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Con il balzello sugli extra profitti si rischia solo un altro buco nei conti

Con il balzello sugli extra profitti si rischia solo un altro buco nei conti
Ansa
Per calmierare bollette e carburanti servono 16 miliardi, la tassa ne varrà massimo 3.
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Finanza e imprese scappano dalla Ue e danno ragione a Trump e Musk
Ursula von der Leyen (Ansa)
Il capo di Jp Morgan: «Innovazione scoraggiata». E un’indagine mostra che i grandi manager stanno riducendo gli investimenti.

Non ci sono solo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il miliardario Elon Musk a puntare il dito contro il Vecchio Continente. Ora, a ricordare i malanni dell’Europa ci si mettono anche il numero uno di Jp Morgan, Jamie Dimon, e uno studio congiunto della European Round Table for Industry (Ert) e di The Conference Board, nota organizzazione che si occupa di ricerca economica.

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E adesso il falco tedesco della Bce minaccia pure di rialzare i tassi
Isabel Schnabel (Ansa)
Nonostante la crescita asfittica e a dispetto di quanto fanno le altre banche centrali, Isabel Schnabel annuncia un probabile aumento del costo del denaro. E si candida a fare le scarpe alla Lagarde: «Io sono pronta...».

Da Madame Chanel a Frau Blucher (per le referenze vedere Frankenstein junior) ci aspetta un futuro di rigore e l’avverarsi della profezia di Angela Merkel: ciò che è buono per la Germania è buono per l’Europa perché la Germania è l’Europa. Fin quando almeno Berlino non deciderà – ed è prospettiva tutt’altro che remota – di uscire dall’euro. In Italia sarebbe una mazzata per i vari Romano Prodi, Mario Monti, Mario Draghi, in ultimo Paolo Gentiloni, convinti che l’euro fosse il vincolo esterno che ci aiutava nello sviluppo, ma a conti fatti ce n’è forse abbastanza per dire che il vincolo esterno ha soffocato la crescita.

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Edicola Verità | la rassegna stampa del 9 dicembre

Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 9 dicembre con Carlo Cambi

Zelensky in tour fa muro sul Donbass. Oggi l’incontro a Roma con Meloni
Volodymyr Zelensky (Ansa)
Il leader ucraino ieri ha visto Starmer, Merz e Macron a Londra, poi Costa e Von der Leyen a Bruxelles. Ribadita la volontà di non cedere il territorio occupato. Donald: «Un po’ deluso, non ha letto il piano di pace».

Dopo che la maratona dei colloqui tra la delegazione ucraina e quella statunitense non ha segnato una svolta decisiva, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sempre più alle strette, ha iniziato il tour europeo tra Londra, Bruxelles e Roma alla ricerca di una «visione comune» sul piano di pace in Ucraina. Che la tensione tra la Casa Bianca e Kiev sia palpabile è evidente dalle dichiarazioni del presidente americano, Donald Trump. Il tycoon si è detto infatti «deluso» dal fatto che Zelensky «non abbia letto la proposta» americana di pace, dopo i tre giorni di colloqui in Florida tra gli ucraini Rustem Umerov e Andrii Hnatov e gli americani Steve Witkoff e Jared Kushner.

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