2023-06-29
Biden frena gli entusiasmi. «Non sappiamo se Putin si sia davvero indebolito»
Volodymyr Zelensky e Joe Biden (Ansa)
Volodymyr Zelensky rifiuta ancora le trattative: «Non accetteremo un conflitto congelato». Mistero sulla sorte di due generali russi. E lo Zar si fa un selfie con Ramzan Kadyrov.Sul fronte caldo dell’Ucraina, le ostilità non accennano a placarsi. Se nell’ambito della controffensiva di Kiev, l’esercito di Volodymyr Zelensky sta incontrando notevoli difficoltà a Bakhmut, i servizi britannici hanno confermato che, lo scorso 22 giugno, le forze ucraine sono riuscite a distruggere i ponti stradali di Chonhar tra la di Crimea e l’oblast di Kherson. L’azione, spiegano gli 007 di Sua Maestà, sta causando ancora oggi diversi problemi logistici ai russi. Questi ponti, infatti, «servono una delle due principali vie di rifornimento stradale tra la Crimea e Kherson», che coinvolge anche il settore di Zaporizhzhia, «dove la Russia si sta attualmente difendendo da un’importante offensiva ucraina». Da parte loro, le forze armate di Mosca continuano a tenere sotto pressione le regioni ucraine. Tra le operazioni più incisive c’è stato senz’altro il bombardamento su Kramatorsk, nell’oblast di Donetsk, che ha colpito un ristorante provocando la morte di almeno 11 persone, di cui tre adolescenti. Di fronte alle accuse ricevute, il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che l’obiettivo colpito nel bombardamento non era civile, bensì un «punto di dispiegamento temporaneo del personale di comando della 56a Brigata di fanteria motorizzata delle forze armate ucraine». I servizi segreti ucraini (Sbu) hanno invece annunciato di aver arrestato «un agente dei servizi speciali russi», accusato di aver aiutato le truppe di Mosca nel bombardamento: si tratterebbe di un residente nella città che lavorava per la locale società del gas.Nella giornata di ieri, inoltre, Zelensky ha risposto indirettamente al segretario di Stato americano Antony Blinken, che di recente ha sostenuto l’opportunità di sfruttare la debolezza di Vladimir Putin, dimostrata dal mini golpe della Wagner, per portare lo zar al tavolo della pace: presupposto per ogni trattativa, per Blinken, sarebbero alcune concessioni territoriali alla Russia, tra cui la Crimea. Ebbene, il presidente ucraino ha ribadito che l’obiettivo della guerra è il ristabilimento dei confini prebellici: l’Ucraina, ha dichiarato, «non accetterà mai un conflitto congelato con la Russia». Non solo: Zelensky ha addirittura rilanciato, affermando che l’Ucraina intende migliorare il suo comparto industriale della difesa. Il traguardo (molto ambizioso) è di riuscire in tempi relativamente brevi a produrre armi di tipo occidentale sul proprio territorio: «Questo non è un sogno, ma ancora una volta una realtà», ha assicurato il presidente ucraino.Se guardiamo dall’altra parte del confine, Vladimir Putin si è fatto immortalare in un selfie in compagnia di Ramzan Kadyrov, capo della Repubblica cecena e suo alleato di ferro. Nelle ore convulse dell’ammutinamento della Wagner, Kadyrov aveva aspramente criticato Evgenij Prigozhin, ribadendo la sua fedeltà al presidente russo. Non è forse un caso che Putin abbia scelto di mostrarsi proprio assieme al «macellaio di Groznyj», mandando un chiaro messaggio alla fronda wagneriana.Sempre a proposito della milizia privata di Prigozhin, ieri ha preso la parola il comandante «Brest», ossia il responsabile dell’addestramento alle armi pesanti della Wagner, anche lui riparato a Minsk: «Siamo a breve distanza dal confine della Bielorussia con l’Ucraina», ha annunciato su Telegram, specificando che la Wagner «continua a lavorare nella sua modalità calma e si sta aprendo una nuova direzione: la Bielorussia, che ha ricevuto l’unità più pronta al combattimento al mondo». Quanto le sue parole siano fededegne è ancora oggetto di dibattito, ma la Polonia e le nazioni baltiche sono comunque in allarme.Per il resto, se il destino della Wagner appare segnato (la maggior parte degli effettivi verrà integrata nell’esercito russo, mentre il resto si dividerà tra Bielorussia e Africa), la stampa occidentale sta cercando di ricostruire i retroscena della (fallita) marcia su Mosca e i possibili scenari post golpe. A far discutere, in particolare, è il destino di due generali russi. Non è chiaro, ad esempio, che fine farà Sergei Surovikin, ex comandante in capo dell’esercito nel teatro ucraino, che il Daily Mail dà addirittura per scomparso. In ogni caso, come riferisce il New York Times, che cita fonti dei servizi statunitensi, Surovikin era a conoscenza dei piani di ribellione di Prigozhin. Il sospetto, tutto da confermare, è che sia stato proprio lui a facilitare l’occupazione di Rostov e la marcia della Wagner. Anche se, sempre secondo gli 007 americani, è verosimile che Putin non prenderà provvedimenti, qualora un suo coinvolgimento non venisse accertato oltre ogni ragionevole dubbio. Ben più inquietante è invece la sorte del generale Alexander Travnikov, che lavora nell’apparato centrale del ministero degli Affari interni russo. Ieri è stata diffusa la notizia delle gravi condizioni di Travnikov, provocate da un incidente a bordo di un quad nella sua casa di campagna. Il sinistro risale al 25 giugno, ossia il giorno successivo al fallito golpe della Wagner. È presto per parlare di un nesso causale, ma la tempistica dell’accaduto è quantomeno sospetta. Al di là degli scossoni interni alla Russia, ieri Joe Biden ha voluto raffreddare i bollori di coloro che stanno cantando vittoria troppo presto: «Vladimir Putin», ha dichiarato il presidente americano, «è ormai un paria» ma, ha aggiunto, «è difficile dire se si è indebolito con i recenti eventi della Wagner». Com’è suo costume, Sleepy Joe non è riuscito a risparmiarsi la consueta gaffe: «Putin sta chiaramente perdendo la guerra in Iraq», ha infatti affermato Biden davanti alle telecamere, tra l’imbarazzo dei presenti.
Giorgia Meloni e Donald Trump (Ansa)