2024-01-15
E con l’austerità imposta da Monti bruciati ben 300 miliardi di Pil
Mario Monti al Quirinale il giorno del giuramento del suo governo. 16 novembre 2011 (Ansa)
I dati del Mef: la ricetta fatta di Imu e stangate su barche e auto ha solo prodotto danni.Sentite la mancanza di nuove tasse? Non c’è problema, arriva Elsa Fornero. L’ex ministro del Lavoro ogni tanto fa capolino con qualche nuova idea geniale. E questa volta per proporre, come se fosse un’idea nuova, una tassa patrimoniale sulle proprietà mostra dei dati che evidenziano quanto il Paese si sia impoverito e quanto si sia allargato il divario tra ricchi e poveri negli ultimi anni. Peccato che quella povertà di cui parla è derivata anche dalle scellerate politiche di austerity del governo di cui ha fatto parte anche lei tra il novembre del 2011 e aprile del 2013, guidato dall’ormai ex tecnico Mario Monti. Indimenticabile la conferenza stampa durante la quale, in lacrime, annunciò la sua riforma delle pensioni che spostò in avanti il requisito anagrafico necessario per ritirarsi dal mondo del lavoro. Questa legge creò un’amplissima fascia di persone che improvvisamente si trovò senza pensione, senza stipendio e senza ammortizzatori sociali, i famosi esodati.Inizialmente il governo Monti stimò 65.000 lavoratori penalizzati (gli stessi per cui la Fornero a favore di telecamera piangeva lacrime di coccodrillo). Presto si dimostrò che i numeri erano ben superiori: oggi sappiamo che circa 350.000 persone una volta introdotta la legge Fornero si sono trovate senza lavoro e senza pensione. Inutile spiegare il danno economico e sociale che questa scelta ha creato, ma non solo. Ogni anno da quel momento in poi i governi sono stati costretti a intervenire per mettere una toppa, l’ormai tristemente famosa clausola di salvaguardia che permette ai lavoratori rimasti senza lavoro, senza stipendio e senza ammortizzatori sociali di andare in pensione con i requisiti in vigore prima della legge Fornero.Il governo Monti ha saputo rendersi indimenticabile anche per il ritorno dell’Imu. La tassa sulla casa, la più odiata dagli italiani introdotta con la finanziaria lacrime e sangue di Giuliano Amato dell’11 luglio 1992 (allora si chiamava Isi, imposta straordinaria sugli immobili), smise presto di essere un’imposta straordinaria e diventò una delle prime fonti di reddito per i Comuni italiani, meglio conosciuta come Ici. Il primo a eliminarla fu Silvio Berlusconi, ma per poco, solo fino a quando non mandarono Mario Monti al governo per reintrodurla, questa volta con il nome di Imu, praticamente a vita. Non è finita perché lo stesso governo tecnico con la manovra Salva Italia, che oggi potrebbe essere ribattezzata «Affossa Italia», introdusse molte altre misure che ammazzarono la crescita. Fu introdotto un superbollo per le auto di lusso, la tassa sulle barche sopra i 10 metri e una sul possesso di aerei ed elicotteri. La chiamarono anche svuota porti, perché causò la fuga dei proprietari di barche lontano dalle banchine italiane. Una vera e propria macelleria sociale che non ha fatto ripartire l’economia, ma, anzi, ha ammazzato la crescita economica, aggravando la crisi con un costo di circa 300 miliardi di euro sul Pil. Lo ha scritto il ministero dell’Economia, nero su bianco, in una pagina del Piano nazionale di riforma del 2017, uno dei tre pezzi di cui si componeva il Documento di economia e finanza (Def) approvato dal governo nell’aprile di quell’anno. Insomma la manovra di Monti, Fornero e compagnia, fatta di tagli, tasse e stretta sulle pensioni, invece di salvare l’Italia dalla bancarotta nel dicembre 2011 (in realtà ha salvato le banche), ha finito di distruggere l’economia con una minor crescita per circa 300 miliardi di euro dal 2012 al 2015. L’austerità imposta ha ridotto di quasi il 10% gli investimenti e del 3,6% i consumi tra il 2012 e il 2015, comprimendo il Pil del 4,7% in media: circa 75 miliardi l’anno per quattro anni quindi 300 miliardi di euro.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.