2022-07-05
Aule ventilate, governo in ritardo
La missiva dei presidi: «Avevano promesso linee guida e fondi, invece è tutto fermo». Francesco Vaia: «Depuratori meglio delle mascherine». Smontate, infatti, da un nuovo studio Usa.Dopo due anni, nulla è cambiato: d’estate, anziché lavorare, le cicale cantano. Così, i presidi di Roma e del Lazio si trovano a porre nuovamente un problema che doveva essere già stato risolto, quando l’ex commissario Domenico Arcuri e l’ex titolare del Miur, Lucia Azzolina, pensavano invece ai banchi a rotelle: i sistemi d’aerazione per le classi. Mario Rusconi e Cristina Costarelli, a capo dell’Associazione nazionale dei dirigenti scolastici, rispettivamente, della capitale e della Regione guidata da Nicola Zingaretti, hanno indirizzato una lettera al Campidoglio e alla Città metropolitana. «Gli enti gestori delle scuole», lamenta Rusconi, «non ci hanno comunicato nessuna azione che intendono intraprendere sui lavori, ritenuti necessari anche da molti virologi, per garantire una maggiore sicurezza negli istituti e se i lavori di adeguamento non partono ora, quando dovrebbero partire?». «È fondamentale», rincara la Costarelli, «procedere da subito con dei piani per adeguare le scuole ad affrontare la ripresa. La nostra è una battaglia che portiamo avanti da mesi», si legge negli stralci della lettera pubblicati ieri dal Messaggero. «A febbraio il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, aveva annunciato delle linee guida sul discorso aerazione cui poi sarebbero dovute seguire delle risorse, ma ad oggi non ci sono le linee guida né tanto meno fondi finalizzati». Come al solito: annunci, chiacchiere e poi tutto evapora nella canicola estiva. Alla fine, i territori vanno in ordine sparso: l’Istituto Bertrand Russell di Milano ha concluso con successo una sperimentazione con i depuratori; nelle Marche «ci sono cantieri già avviati»; nel resto del Paese, non si sa. Aleggia, intanto, lo spettro del ritorno delle mascherine tra i banchi, che il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, non ha mai escluso definitivamente: «Stiamo definendo i diversi scenari che ci potranno essere», ha cincischiato una ventina di giorni fa. Costa esclude la ricomparsa dei bavagli in aula, ma la sensazione è che, in lungotevere Ripa, l’esponente centrista conti come il due di coppe quando la briscola è bastoni. E infatti, ieri, dopo che il sottosegretario aveva biasimato gli allarmismi sulla nuova ondata di Covid, il suo principale, Roberto Speranza, è tornato a insistere: «La sfida della pandemia è ancora aperta. Siamo ancora dentro questa partita».Gli impianti per il ricambio dell’aria a scuola - già da tempo invocati da Luca Ricolfi e Giorgia Meloni - richiedono un investimento consistente, intorno ai 5 miliardi. Gli esperti, però, assicurano che funzionano bene: «Un buon sistema di ventilazione meccanica è tre volte più efficace della mascherina», ha spiegato al Corriere Francesco Vaia, direttore generale dello Spallanzani. Che la museruola serva a qualcosa, d’altronde, è tutt’altro che pacifico. Un nuovo studio americano, anzi, conferma che l’obbligo di indossarla in classe non limita la circolazione del virus. La ricerca è stata condotta a Fargo, nel Nord Dakota, in due distretti scolastici contigui e molto simili per demografia degli iscritti, che spaziavano dai bimbi dell’asilo ai liceali. In uno dei due, durante la stagione fredda 2021-2022, è stata imposta la mascherina ai ragazzi; nell’altro, no. A gennaio, anche la prima scuola ha allentato le maglie, eliminando l’obbligo di stare a naso e viso coperti. Risultati? Ecco cosa scrivono i quattro autori dell’analisi, consultabile sul sito Research square: «Questo studio ha scoperto che gli obblighi di mascherine nelle scuole, dagli asili ai licei, non era associato a tassi di contagio da Covid tra gli studenti significativamente più bassi». E ad oggi, non c’è una sola indagine randomizzata che provi il contrario. Atteso che un giovane che s’infetta è un giovane che s’immunizza in modo stabile e duraturo, bisognerebbe però rivolgere una domanda ai fautori della «mitigazione», come Bianchi, che ancora glissa sui depuratori d’aria: a scuola, cercate la sicurezza, o l’illusione della sicurezza?