2023-06-10
Il Mancio ha ragione sugli azzurrini. Sono fenomenali, basta che giochino
L’Under 20 approda alla finale del Mondiale di categoria: una perla della promessa Simone Pafundi (17 anni) affonda la Corea. Consacrazione per Tommaso Baldanzi e Cesare Casadei. Il ct dei grandi chiedeva spazio per loro in A. «Quella sugli oriundi in Nazionale è una polemica senza logica. Avete mai provato a fare una lista di attaccanti italiani convocabili in azzurro? I giocatori non ci devono rimanere male, devono giocare e fare gol, se li fanno e fanno bene noi li chiamiamo. Per noi non è più semplice chiamare un giocatore dall’altra parte del mondo. Tutte le nazionali lo fanno, se noi abbiamo la possibilità di chiamare giocatori che giocano in Italia siamo contenti». È lo scorso 3 aprile: il ct dell’Italia Roberto Mancini pronuncia queste parole che inevitabilmente scatenano un fiume di polemiche. A distanza di poco più di due mesi, quindi a serie A conclusa, e soprattutto alla luce della meravigliosa prestazione dell’Italia Under 20 al mondiale di categoria (domani la finalissima contro l’Uruguay), anche i più scettici nei confronti di mister Mancini devono ricredersi. La cavalcata collettiva e in più di un caso gli assoli degli azzurrini nella competizione sono sotto gli occhi di tutti, così come il fatto che quasi la maggior parte di questi giovani talenti non trovi spazio nella massima categoria del campionato italiano. Una conferma che svilisce sogni e ambizioni degli atleti e in misura molto maggiore l’intero sistema calcistico nostrano. Un’estate fa alcuni commentatori e tifosi storsero il naso quando Cesare Casadei, (ora capocannoniere del Mondiale Under 20 con sette reti), siglò il suo passaggio dall’Inter al Chelsea: 15 milioni di euro e 5 di bonus a dire di molti non rispecchiavano il valore dell’atleta, che fin lì aveva giocato solo a livello di primavera. Oggi viene da sorridere perché il centrocampista ventenne con il vizio del gol (ottimi tempi di inserimento, forza fisica e piedi raffinati) ha trascinato i compagni alla prima finale in questa competizione, senza dimenticare l’esperienza in prestito al Reading nella competitiva serie B inglese. Prima dell’ultimo campionato, Tommaso Baldanzi (20 anni), nella massima serie italiana aveva accumulato solo 17 minuti di gioco. Quest’anno il minutaggio dell’enfant prodige dell’Empoli è radicalmente cambiato: 24 presenze e quattro gol. Sulla mezzapunta mancina hanno preso informazioni big italiane e non solo, e non potrebbe essere altrimenti dato che la società toscana, che ha nel vivaio il suo principale asset societario, difficilmente sarà in grado di trattenerlo. Il trasferimento rimpinguerebbe la casse dell’Empoli e permetterebbe a lui di confrontarsi nei palcoscenici europei, maggiormente prestigiosi e competitivi. Con i suoi 17 anni è il più piccolo dell’intera spedizione azzurra. Un talento cristallino, sublimato nella punizione capolavoro contro la Corea del Sud che ha permesso all’Italia di accedere alla finale. Stiamo parlando di Simone Pafundi, ragazzo prodigio dell’Udinese. Secondo gli addetti ai lavori siamo di fronte al teenager che potrebbe raccogliere l’eredità dei grandi «10» italiani del passato. Eppure quest’anno con la prima squadra del suo club ha accumulato appena otto presenze. Per essere più precisi la miseria di 77 minuti complessivi: tanti piccoli spezzoni a campionato di fatto finito. Viene da chiedersi perché una società come l’Udinese, da sempre attenta allo sviluppo dei giovani (purtroppo spesso stranieri), stia esitando nel lanciare nel calcio che conta Pafundi. Nella squadra allenata da Carmine Nunziata non brillano solo gli attaccanti, con buona pace di coloro che sostengono che non esista più la scuola italiana dei difensori. La coppia centrale è formata da Daniele Ghilardi (Verona proprietario del cartellino, girato in prestito al Mantova in serie C) e Gabriele Gaurino (Empoli, ancora zero presenze in serie A). Entrambi molto abili in marcatura e con evidenti doti fisiche. Senza dimenticare il duttile - può giocare sia da terzino sia da centrale - e tecnico Alessandro Fontanarosa (Inter, perno della squadra primavera che attende il debutto con Simone Inzaghi). Sulla fascia, destra o sinistra per lui non fa differenza, si è messo in mostra Riccardo Turicchia, esterno della Juve che nell’ultima annata ha giocato nella seconda squadra - dunque in serie C - del club di Torino. Gli osservatori più attenti hanno annotato il suo nome nei taccuini da almeno due anni, da quando si è messo in mostra nella Youth League (la Champions dei giovani), con un gol nella semifinale contro il Benfica vincitore del torneo.Dal 1977, anno della sua creazione, l’Italia non era mai riuscita a guadagnarsi l’accesso nella finale del Mondiale Under 20. Il cammino degli azzurrini verso l’ultimo atto della rassegna che si sta giocando in Argentina ha testimoniato più volte le qualità umane e tecniche del gruppo. Partita inaugurale del girone, vinta 3-2 contro la corazzata Brasile (per l’Italia doppietta di Casadei e rete di Matteo Prati, nei verdeoro due goal del «crack» Marcos Leonardo); poi la sconfitta netta con la Nigeria (0-2); il 3-0 sulla Repubblica Dominicana garantisce l’accesso alle fase a eliminazione diretta. Nel primo dentro o fuori è la favoritissima Inghilterra a uscire dal campo a testa bassa (2-1). Ai quarti i ragazzi di Nunziata rifilano un secco 3-1 ai temibili colombiani, infine il 2-1 di 48 ore fa sulla Corea del Sud. Adesso aspettiamo speranzosi la sfida di domani (ore 23) all’Uruguay di Alan Matturro (Genoa) e Fabricio Diaz. Più fiduciosi ancora, invece, quando Mancini diramerà le convocazioni, visto che come ha detto lui stesso più di due mesi fa: «Prima Pafundi, poi tutto il resto: questa è la mia idea quando scrivo la lista».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.