2022-08-24
Asse Zelensky-Erdogan sulla Crimea. «Deve essere restituita all’Ucraina»
Recep Tayyip Erdogan e Volodymyr Zelensky (Ansa)
Il presidente polacco Duda e la von der Leyen rincarano la dose: «L’Europa non accetterà mai un’annessione illegale». Gli Usa pronti a mandare altri 3 miliardi di aiuti.La vigilia della giornata dell’indipendenza ucraina è stata vissuta con grande paura dal popolo ucraino che nello stesso giorno affronta i sei mesi dall’inizio della guerra. Si attende una recrudescenza del conflitto sul campo dovuta alle tensioni, all’evento di oggi e alla strategia della Russia che sembrerebbe andare verso un inasprimento delle operazioni militari. I bombardamenti infatti non cessano. «A Dnipro, nell’Est dell’Ucraina, i russi attaccano le abitazioni private», denuncia il sindaco della città. A Kiev alcuni abitanti lasciano le loro case per paura delle bombe. Lo ha detto Alex Rodnyansky, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ai microfoni di radio Bbc. Oggi gli Stati Uniti hanno invitato i propri concittadini a lasciare il Paese, affermando che Mosca potrebbe «intensificare» gli attacchi, colpendo nei prossimi giorni infrastrutture civili e strutture governative. Anche le autorità ucraine hanno invitato la popolazione a prestare particolare attenzione nel giorno dell’indipendenza, per il rischio di attacchi missilistici e «provocazioni» da parte di Mosca. «La gente sta reagendo alla notizia. Stanno cercando di assicurarsi di avere piani di emergenza, non vogliono passare troppo tempo vicino al centro, vicino agli edifici del nostro governo», ha detto Rodnyansky. Alcune città come Mykolaiv e Kharkiv hanno proclamato un coprifuoco totale per il rischio di attacchi. Vietate manifestazioni e cortei in tutto il Paese. D’altra parte, il capo dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin, e il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, sono scampati per un soffio a un attacco missilistico ucraino. i bombardamenti da parte di Kiev sul capoluogo della repubblica separatista filorussa hanno causato tre morti e sei feriti solo nelle ultime 24 ore. Nel raid, sarebbe stato bombardato anche l’Hotel Centrale, dove alloggiano i giornalisti. Lo riferisce la Tass.Ma è sulla Crimea che si accendono i riflettori oggi. Zelensky ha dichiarato che la liberazione della Crimea sarà fondamentale per arrivare alla vittoria: «Tutto è iniziato in Crimea e deve finire in Crimea», ha puntualizzato aprendo il secondo summit della piattaforma di Crimea alla quale hanno preso parte molti leader occidentali, tra cui il presidente polacco Andrzej Duda che ieri ha incontrato il presidente ucraino. «La Crimea è ucraina e tornerà a far parte dell’Ucraina, come Rotterdam è parte dell’Olanda o Nizza è parte della Francia. Dopo i crimini di Bucha e la distruzione dell’Ucraina, la Russia non solo deve arretrare ai confini del 24 febbraio ma deve riconoscere il diritto dell’Ucraina di tornare ai confini internazionalmente riconosciuti», ha detto Duda. Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è intervenuto sul tema: «La restituzione della Crimea all’Ucraina, di cui è una parte inseparabile, è essenzialmente un requisito del diritto internazionale».il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha garantito il sostegno della Germania all’Ucraina con le sanzioni e finanziariamente: «Continueremo a fornire armi», ha detto, «Abbiamo messo in pista un nuovo pacchetto per un valore totale superiore a 500 milioni di euro, tra cui un altro moderno sistema di difesa aerea, lanciarazzi e tonnellate di munizioni, dispositivi anti-drone e veicoli di recupero armati». Sulla Crimea ha detto: «La comunità internazionale non accetterà mai l’annessione imperialista illegale della Russia del vostro territorio». Concetto ribadito durante la conferenza anche dal presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: «L’Ue non riconoscerà mai l’annessione illegale della Crimea da parte della Russia. Lavoriamo instancabilmente con l’Ucraina per denunciare le violazioni dei diritti umani, assicurare alla giustizia i responsabili e sostenere le vittime». L’Occidente è pronto a sostenere Kiev «a lungo termine», ha dichiarato il presidente francese, Emmanuel Macron. Sulla stessa linea il premier italiano uscente Mario Draghi: «L’Italia continuerà a sostenere l’Ucraina. La comunità internazionale non può girarsi dall’altra parte. La Russia deve porre fine alla sua occupazione illegale, ai suoi attacchi brutali contro i civili disarmati», ha aggiunto. «L’inverno si avvicina e sarà duro, ci troviamo davanti a una guerra di attrito dove sarà chiave la forza di volontà e la logistica: dobbiamo sostenere l’Ucraina perché un’Ucraina forte e sovrana è garanzia di sicurezza per l’Alleanza atlantica». È stato chiaro il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg che ha concluso: «Putin ha pensato di poter abbattere l’Ucraina e le sue forze armate e dividere la comunità internazionale ma si è sbagliato. L’Ucraina ha sofferto sei mesi di dura guerra ma ha resistito all’aggressione, riconquistato territori e imposto seri costi alla Russia». Dagli Stati Uniti il sostegno arriva con le parole, ma soprattutto con i fatti. «La Crimea è Ucraina. Questa è stata la nostra posizione nel 2014 e lo resta anche ora», ha puntualizzato il segretario di Stato americano, Antony Blinken. Per quanto riguarda i fatti, gli Stati Uniti si apprestano ad annunciare un ulteriore pacchetto di aiuti militari all’Ucraina da 3 miliardi di dollari. Kiev si aspetta che entro la fine di quest’anno arrivino fino a 16 miliardi di dollari di aiuti economici dai suoi alleati per affrontare l’invasione della Russia. Dallo scoppio della guerra il governo di Kiev ha speso circa 11,5 miliardi di dollari, sia in salari sia in acquisti di attrezzature e materiale per la difesa.