2022-01-06
Biden ignora i rischi pur di mandare uomini trans nelle carceri femminili
Diffusa la bozza di un ordine esecutivo ad hoc Nel passato si sono già verificati stupri. L’amministrazione Biden sarebbe intenzionata a rendere possibile la collocazione dei detenuti nelle strutture carcerarie non più in base al sesso biologico ma all’identità di genere. A renderlo noto è stato ieri il sito conservatore The Federalist, che è entrato in possesso della bozza di un ordine esecutivo in fase di stesura. «Entro 30 giorni dalla data di questo ordine», si legge nel testo riportata dal sito, «bisogna iniziare il processo di identificazione di eventuali modifiche necessarie per il Transgender offender manual del Bureau of prisons per consentire al Bureau of prisons di designare le persone in strutture (carcerarie, ndr) in conformità con la loro identità di genere».L’amministrazione Biden sarebbe intenzionata a rendere possibile la collocazione dei detenuti nelle strutture carcerarie non più in base al sesso biologico ma all’identità di genere. A renderlo noto è stato ieri il sito conservatore The Federalist, che è entrato in possesso della bozza di un ordine esecutivo in fase di stesura. «Entro 30 giorni dalla data di questo ordine», si legge nel testo riportata dal sito, «bisogna iniziare il processo di identificazione di eventuali modifiche necessarie per il Transgender offender manual del Bureau of prisons per consentire al Bureau of prisons di designare le persone in strutture (carcerarie, ndr) in conformità con la loro identità di genere». Del resto, qualche mese fa, il dipartimento di Giustizia aveva annunciato una revisione delle politiche che erano state adottate dall’amministrazione Trump in materia. Come spiegato da Nbc News, nel 2012 Barack Obama aveva stabilito che il Transgender executive council del Bureau of prisons -consesso costituito da psicologi e funzionari carcerari- assegnasse i detenuti alle prigioni tenendo conto dell’identità di genere. Donald Trump, nel 2018, aveva modificato la normativa, prescrivendo che l’assegnazione dovesse basarsi innanzitutto sul sesso biologico e riservando la valutazione dell’identità di genere soltanto a «casi rari». Una linea, questa, che Joe Biden ha mostrato di voler cambiare. «Il Bureau of prisons sta rivedendo l’attuale versione della sua politica relativa ai detenuti transgender», dichiarò non a caso a settembre scorso un portavoce del dipartimento di Giustizia. Ricordiamo che su una popolazione carceraria di 156.000 persone, gli Stati Uniti hanno al momento - secondo fonti governative - circa 1.200 detenuti che si identificano come transgender. La questione è particolarmente spinosa, anche perché chiama in causa problemi rilevanti. Si pensi al caso della California. A settembre del 2020 il governatore democratico, Gavin Newsom ha firmato il Transgender respect, agency and dignity act, una legge (nota anche come Sb 132) che - secondo quanto riporta il sito web del California department of corrections and rehabilitation - consente «alle persone transgender, non binarie e intersessuali incarcerate di essere ospitate e perquisite in modo coerente con la loro identità di genere». La norma è entrata in vigore nel gennaio dell’anno scorso, suscitando delle polemiche. È in questo quadro che, a novembre, l’organizzazione femminista Women’s liberation front ha intentato una causa contro il California department of corrections and rehabilitation, accusando la normativa di incostituzionalità. «Questa legge sottopone le donne incarcerate a rischi noti e sostanziali di violenza fisica e sessuale (comprese conseguenze come gravidanza e malattie sessualmente trasmissibili) e al disagio psicologico e al terrore associati», ha dichiarato l’organizzazione. Inoltre, secondo quanto riferito dal Los Angeles Times a novembre, «una ricorrente nella causa ha affermato di essere stata aggredita sessualmente da un detenuto che si è trasferito da una struttura per uomini ai sensi dell’Sb 132 e un’altra ricorrente ha affermato di essere stata molestata». Non dimentichiamo poi il caso britannico di Karen White, che - come riportò il Guardian nel 2018 - era entrata in prigione identificandosi come transgender e, nonostante si vestisse da donna, era ancora legalmente un uomo, non essendosi sottoposta ad intervento chirurgico. Mandata in un penitenziario femminile, aggredì sessualmente due detenute.
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson