoni che manchiamo di senso dell'umorismo. Dell'immacolata sovversione e dell'immacolata contraccezione, rispettivamente del collettivo «Non una di meno» e dei collettivi studenteschi di Bologna, non parliamo nemmeno.Deduciamo che l'oltraggio alla magistratura è perseguito mentre quello a Cristo non lo è perché la magistratura, evidentemente, vale di più. Del valore sublime della magistratura Italiana, della sua imparzialità, del suo sempre stare dalla parte del cittadino, siamo tutti convinti. Per evitare di dimenticarcelo, a ogni buon conto, teniamo una foto del dottor Luca Palamara sulla scrivania. Giusto vicino alla statuetta di san Michele Arcangelo.Nel frattempo garantiamo preghiere a qualsiasi altro personaggio politico che decida seriamente di difendere la nostra fede, il diritto alle parole padre e madre, il diritto a non essere aggrediti ai mercatini dei Natale e neanche altrove, il diritto a non dover pagare con le nostre tasse la blasfemia contro la nostra religione.
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