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«#AttiviamociperilBenecomune continua. Oggi più di 50 famiglie bisognose romane hanno ricevuto la spesa»

«#AttiviamociperilBenecomune continua. Oggi più di 50 famiglie bisognose romane hanno ricevuto la spesa»
provitaefamiglia.it

«La nostra iniziativa di solidarietà, chiamata #Attiviamociperilbenecomune, prosegue anche dopo l'emergenza coronavirus perché si è creata una nuova emergenza: la fame e la povertà! Abbiamo già speso circa 45.000 euro in fornitura cibo, medicine ed altri beni di prima necessità mediante i nostri volontari sul territorio. Noi alla politica degli "annunci" e delle "promesse", preferiamo la politica dell'impegno concreto: aiutando concretamente le famiglie e le persone indigenti» ha comunicato il presidente di Pro Vita & Famiglia Toni Brandi, nel giorno della consegna di pacchi di spesa a famiglie bisognose romane, avvenuta alle ore 10 nella sede della Onlus.

«Pro Vita e Famiglia Onlus - ha specificato il vice presidente Jacopo Coghe - ha donato oggi beni di prima necessità indispensabili per aiutare ben 50 famiglie bisognose e in seria difficoltà a Roma. La spesa, contenuta in scatoloni, è stata così suddivisa: 2 chili di zucchero, 2 chili di farina, 2 litri di olio, 10 litri di latte, 4 bottiglie di passata di pomodoro, un chilo di caffè, 4 chili di biscotti, una confezione di nesquik, un chilo di tonno, un chilo di Simmenthal, 3 confezioni di pan bauletto, 2 confezioni di nutella, 2 chili di riso, 3 confezioni di marmellata, un chilo di parmigiano, una salamella, 5 chili di pasta. E non ci fermeremo qui, ma proseguiremo rispondendo alle tante segnalazioni che ci stanno arrivando».

Fs aumenta gli investimenti e la puntualità
Stefano Donnarumma, ad di Fs
L’ad Stefano Donnarumma presenta le nuove strategie: pronti 18 miliardi per il 2025 e progetti per 177 miliardi fino al 2034. La flotta verrà rinnovata e si punterà su digitalizzazione della rete e apertura ai privati. Matteo Salvini rilancia i cantieri e il Ponte di Messina.

Investimenti per 18 miliardi nel 2025, 7 di questi solo per il Pnrr. Cifre senza precedenti per il gruppo Fs come spiegato dall’amministratore delegato Stefano Donnarumma ieri in occasione della presentazione del Piano strategico 2025-2029. «Questi risultati rappresentano le fondamenta della traiettoria di lungo periodo delineata nell’aggiornamento del Piano strategico, che prevede ulteriori investimenti per 177 miliardi di euro nel periodo 2026-2034. Il prossimo anno puntiamo a superare il target dei 18 miliardi», mentre per quanto riguarda gli obiettivi al 2029, nonostante una perdita iniziale pari a 200 milioni di euro nel 2024, restano gli stessi: «20 miliardi di euro di ricavi, 3,5 miliardi di euro di Ebitda e un risultato netto pari a 500 milioni di euro, coerenti con la traiettoria di crescita prevista per i prossimi anni», ha commentato presentandosi sul palco vestito da ferroviere per «trasmettere l’orgoglio e l’emozione di essere ferrovieri e italiani».

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Lista d’attesa lunga per avere le cure: chiede l’eutanasia. E il Canada gliela dà
Iniezione letale (iStock)
Donna affetta da una patologia rara, ma non grave, si deprime per le tempistiche dell’operazione e ottiene l’ok al fine vita.

Una donna affetta da una malattia rara, ma tutt’altro che in fin di vita bensì semplicemente stanca di aspettare l’intervento chirurgico di cui avrebbe bisogno, arriva a chiedere - e ottiene - la morte assistita. Sembra assurdo che un caso simile possa esistere e, probabilmente, lo è. Peccato sia una storia vera: quella che vede suo malgrado protagonista Jolene Van Alstine, 37 anni, residente nella provincia canadese del Saskatchewan. La donna soffre da otto anni di iperparatiroidismo primario normocalcemico, una malattia paratiroidea molto rara ma curabile. Il punto è che nel Saskatchewan pare non ci siano chirurghi in grado di eseguire l’operazione di cui ha bisogno. Per questo, la trentasettenne deve essere indirizzata fuori provincia, ma non può ottenere un’indicazione senza prima essere visitata da un endocrinologo e - di quelli della sua zona, alcune decine - nessuno accetta nuovi pazienti.

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Marco Scatarzi e Lorenzo Cafarchio raccontano boicottaggi, accuse grottesche e tentativi di censura tra fiere del libro e festival. Perché il pluralismo diventa un problema solo quando non è di sinistra?

La strage silente delle miocarditi da vaccini
Vaccini (iStock)
È provato che il farmaco usato per il Covid, specie nei soggetti giovani, possa causare microlesioni rilevabili solo con esami mirati. Spesso la sintomatologia è nulla: arriva solo un’aritmia improvvisa e fatale. Eppure la «scienza» dà dei cialtroni alle tante vittime.

Il malore improvviso ha un nome. La mio/pericardite associata ai vaccini a mRna contro Sars-CoV-2, è un fenomeno epidemiologicamente ben documentato, in particolare nei maschi tra 12 e 29 anni. Studi pubblicati su The Lancet, Nature, Jama hanno confermato infatti un aumento dell’incidenza rispetto ai tassi di background pre-Covid, soprattutto nella settimana successiva alla seconda dose.

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