2019-07-27
Azzerate le nomine grilline del Gse. Il M5s prova subito a farne altre
La Corte dei conti fa decadere le prime linee. Il sottosegretario Davide Crippa non perde tempo.L'anno scorso il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Davide Crippa, era entusiasta dell'accordo sui nuovi vertici del Gse, il gestore servizi energetici. Ora invece vuole rivoluzionare tutto il consiglio di amministrazione, lottizzandolo di nuovo. «Siamo molto soddisfatti della scelta che è arrivata al termine di un lungo percorso di concertazione e valutazione congiunta fra il ministero dello Sviluppo economico e il ministero dell'Economia», spiegava in una nota il 12 ottobre 2018, «a dimostrazione dell'importanza che il gestore dei servizi energetici riveste nella governance dell'energia». Cos'è successo in meno di un anno per portare Crippa su altre posizioni? Di certo c'è che la situazione all'interno di una delle aziende partecipate più importanti d'Italia, gestore degli incentivi alle fonti rinnovabili come ai certificati sull'efficienza energetica, è da qualche mese particolarmente complicata per il presidente, Francesco Vetrò, e per l'amministratore delegato, Roberto Moneta. Entrambi furono eletti dopo un difficile accordo tra Lega e 5 stelle. Ora, a quanto pare, potrebbero essere messi alla porta. Tutto ruota intorno ai rilievi mossi dalla Corte dei conti all'avanzamento di alcuni manager, tra cui Daniele Novelli, direttore della Divisione incentivi, tra gli incarichi più delicati e ambiti. La questione è stata oggetto di un consiglio di amministrazione infuocato giovedì scorso, poi rimandato alla prossima settimana. Sul tavolo la promozione di Novelli che fu ratificata durante uno dei primi consigli di amministrazione, quando era ancora distaccato al Mise. Proprio sulla revoca del distacco dal ministero di Luigi Di Maio sono state rilevati alcuni profili di incompatibilità. Lo stesso collegio sindacale lo ha scritto nero su bianco in una lettera datata 10 luglio, inviata al presidente Vetrò. Nei punti sollevati si leggono appunto tutti i rilievi per la posizione apicale assegnata a Novelli. Il problema è che proprio Di Maio aveva puntato molto sugli incentivi del Gse. Lo testimonia la sua campagna del 12 marzo scorso, quando il vicepremier grillino lanciò Incentivi.gov.it, una piattaforma dedicata al mondo delle imprese. L'obiettivo era quello «di aiutare le piccole e medie imprese, i cittadini a orientarsi nel mondo delle principali misure di sostegno alla crescita messe a disposizione dal governo». Nel corposo comunicato, dopo una presentazione anche con l'amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti, Fabrizio Palermo, «il punto cardine del progetto» era «infatti la suddivisione organica degli incentivi sulla base delle reali esigenze di cittadini e imprese. Troviamo, infatti, oltre 60 misure organizzate in categorie per consentire agli utenti di identificarsi in un target e informarsi sulle specifiche opportunità a loro dedicate». Partner dell'iniziativa è anche il Gse, insieme ad Agenzia delle entrate, Ice, Cdp Enea, Finest, Inps, Invitalia, Sace, Simest, Soficoop e Unioncamere. All'interno della banca dati è possibile accedere alle informazioni sui certificati bianchi e conto termico, «principali misure a sostegno dell'efficienza energetica gestite dal Gse». È evidente che parte dell'iniziativa poggiava anche sul direttore Novelli, ora messo sulla graticola dalla stessa Corte dei conti. Novelli è considerato molto vicino a Moneta, ma allo stesso tempo la sua nomina è stata ratificata dal presidente Vetrò. Si tratta di un cortocircuito da cui i 5 stelle stanno cercando di uscire. Si vedrà in che modo. Il sottosegretario Crippa ha convocato i vertici con l'intento di sopperire all'azzeramento delle prime linee, cercando di nominarne di nuove. Rischia di essere una nuova invasione di campo.