2025-06-19
Bibi: «Ci sono morti ma siamo forti». Intercettato finora il 95% dei missili
Le stime dell’esercito di Gerusalemme: 24 vittime dall’inizio degli attacchi, nessun drone è andato a segno. Il premier ringrazia «l’amico» Trump per il sostegno. Blitz informatico contro le cripto iraniane. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto ieri che Israele sta subendo «molte perdite, perdite dolorose, ma vediamo che il fronte interno è forte, il popolo è saldo. E Israele è più forte che mai». Netanyahu ha anche ringraziato «l’amico di Israele» Donald Trump per il «sostegno» alla guerra: «Siamo in comunicazione continua, anche ieri sera abbiamo avuto una conversazione molto calorosa».Nelle prime ore di mercoledì, l’Iran aveva lanciato diverse raffiche di missili balistici contro Israele, in concomitanza con un discorso della Guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, che ha dichiarato: «La battaglia ha inizio». Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno riferito che, durante gli attacchi notturni, l’Iran ha lanciato complessivamente circa 30 missili, la maggior parte dei quali è stata intercettata dai sistemi di difesa aerea. Pochi minuti prima dell’impatto, il Comando del fronte interno aveva attivato gli allarmi per avvisare la popolazione del pericolo imminente, invitando i cittadini a mettersi al riparo. Dopo ogni raffica, le Idf comunicavano che era nuovamente sicuro abbandonare i rifugi. L’esercito israeliano ha successivamente confermato di aver anche intercettato e distrutto un totale di 13 droni iraniani, la maggior parte dei quali è stata neutralizzata prima che potesse violare lo spazio aereo israeliano. I lanci missilistici notturni sono arrivati dopo una serie di salve minori avvenute nel corso della giornata di martedì. Secondo le Idf, l’intensità degli attacchi si sarebbe ridotta a causa del deterioramento delle capacità offensive iraniane, compromesse dai precedenti raid israeliani. Nel corso della notte tra martedì e mercoledì, più di 50 caccia israeliani hanno preso parte a un’ampia offensiva contro obiettivi strategici in territorio iraniano ed «oltre 50 velivoli, sotto la guida precisa dell’intelligence, hanno eseguito una serie di raid contro infrastrutture militari situate nell’area di Teheran», hanno reso noto le Idf. Tra i target colpiti figurano impianti destinati alla produzione di missili terra-terra e terra-aria. Gerusalemme ha inoltre confermato di aver bombardato un sito di produzione di centrifughe nella capitale iraniana, con l’obiettivo dichiarato di ostacolare il «programma di armamento nucleare» portato avanti dalla Repubblica islamica. «I caccia israeliani hanno distrutto il quartier generale della sicurezza interna del regime iraniano, il principale strumento repressivo del dittatore di Teheran», ha annunciato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, aggiungendo che «il tornado continua a colpire Teheran». Ieri, le Idf hanno diffuso i dati relativi ai lanci effettuati dall’Iran dall’inizio dell’operazione Rising Lion, attiva da sei giorni. Secondo il bilancio fornito, Teheran ha lanciato finora circa 400 missili balistici terra-terra a lungo raggio, dei quali una ventina hanno colpito aree urbane, provocando vittime e danni a strutture e proprietà. Pur evidenziando alcune falle nella difesa, tale numero rientra comunque nelle stime elaborate dal ministero della Difesa israeliano ed è considerato relativamente contenuto sul piano delle perdite umane. Le Idf precisano infatti che il bilancio delle vittime (24) risulta inferiore di decine di punti percentuali rispetto alle proiezioni iniziali formulate prima dell’offensiva contro l’Iran. Parallelamente, la Repubblica islamica ha condotto un attacco su larga scala con droni esplosivi. Secondo i dati israeliani, sono stati lanciati circa 1.000 velivoli senza pilota verso Israele, ma meno di 200 sono riusciti a penetrare nello spazio aereo del Paese. Nessuno dei droni ha raggiunto i propri obiettivi: tutti sono stati intercettati oppure si sono schiantati senza causare impatti diretti su bersagli strategici. L’Aeronautica militare israeliana ha colpito oltre 1.100 obiettivi sul territorio iraniano nel corso di centinaia di raid condotti a partire da venerdì. Lo ha annunciato il portavoce delle Idf, il generale Effie Defrin, durante una conferenza stampa. «Stiamo agendo in modo sistematico per neutralizzare la minaccia nucleare», ha dichiarato Defrin in un messaggio pubblicato su X, sottolineando come le operazioni stiano «amplificando i gravi danni già inflitti alle capacità missilistiche e ai sistemi di difesa aerea dell’Iran».È guerra anche nel settore delle criprovalute dato che la piattaforma Nobitex, il principale exchange di criptovalute in Iran, è stata colpita da un attacco informatico che, secondo le prime stime, avrebbe causato perdite pari a 70 milioni di dollari. Un gruppo di hacker legato a Israele ha rivendicato l’operazione, accusando Nobitex di essere uno strumento del regime iraniano per finanziare attività terroristiche e aggirare le sanzioni internazionali. La violazione, come scrive Ynet, aggrava ulteriormente le difficoltà per gli utenti iraniani del settore crypto, già penalizzati da un controllo statale rigido, dalle restrizioni imposte a livello globale e dai frequenti blocchi dei fondi su piattaforme internazionali. Infine, mentre scriviamo, l’aeronautica militare israeliana ha intercettato la maggior parte dei missili balistici lanciati nel tardo pomeriggio verso il centro del Paese, inclusa l’area metropolitana di Tel Aviv. Secondo le autorità, si è trattato di un numero limitato di vettori, e non di un attacco massiccio come quellidei giorni scorsi. Il servizio di emergenza Magen David Adom ha comunicato che, al momento, non si segnalano feriti. L’Idf ha inoltre reso noto che circa il 40% dei lanciatori balistici iraniani – circa 200 – è stato distrutto o reso inoperativo dall’inizio dell’operazione.
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
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