2021-03-16
Berlino all’assalto di Astrazeneca. E l’Europa blocca il vaccino inglese
La Germania ferma le iniezioni, poi arrivano l'alt di Parigi e Roma: l'Aifa interviene dopo un vertice tra Mario Draghi e Roberto Speranza. Il ministro Jens Spahn giura: «Decisione non politica». Però pressa l'Ema, che si pronuncerà giovedì.È scoppiata la guerra mondiale dei vaccini? Le conseguenze, sul fronte sanitario e dell'impatto sulla campagna vaccinale, sono ancora imprevedibili. Ma di certo, ieri, nel Vecchio continente, si è scatenato il caos. Al centro, i vaccini Astrazeneca. Che in meno di una settimana sembrano essere diventati peggio della kryptonite, tanto che ieri la somministrazione è stata sospesa - «in via precauzionale» - in quasi tutta Europa. Con un'escalation che ha visto muoversi sullo scacchiere i governi sulla scia della Germania e relegare al ruolo di comparse le autorità di farmacovigilanza, bypassate in Italia addirittura dalle Procure. L'obiettivo geopolitico sembra quello di dare il colpo di grazia al vaccino del gruppo anglosvedese, osteggiato ormai da mesi da Bruxelles (che proprio ieri ha avviato la procedura d'infrazione contro il Regno Unito dopo che il governo Londra ha deciso unilateralmente di ritardare l'attuazione di parti degli accordi speciali sulla Brexit per l'Irlanda del Nord), con una specie di sovranismo vaccinale assai gradito alla Germania, dove risiedono gli stabilimenti di Biontech, alleata dell'americana Pfizer, e anche Curevac. Tra l'altro a Berlino la Cdu di Angela Merkel domenica ha ricevuto una batosta alle elezioni amministrative in due Länder, il Baden-Württemberg e la Renania-Palatinato, imputata, dagli stessi conservatori, alla cattiva gestione della pandemia da parte del governo.Per capire meglio cosa è successo va, però, riavvolto il nastro della giornata. In mattinata il professor Andrew Pollard, responsabile all'Università di Oxford del progetto di ricerca da cui l'Astrazeneca è nato, ha detto alla Bbc che le verifiche aggiornate condotte nel Regno Unito forniscono «prove molto rassicuranti» sui vaccini anti Covid già somministrati sull'isola a oltre 11 milioni di persone e confermano che non vi è «un aumento di casi di trombi sanguigni» fra coloro che lo hanno ricevuto. Attorno alle 13, però, in Italia le agenzie battono una notizia: i carabinieri del Nas, su disposizione della Procura di Biella, stanno sequestrando le dosi del lotto Astrazeneca che l'Unità di crisi della Regione Piemonte ha sospeso domenica dopo la morte del professore di clarinetto, Sandro Tognatti. La Procura ha aperto un'inchiesta con l'ipotesi di omicidio colposo e i sequestri hanno riguardato tutti gli hub di distribuzione e i centri di vaccinazione dove sono state consegnate 393.600 dosi relative al lotto Abv5811. «Sebbene allo stato non vi sia alcuna evidenza scientifica che permetta di stabilire con certezza la sussistenza di fattori causali o concausali tra la somministrazione della dose e il decesso di Sandro Tognatti, la concomitanza temporale, unitamente all'assenza di patologie pregresse o in essere gravi, non si può escludere la sussistenza di nesso eziologico tra i due fenomeni e la conseguente ipotesi di un delitto», spiega il procuratore di Biella, Teresa Angela Camelio. Che, dunque, ha ordinato i sequestri «in via cautelativa», prima di attendere anche l'autopsia fissata per oggi. Nel pomeriggio, dalla Germania arriva un'altra notizia ben più importante: il ministero della Salute tedesco, Jens Spahn, ha infatti deciso di seguire l'indicazione del Paul Ehrlich Institut, che in via precauzionale consiglia «ulteriori approfondimenti» in relazione ai nuovi casi di trombosi che si sono verificati. Lo stesso ministro venerdì scorso aveva criticato lo stop danese e finlandese definendolo «deplorevole». Poi, l'improvviso cambio di marcia. Che non è stato preso a cuor leggero, ma «la decisione è fattuale e non politica», ha poi aggiunto Spahn con una sorta di excusatio non petita. E scendendo in pressing sull'Agenzia europea del farmaco: «L'Ema dovrà stabilire se e come le nuove conoscenze abbiano effetto sull'autorizzazione del vaccino», ha poi aggiunto. La mossa tedesca ha subito scatenato un effetto a catena e tutti gli altri Paesi sono andati dietro a Berlino: l'Agenzia italiana del farmaco Aifa ha deciso di estendere «in via del tutto precauzionale e temporanea», in attesa dei pronunciamenti dell'Ema, il divieto di utilizzo del vaccino Astrazeneca su tutto il territorio nazionale e «in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei». Negli stessi minuti anche la Francia e la Spagna hanno sospeso la somministrazione del vaccino Astrazeneca in attesa del parere dell'Ema, che giovedì terrà una riunione straordinaria. Un vertice appunto inatteso, considerando anche che poco prima la stessa Ema poco prima, per voce di Marco Cavaleri, responsabile per la strategia vaccinale dell'agenzia, in audizione all'Europarlamento aveva rassicurato i deputati sottolineando che «il rapporto tra benefici e rischi» per il vaccino «è considerato positivo e non vediamo alcun problema nel proseguire le somministrazioni». Non solo. Attorno alle 17, fonti del ministero della Salute hanno filtrato alle agenzie che la decisione di Aifa di sospendere le inoculazioni di Astrazeneca «è stata assunta dopo un colloquio tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il ministro della Salute Roberto Speranza» e che durante la giornata «Speranza ha avuto colloqui con i ministri della Salute di Germania, Francia e Spagna». Lasciando quindi intendere che l'Aifa, ovvero la farmacovigilanza nazionale, si è mossa su input del governo e non viceversa. La morale per ltalia? Dei circa 7,5 milioni di dosi di vaccino attese entro fine marzo, quasi 2,9 milioni sono di Astrazeneca. Il resto, per 3,8 milioni circa sono di Pfizer e per meno di 900.000 di Moderna. Senza Astrazeneca il totale delle dosi in arrivo entro marzo passerebbe da 7,5 milioni a 4,6 milioni circa. Se il blocco continua, il piano di Paolo Figliuolo può slittare di un mese.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)