2023-12-23
Berlino gela Kiev: «No arruolamenti forzati»
Volodymyr Zelensky è alla ricerca di soldati e ha richiamato gli espatriati fino ai 60 anni, con possibili pene per i renitenti. Ma la Germania ha già detto che tutelerà chi non vuole partire. Jens Stoltenberg (Nato) però ignora le difficoltà ed esulta: «La Russia non può vincere».I rigori invernali sono arrivati sul fronte di guerra, rendendo sempre più difficoltose le operazioni belliche. Che, non a caso, si manifestano prevalentemente sotto forma di attacchi con i droni: ieri 24 dei 28 aeromobili russi lanciati in territorio nemico sono stati neutralizzati dalla contraerea ucraina, ma i quattro andati a segno hanno colpito un impianto di stoccaggio del grano nell’oblast di Odessa, nonché palazzi a Kiev e nella regione della capitale. Da parte loro, le forze armate ucraine hanno rivendicato l’abbattimento di tre cacciabombardieri russi. Ma si tratta, appunto, di scaramucce: per il resto, prosegue invariata la logorante guerra di attrito tra i due eserciti, ormai incapaci di conquistare significative porzioni di terreno. Questa situazione, com’è noto, avvantaggia la Russia e danneggia soprattutto l’Ucraina. Ma gli aiuti degli Stati Uniti rimangono congelati: prima dell’anno nuovo, Volodymyr Zelensky non riceverà quanto ha richiesto. Il sostegno degli alleati europei, è vero, non manca: ieri Emmanuel Macron ha dichiarato che «l’Occidente non può lasciar vincere la Russia», ribadendo che «continueremo ad aiutare gli ucraini, anche se ci costa». Tuttavia, senza il nuovo pacchetto di assistenza americano, Kiev non potrà andare lontano.Se le armi scarseggiano, scarseggiano pure gli uomini. Fonti russe affermano che «l’Ucraina ha perso 160.000 uomini durante la controffensiva». Non a caso, continua a tener banco la chiamata alle armi degli ucraini espatriati (tutti quelli tra i 18 e i 60 anni di età). Con questa mossa, il governo di Kiev ha implicitamente ammesso che la situazione si sta aggravando ogni giorno di più: servono soldati e servono il prima possibile. Ecco perché Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky, ha appoggiato la proposta del ministro della Difesa, Rustem Umerov, di sanzionare gli ucraini fuggiti all’estero che si sottrarranno a una coscrizione, di fatto, forzata: «Tutti gli ucraini sono uguali e devono dare il loro contributo», ha spiegato ieri il consigliere del presidente. Podolyak, tuttavia, ci ha tenuto a precisare che «dovrebbero essere consultati i governi dei Paesi in cui si trovano i nostri uomini». Ebbene, ieri il governo tedesco ha subito messo le cose in chiaro: «Non costringeremo le persone al servizio militare obbligatorio o al servizio militare contro la loro volontà», ha affermato Marco Buschmann, il ministro della Giustizia tedesco. Tradotto: per Kiev non sarà facile mobilitare quei 450-500.000 uomini che servono all’esercito ucraino per far fronte agli attacchi russi previsti per i prossimi mesi. La situazione, insomma, è grave. E non stupisce, a questo punto, che tutti gli esperti militari occidentali diano ormai per persa la guerra e, per giunta, lo confessino apertamente alle testate del mondo anglofono: l’ultimo in ordine di tempo è stato il Financial Times. Ecco perché destano più di qualche perplessità le parole pronunciate ieri da Jens Stoltenberg: la Russia, ha dichiarato il segretario generale della Nato, «non potrà più raggiungere i suoi obiettivi di guerra. Il presidente Vladimir Putin ha perso l’Ucraina per sempre». Una cosa è certa: vista la precaria situazione militare, c’è fretta di integrare l’Ucraina sia nella Nato che nell’Unione europea. Uno scenario, però, che non piace affatto a Mosca: «La decisione di ammettere nell’Ue un Paese come l’Ucraina, indipendentemente dai suoi problemi territoriali, non farà altro che minare l’intero sistema dell’Unione europea», ha affermato ieri Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino. Che poi si è soffermato anche sulla ricostruzione della morte di Yevgeny Prigozhin offerta dal Wall Street Journal, definendola materiale per «pulp fiction». Secondo il quotidiano newyorchese, il capo della Wagner sarebbe stato assassinato su ordine di Nikolai Patrushev, ex direttore dei servizi segreti russi (Fsb) e stretto consigliere di Putin: «Sfortunatamente», ha commentato Peskov, «il Wall Street Journal ultimamente si dedica molto alla produzione di storie pulp».Sempre ieri, la Bild ha dato notizia che, stando alle informazioni dei servizi polacchi, Mosca starebbe favorendo l’immigrazione clandestina verso l’Europa attraverso una compagnia aerea, la Southwind Airlines, che fa base in Turchia: nata poco dopo l’invasione dell’Ucraina, percorre la rotta Istanbul-Minsk attraversando lo spazio aereo europeo (cosa impossibile per le compagnie bielorusse). Per il periodo natalizio sono stati messi in vendita biglietti molto economici che hanno insospettito gli 007 di Varsavia.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.